Passione Gourmet Champagne (d')Experience - Passione Gourmet

Champagne (d’)Experience

Vino
Recensito da Passione Gourmet

Modena Champagne Experience: 5 assaggi da ricordare

ll 2021 ha visto svolgersi, nella fiera di Modena, due giorni dedicati interamente alle bollicine d’Oltralpe. Diciotto tra i maggiori importatori e distributori italiani si sono dati appuntamento per presentare 121 aziende con oltre seicento etichette. Ai banchi d’assaggio, si sono affiancate masterclass tenute da importanti relatori del panorama enologico italiano. Un’edizione che ha registrato un 30% in più di presenze rispetto alla precedente, regalando la possibilità di fare una vera e propria Champagne d’Experience, come già raccontato qui

E da quella Champagne, regione vitivinicola a circa 100 km a est di Parigi, con i suoi 320 villaggi spalmati in una superficie vitata di 34mila ettari e più di 280mila parcelle, tutte raggruppate sotto la denominazione AOC (l’equivalente della nostra DOC), ne troviamo 17 all’apice della scala qualitativa, Grands Cru, e oltre 40 Premiers Cru. 

Quattro le zone della Champagne: Montagne de Reims (conosciuta per il Pinot Noir), Côte des Blancs (famosa per lo Chardonnay), Vallée de la Marne (principalmente dedicata al Pinot Meunier) e Côte des Bar o Aube, lungamente considerata zona minore ed ora in auge grazie ad alcuni bravissimi produttori che coltivano principalmente Pinot Noir dalle caratteristiche diverse rispetto alla zona di Reims.

A questi 3 vitigni utilizzati per il 99 % della produzione si affiancano altri 4: Arbanne, Pinot Gris, Petit Meslier e Pinot Blanc. Il sottosuolo è composto principalmente di calcare e gesso (Craie), che donano quell’inconfondibile sensazione tattile di astringenza e che al naso chiamiamo mineralità. Le due città di ferimento sono Reims e Épernay.

Ma se aprissimo una parentesi sulla storicità dello champagne, con notizie, aneddoti e tutti coloro che hanno contribuito a renderlo così famoso finiremmo per dilungarci troppo…

I nostri migliori assaggi

Geoffroy Empreinte 1er Cru 2014 Brut – Vallée de la Marne 

La famiglia Geoffroy affonda le sue radici nello champagne già nel XVII secolo a Cumières, diventando produttori a partire dagli anni 50. Per lavorare in gravità, spostano nel 2008 la cantina ad Ay. 14 ha di vigneti in prevalenza Pinot Noir. Utilizzano acciaio e botti di rovere. La malolattica è bandita! Proveniente da un suolo argilloso, frutto di una sola vendemmia di Pinot Noir affina sulle fecce per 60 mesi. Se ne ottiene uno champagne cremoso, con un attacco acido lievemente acetico, che dona carattere alla bevuta. Al naso si schiude con nocciola tostata, frutti gialli maturi e pepe bianco. Il legno utilizzato per 80% non è nuovo. Ben bilanciano il gusto il minerale e la spalla acida. Persistente, lungo e ampio. 91/100

Larmandier-Bernier Vieille Vigne Du Levant Grand Cru Extra Brut – Côte des Blancs 

L’azienda ha deciso di fare vini di parcella e non solo di territorio per dare maggior risalto al terroir. Chardonnay in purezza, 8 anni di affinamento sui lieviti indigeni. Le vigne arrivano anche ad 80 anni di età. Meravigliosa corrispondenza gusto-olfattiva. Bouquet prorompente di agrumi, noci, burro noisette. Bocca ricca e succosa senza essere opulenta. Vinoso e sapido. Beva agile e di gran classe, dall’infinita persistenza. 90/100

Marguet Ambonnay Grand Cru 2016 Extra Brut – Montagne de Reims 

Benoit Marguet è l’ultimo discendente di un’antica famiglia champenoise. Dal 2004 gestisce 8 ha ad Ambonnay, di cui 1,5 vengono affittati a Krug. Si pratica la biodinamica con l’ausilio di 2 cavalli. Tutte le parcelle vengono vinificate in legno separatamente. La fermentazione malolattica viene sempre svolta. 58% Pinot Noir, 42% Chardonnay. Lieviti indigeni, 48 mesi di affinamento. Il bouquet è decisamente più su note agrumate e fresche, corroborate da una crosta di pane assolutamente fragrante. La bollicina presenta un’acidità più tagliente, addolcita da un frutto succoso, probabilmente grazie alla pratica biodinamica. Gran bella bevuta, fuori dal classicismo al quale si è abituati. Grande persistenza con finale sapido e fresco. 89/100

Tarlant Zero Brut Nature Rosé – Vallée de la Marne 

Vigneron dal 1687 contano 13 ha di proprietà. Prediligono lo stile nature e non utilizzano chimica, per far risaltare l’impronta del suolo. 50% Chardonnay, 44 % Pinot Noir e 6% Pinot Meunier. 48 mesi sui lieviti. Delicatamente rosa, affascina subito l’occhio per questa colorazione elegante. Zero Brut Nature Rosé fermenta in legno. Il bouquet è complesso ed elegante, gioca su note di piccoli frutti rossi e leggermente vinoso, agrumato e speziato. Ha una spalla acida vibrante che ne supporta tutto il sorso. 87/100

Val’ Frison Lalore Brut Nature – Aube, Côte des Bar 

Dobbiamo questo miracolo della spumantistica alla caparbietà di Valerie. Chardonnay in purezza, agricoltura biologica, lieviti indigeni e malolattica spontanea. Questi sono gli ingredienti per uno champagne insolito, fruttato e con note di nocciola tostata e crosta di pane. Mineralità e freschezza rendono subito distinguibile questo champagne fra tanti. 86/100

Alessia Cattarin

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *