Le mille bolle di Passione Gourmet, che non c’è solo, o non c’è più solo Champagne sulle nostre tavole. La bolla è entrata nel palato e del cuore nazionale, tanto che sempre più frequente è un suo confronto col grande, ecumenico paradigma offerto dalla Champagne. Uno scontro tra Titani e Titanidi, un divertimento brillante ed effervescente, una disfida che stimola tutti, senza penalizzare nessuno.
per Orazio Vagnozzi
Champagne Clos du Faubourg Notre-Dame 2012, Veuve Fourny & Fils
Prodotto solo nelle migliori annate, a Vertus, nella Côte des Blancs, con uve che derivano da un terreno particolarmente gessoso. Vinificato in piccoli contenitori di legno con affinamento che si protrae per oltre un decennio, il 2012 è un Blanc de Blancs straordinario, con una sapidità e complessità davvero uniche.
Franciacorta Alma Assemblage 1, Bellavista
È la nuova etichetta di Bellavista firmata da Francesca Moretti e Richard Jeoffroy, un Franciacorta che esprime perfettamente la complessità del territorio vocato da cui deriva, senza bisogno di imitare nessuno: profumato, fresco, fragrante al palato, ampio, avvolgente, sapido e dal lungo finale.
per Luca Turner
Champagne Roederer Collection 245, Roederer
Dalla Champagne, mi piace vincere facile, schiero l’ultima creazione del sommo Jean Baptiste Lecaillon, il Roederer Collection 245, un vivido e fulgido esempio della maestria vitivinicola della Maison, un esempio ed un riferimento per chiunque voglia oggi comprendere l’evoluzione dei grandi vini di Champagne.
Vino Spumante di qualità Metodo Classico Rosé BrutCon il termine "brut" si intende l'indicazione enologica che rivela la concentrazione zuccherina all’interno di un vino spumante. Nello specifico se contiene meno di 15 g/l di zucchero.... Leggi, Barbaglia
In rappresentanza nazionale schiero in campo uno splendido esempio di Metodo Classico, da uva Rara, vitigno tanto isolato geograficamente quanto vibrante nella sua elegante complessità: il Curticella Rosé dell’azienda agricola Barbaglia ubicata a Cavallirio, in provincia di Novara, nella zona prealpina, ai piedi del Monte Rosa, in una delle zone storiche di produzione del Nebbiolo (Spanna): il Boca.
per Leonardo Casaleno
Champagne NV Blanc de Blancs Grand Cru Ozanne, Michel Fallon
Per i nostalgici di Selosse, Michel Fallon, carpendo mestiere e trucchi a bottega dal grande Anselme, ha dato vita a radiose bollicine come il Grand Cru Brut Ozanne. Un blanc de blancs con il suo fascinoso bouquet di agrumi e frutta a polpa bianca, arricchito da piacevolissime sfumature ossidative. Acidità vivace con la scorza di limone che arriva a ruota nell’immediato successivo. Sul finale c’è pulizia e raffinatezza. Ma la parte bella è l’evoluzione, splendida, che richiama i profumi di pasticceria. Ne fa un migliaio di bottiglie all’anno. Ogni assaggio, quindi, va centellinato con parsimonia.
Blanc de Blancs, Alessandro Viola
Un Blanc de Blancs 100 mesi sui lieviti. Quanto è bravo Alessandro Viola con la sua bollicina più longeva! Una delle più riuscite. Metodo Classico di carattere che riesce anche a racchiudere il suo terroir. 100% Catarratto, con affinamento, in piccola percentuale, in botte di rovere: un sorso è lunghissimo, con un ventaglio di frutta che va dalla pera alla pesca bianca, ma poi anche aromi amari come salvia, rosmarino e note finali di mandorla tostata. Una chicca per occasioni speciali.
per Antonello Sgobba
Champagne Blanc de Blancs Nature, Laherte Frères
Un assemblaggio delle migliori riserve di Chardonnay di un’antica maison della Champagne, Laherte Freres. Al naso, oltre alla pasta di mandorle si avverte qualche piacevole sentore di frutta esotica, al palato risulta secco e vigoroso con un timbro leggermente salino.
Il Profilo rosé 2013, Andrea Picchioni
Una bollicina tanto rara quanto buona, 100% Pinot nero dell’Oltrepò Pavese del millesimo 2013. Al naso sentori di frutti rossi e una leggera speziatura, il sorso si rivela sapido e persistente, ottimo anche a tutto pasto.
per Andrea Grignaffini
Champagne Le Clos Saint-Hilaire 2007, Billecart-Salmon
Un Blanc de Noirs importante, imponente come il Santo patrono di Mareuil-sur-Aÿ da cui mutua il nome. Arriva da un Clos di un ettaro, che vanta di un impianto di vinificazione dedicato, ed è profondo e conturbante non nei profumi (quelli del malto d’orzo, dell’erba essiccata, dei fiori gialli e del caffè tostato) ma al palato, dove struttura e profondità si avvitano in una morsa che, unita alla persistenza, serra il palato di un succo saporito e iodato, cui il legno dona grip ed eco boisé.
Shendevere etichetta oro, Cobo
Albania, la famiglia Çobo vinifica in proprio dalla seconda metà del Secolo Breve, ma è solo nel 1993 che, dopo diverse peripezie, riuscirono ad acquistarono il primo ettaro. Oggi coltivano Merlot e Cabernet ma anche autoctoni, in particolare Vlosh, Kallmet, Shesh i zi (Syrah) e Püles. Quest’ultima, soprannominata Puls e coltivata ad arrampicata, sugli alberi, produce un vino profumato di ginestra tipico di Berart, “la città dalle mille finestre”. Da Puls nasce una delle etichette di punta della famiglia Çobo, Shendevere etichette oro, spumante dosaggio zero 48 mesi sui lieviti che colpisce per le note agrumate di zest di cedro e susina gialla, mentre durezze saline lo allungano al sorso. Un vino gioioso.
per Leila Salimbeni
Dom Ruinart 2013, Ruinart
Per anni ho preferito schierarmi dalla parte, più intima ed intellettuale, dei vigneron capaci di emozionarmi più nelle sbavature che nell’esercizio di stile. Così, se in passato una maison come Ruinart m’era sembrata troppo affettata, quest’oggi (ma sono anni che ci lavora) la stessa mi colpisce per essersi messa in discussione, abbracciando cambiamenti metodologici importanti, che le permettono di lavorare a lungo, lunghissimo termine. Così, la rivoluzione del bouchon liège sul Dom Ruinart, che già col Dom 2010 svelava tutta la sua grandezza, la trovo amplificata nelle corde del 2013: un vino maschio e dritto, severo e austero, tagliente e teso come un fuso: siderale ma completo oggi come domani.
Archivio 1302, Bellaguardia
Anche nella versione meno ambiziosa, Bellaguardia i suoi Metodo Classico li fa sostare in bottiglia non meno di 30 mesi al fine di forgiare una materia affilata ma gustosa, densa, si direbbe quasi ebbra di carattere. Nell’Archivio, però, i mesi sono 120, ovvero dieci anni, più altri 24 post dégorgement. Dal millesimo 2008 la famiglia Maccagnan ne ricava 3100 bottiglie, tutte giocate attorno alla combinazione di Pinot bianco, Pinot nero, Durella e Chardonnay, ciascuno a inspessire, allungare, strutturare, ingentilire un sorso affollato e succoso, prezioso e smaliziato. Oro liquido, insomma, che la fitta e puntuta bolla rende irresistibile.
per Gianluca Montinaro
Champagne R. D. 2004, Bollinger
La Champagne (benché nessuno abbia sinora qui affrontato affinamenti di tale lunghezza) schiera un ottimo drappello di etichette pensate e costruite nella logica di attraversare il tempo. Fra queste rimane una certezza R.D. (Récemment Dégorgée) della storica e iperblasonata Bollinger (Aÿ). La 2004 si conferma in tutti i tratti distintivi della maison: naso pieno e superbo, bollicina aggraziata (e sin quasi cesellata), bocca regale, ben tesa ed equilibrata fra spunti leggermente ossidativi, sublime freschezza, grande sapidità. Maestoso.
Annamaria Clementi R.S. 1980 Franciacorta Riserva Docg, Ca’ del Bosco
Nell’arte di affinare le bollicine Ca’ del Bosco ha raggiunto vertici ineguagliati non solo nella Franciacorta ma nel mondo intero. Annamaria Clementi R.S. (Recente Sboccatura) 1980 è un capolavoro di vivida eleganza e di soave avvolgenza. Gli aromi sono di sconvolgente ampiezza e profondità; la bollicina finissima e cremosa; il sorso pieno e snello al contempo, ritmato da molteplici sensazioni minerali che definiscono un sorso di incredibile complessità e di pulizia estrema. Una magistrale bottiglia che ci parla a 44 anni di distanza!
per Giampietro Miolato
Champagne Brut Grand Cru, Petit Le Brun et Fils
Chardonnay in purezza dalla beva complessa e aromatica. Marcate le note vegetali, soprattutto di fieno, accompagnate da sfumature agrumate. Davvero avvolgente il perlage, con la formazione di un cordone persistente e di buona tenuta. Il tutto con un rapporto qualità/prezzo interessante e vantaggioso per i neofiti.
Metodo Classico Pas Dosé Cinque, Opificio del Pinot Nero
Esemplare unico della produzione del Buvoli, non addizionato col liqueur d’expédition. Ciò gli conferisce un gusto sapido e ricco in profumi di frutta secca, soprattutto nocciola; la beva è importante ma non respingente, risultando un vino democratico anche per i palati non allenati; aggiungeteci un’ostrica e avrete fatto l’en plein.
per Vania Valentini
Champagne Réflexion R.020, Lallier
Quelli di Lallier sono Champagne di straordinaria espressività, luminosità ed eleganza, figli di una rinnovata energia che Dominique Demarville, dal 2020 Chef de Cave e Directeur Général, ha saputo infondere in questa storica e preziosa Maison nel cuore di Aÿ. Maison che il prossimo anno ci riserverà delle novità, di cui possiamo intuirne la statura nel loro Réflection R.020 Multi-Vintage Brut, indubbiamente tra i migliori Brut sans année disponibili oggi sul mercato. Raffinate note di magnolia e biancospino si intrecciano a quelle più esotiche di limone, mandarino, pesca e albicocca. Per una bocca di bellissima tensione sapida, agrumata e segnata dal ricamo gessoso-minerale della sua terra.
Franciacorta Satèn Millesimato 2020, Mosnel
Non ci sono incertezze nella gamma della famiglia Barzanò. D’altra parte, è ormai risaputo il valore inestimabile del loro patrimonio vitivinicolo e la loro capacità, da ormai 5 generazioni, di trasformare le loro uve in emozioni. Cuvée, le loro, che conquistano in virtù di uno stile interpretativo sempre misurato, raffinato, discreto, attento ma dall’encomiabile personalità. In questo contesto di altissimo livello, merita oggi attenzione il loro nuovo Satèn 2020, splendido nei delicati profumi di fiori bianchi, mandorla, burro, resine, mentuccia e convincente nell’incisiva mineralità, nella dolcezza agrumata, nella purezza cristallina del sorso e nella sua carbonica: affusolata, fine, setosa.
per Giacomo Bullo
Champagne Heri-Hodie, Roger Coulon
Audacia. Questo traspare in questo Metodo Champenois di Coulon da almeno 36 mesi sui lieviti. Heri-Hodie è uno Champagne nella sua caleidoscopica complessità sgorgato dalla cosiddetta réserve perpétuelle di Meunier avviata nel 1995. Il nome latino, tradotto letteralmente ieri-oggi racchiude l’essenza di quel legame intergenerazionale che caratterizza questo domaine della Champagne da ben nove generazioni a Vrigny. Il perlage lento esalta un suadente lato dorato richiamando furbo il sentore del frutto in versione candita. Palato rotondo ma sempre fresco con passaggi sia sulla pera quanto l’albicocca matura. Tuttavia il Meunier, imprescindibile si fa sentire con un finale tutto speziato. Un Premier Cru della Montagne de Reims per ieri-oggi e sicuramente, anche domani.
Metodo Classico Arione, Muni di Daniele Piccinin
È un Metodo Classico che esalta la Durella nella sua Lessinia più autentica. Dal colore giallo intenso, al naso si dipana tra la frutta gialla matura quasi estiva, finanche a sentori fragranti legati al mondo dell’arte bianca. Al palato, si caratterizza in una ritmica mineralità coniugata ad una irriverente quanto simpatica parte sapida, risultato delle viti ultra sessantenni coltivate a San Giovanni Ilarione su suoli argillo-calcarei. Il finale nella sua persistenza, dona un’intrigante astringenza che chiama voluttuosa alla beva di questo grande metodo classico veneto tutto da raccontare.
per Giovanni Gagliardi
Champagne Brut Blanc de Blancs 2013, Bruno Paillard
Ho provato di recente l’annata 2013 e sono rimasto folgorato. Un Blanc de Blancs semplicemente superbo. Al sorso la prima impressione è quella di assaggiare una crostata di frutta accanto ad un mazzo di fiori. Naso intensissimo, al palato colpisce una tensione sorprendente che si apre con note fruttate per poi chiudere sulla pasticceria fino ai toni più caldi che ricordano il caffè. Eccezionale.
Trentodoc Riserva Graal, Altemasi
Avrei potuto stupire con effetti speciali, citando la bollicina di una piccola boutique-vinery sconosciuta a più, ma ho preferito scegliere l’etichetta simbolo di un consorzio, la Cavit, che riunisce numerose cantine sociali trentine. Riposa oltre 60 mesi prima della sboccatura e nasce da una maniacale selezione delle migliori uve di Chardonnay (70%) e Pinot nero (30%) trentine. Il Graal è elegante, profondo, complesso, eppure dotato di una bevibilità fuori dal comune.
per Eros Teboni
Champagne Grande Sendrée 2012, Drappier
Questo è uno Champagne che non si dimentica. Tanta stoffa, una straordinaria masticabilità, una super acidità che tiene il sorso vibrante e fresco. La vendemmia 2012 è un vero capolavoro: godurioso, corposo ma mai eccessivo, con un perlage finissimo che danza nel bicchiere. È uno Champagne che si fa amare al primo assaggio, perfetto per gli abbinamenti più raffinati o per essere semplicemente protagonista di un momento speciale. La Cuvée Grande Sendrée trae il suo nome da un appezzamento di terreno ridotto in cenere dopo l’incendio che devastò la città di Urville nel 1838. Curiosamente, un errore di trascrizione catastale trasformò “cendrée” (incenerito) in “sendrée”, un lapsus che ha dato vita al nome di questo Champagne unico. Composto dal 55% di Pinot noir e dal 45% di Chardonnay, incarna un equilibrio perfetto tra potenza ed eleganza.
Franciacorta “Cabochon Stellato” Brut 2012, Monte Rossa
Per me, questo Franciacorta è una leggenda. Prodotto solo nelle annate che definire “supersoniche” è quasi un eufemismo, è la punta di diamante di Monte Rossa e dal mio punto di vista uno dei migliori metodi classici italiani. È talmente raro da sembrare quasi irreale: poche bottiglie, difficilissimo da trovare, ma ogni sorso ripaga con un’esperienza indimenticabile. Colore giallo con riflessi verdi e un perlage fine e persistente: è una gioia per gli occhi e un’esperienza indimenticabile per il palato. La 2012 è un’annata che brilla per generosità ed eleganza. I profumi si svelano in una sequenza raffinata e complessa: miele, tiglio e bergamottoIl bergamotto è un agrume coltivato quasi esclusivamente in Italia, in particolare nella provincia di Reggio Calabria. Ha forma sferica o a pera ed è di colore giallo. Il frutto viene raccolto tra novembre e marzo. Non è commestibile (il gusto acidulo della polpa è assai sgradevole), ma è molto ricercato per la sua aromaticità. Se ne ricava un olio... Leggi aprono il bouquet, seguiti da spezie come la cannella, e una frutta gialla matura che richiama mango e albicocca. Sullo sfondo, delicate note di caffè aggiungono profondità e personalità. Al palato è un Franciacorta di grande eleganza, con una freschezza vivace bilanciata da accenni di evoluzione. La sua longevità lo rende un vino perfetto non solo da degustare oggi, ma anche da conservare in cantina per anni, sapendo che continuerà a regalare emozioni uniche.
per Angelo Sabbadin
Champagne Blanc de Blancs Lutétien Extra-Brut, Legrand-Latour
Lutétien è un Blanc de Blancs ottenuto da uve Chardonnay in purezza base 2018 coltivate a Vandières, nella Vallée de las Marne, su suoli sabbiosi e calcarei. Il nome deriva da Luteziano, epoca geologica dell’Eocene medio che corrisponde al periodo di formazione del suolo su cui affondano le radici dele vigne. All’olfatto emergono sottili note di frutti a polpa bianca unite a un delicato floreale aprono la strada a suggestioni di roccia, salsedine, crosta di pane, limone candito e pepe bianco. Al palato si offre denso, con una cremosità che appaga in tutti i sensi; diventa poi affilato, con un finale persistente in cui vibrano sensazioni minerali e saline. Un Blanc de Blancs completo e complesso.
Organic and Vegan Cava Brut Reserve Chardonnay 2019, Cavas Marevia
La famiglia Hevia Ferrer ha acquisito Cavas Marevia nel 2019. Questo investimento riflette la visione e la crescita costante di un’azienda fermamente impegnata a essere leader nella produzione di cava biologici di alta qualità a Requena. Situata a soli 68 km a ovest della città di Valencia, al confine con Castiglia-La Mancia, a soli 70 chilometri a ovest della costa del Mar Mediterraneo, su un altopiano tra i 550 e i 750 metri sul livello del mare, circondato da cime che superano i 1.000 metri. Qui il clima è continentale con influenza mediterranea. Sui lieviti per più di 6 mesi prima del tiraggio, successivamente ha trascorso più di 30 mesi di invecchiamento, al naso diffonde sensuali fragranze di limone, pera, mela, fiori gialli, pane sfornato ed eleganti toni di pasticceria su note di pietra e cenere; aristocratico e complesso sul palato, mette in mostra in prima battuta densità e pienezza e subito dopo vira sulla tensione, con grande acidità e minerale di salsedine: vino di grande feeling.
per Thomas Coccolini Heartl
Champagne Zero Rosé Brut Nature, Tarlant
Usciamo dai nomi più conosciuti, favorendo il mercato dei piccoli vigneron che sanno lavorare bene, seguendo i criteri del biodinamico applicato a un territorio in passato molto sfruttato e che ora ha bisogno di rispetto, esaltando una volta per tutte la parola terroir tanto cara ai francesi. Benôit e la sorella Melanie Tarlant dalla Vallée de la Marne ci propongono questo non dosato dal taglio classico di Chardonnay, Pinot nero e Meunier circa in parti uguali.
Il Mattaglio Rosé, Cantina della Volta
Un Metodo Classico dal cuore dell’Emilia, con affinamento medio-lungo da uve Pinot Nero per oltre il 60% e Chardonnay provenienti dai filari di famiglia che piantò Beppe, papà di Christian Bellei, con grande lungimiranza, sia perché pensò a vitigni internazionali in terra emiliana, sia per l’altitudine di Serra Mazzoni, intorno ai 700 metri, nel modenese. Christian conosce bene l’arte dello champenoise francese, con Il Mattaglio, alla cieca potrebbe ingannare tanti esterofili delle bollicine.
per Andrea Mucci
Blanc De Noirs, Marco Buvoli Officina del Pinot Nero
Scelgo questo spumante prodotto nei colli vicentini perché a mio avviso rappresenta una delle migliori espressioni artigianali di metodo classico in Italia. 36 mesi sui lieviti, ottenuto con vini di riserva da sole uve pinot nero, con piccola aggiunta di Solera. Sarà questo il tocco “magistrale” che gli conferisce una eleganza gusto-olfattiva di gran classe, fresca, pulita e cremosa, dalla profonda tensione minerale? E pensare che si tratta della produzione più giovane…
Champagne Cuvée DMY, Alexandre Filaine
Solitamente preferisco i vigneron alle Maison più blasonate. Anche per questo, scelgo questo piccolo ma favoloso produttore, con un solo ettaro e mezzo di vigneti a Damery, nella Vallée de la Marne. Una Cuvée di Pinot noir (45%), Chardonnay (30%) e Meunier (25%), dosage zero. Un sorso dall’affascinante espressione olfattiva, di grande evoluzione, confermata questa, in lunghezza e profondità al palato, elegantemente avvolto da un idilliaco ritorno salino.
di Loris Denti Tarzia
Champagne Brut Nature sans soufre, Drappier
Cosa succede quando lo Champagne si rivela nella sua essenza più pura? La Maison Drappier, fondata nel 1808 e situata nella Côte des Bar, è un esempio perfetto di autenticità e visione. Celebre per il suo uso magistrale del Pinot nero, Drappier ha sempre valorizzato i suoli Kimmeridgiani della zona, simili a quelli di Chablis, che conferiscono carattere e profondità ai suoi vini. Tra le sue etichette più identitarie c’è il Brut Nature Sans Soufre , uno champagne senza solfiti aggiunti e senza dosaggio, un vino puro e vibrante che esprime note di frutta matura e di pasticceria, accompagnate da una freschezza affilata.
Pas Dosé, Franz Haas
Nel cuore dell’Alto Adige, la cantina Franz Haas rappresenta un punto di riferimento per chi cerca vini che parlano il linguaggio del territorio. Fondata nel 1880, l’azienda ha saputo valorizzare le varietà autoctone e internazionali, combinando metodi di vinificazione all’avanguardia con un profondo rispetto per la terra e per le tradizioni enoiche locali. Il Pas Dosé esprime appieno la qualità delle uve Pinot nero coltivate a 750-1.150 metri di altitudine, su terreni misti di dolomia e porfido. Il vino riposa sui lieviti per circa quattro anni, acquisendo eleganza e profondità, perlage fine e persistente, con un bouquet di frutta matura, agrumi e una leggera sfumatura di lievito, ideale per chi cerca un sorso fresco ed elegante.
M. Fellon e A. Filaine tanta tanta roba, Buvoli che hanno scelto due bravi recensori e Cantina della Volta altrettanto spettacolari...