Valutazione
Pregi
Difetti
Recensione Ristorante
Mancavamo da più di due anni da Via del Borgo. L’ultima esperienza, non memorabile, aveva soffocato l’entusiasmo delle prime visite, risalenti a oltre un lustro fa, e nonostante la piacevolezza dell’ambiente e alcuni indubbi elementi di attrattiva, come il notevole carrello dei formaggi ed una cantina per nulla omologata, la voglia di tornare non è arrivata tanto presto. Avendoci qualche rumour riferito di una sensibile rialzo del livello della cucina di Roberto Andreoni, complice la distanza tutt’altro che proibitiva da casa siam tornati a vedere se fosse di nuovo primavera in quel di Concorezzo. Le impressioni ricavate tuttavia non sono state troppo diverse dai nostri ultimi ricordi e, per quanto le sicure doti dello chef tengano la barca in linea di galleggiamento, pensiamo che ci sia, allo stato attuale, una notevole stanchezza, che manchi insomma la scintilla che trasforma il mestiere in vera e coinvolgente passione. Una parziale controprova, che potrebbe essere casuale ma anche no, e di cui comunque non possiamo non essere dispiaciuti, è il fatto di aver trovato il locale semideserto di sabato sera, quando in passato è capitato di telefonare all’ultimo momento in serate infrasettimanali e di non trovare posto. La cucina ci è sembrata più a suo agio con le preparazioni ancorate solidamente al territorio brianzolo e, più in generale, lombardo, andando invece più in difficoltà nei piatti a base ittica e soprattutto sul versante dolci, quest’ultimo molto deludente. Aprono le danze i tradizionali MondeghiliPolpette fritte a base di carne appartenenti alla tradizione milanese. Le "mondeghili" sono prodotte recuperando la carne del lesso o del bollito avanzata dal giorno precedente, con l’aggiunta di patate, mortadella o salame di fegato e pangrattato.... Leggi, ben fritti,
accompagnati dalla simpatica barchetta di pane (solo discreto), e di buoni crackers e grissini con burro salato.
Rinunciando ai tre menù degustazione previsti, uno dedicato esclusivamente ai prodotti brianzoli, uno a quelli che più marcano la stagione ed uno più ampio e di taglio gourmet, ordiniamo alla carta e avremo come antipasto il fantasioso pesce marinato con gelato salato,
in cui l’abbondante uso di spezie finisce per coprire i sapori senza lasciare ricordi indelebili, e la “pizza” con alici, puntarelle e ricotta dura, appena più pepata di una serata nella vicina Arcore, ma golosa nella sua rusticità.
L’interpretazione data dei pizzoccheri, con lo strudel di grano saraceno a racchiudere verza e patate su una fonduta di formaggi dolci, rimane un po’ statica, senza spunti tali da giustificare la rivisitazione,
mentre più interessante è il miglio mantecato al taleggio e radicchio tardivo al vino rosso che vedete in copertina, nonostante una traccia alcoolica residua che ci lascia in posa con il sopracciglio di Mister Ancelotti.
Molto battuta (di solito viene chiesto se la si gradisca alta o bassa) la cotoletta alla milanese, in cui risaltano comunque una buona qualità del prodotto ed una frittura ben eseguita.
Di livello inferiore, soprattutto in termini di materia prima, i filetti di triglia cotti in forno su zuppetta di limoni, zenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi e tapiocaLa manioca (Manihot esculenta Crantz), anche nota come tapioca, cassava o yuca (da non confondere con la yucca, pianta succulenta dell'America centrale), è una pianta della famiglia delle Euphorbiaceae originaria del Sudamerica. Ha una radice tuberizzata commestibile, molto ricca in amido. La specie è coltivata in gran parte delle regioni tropicali e subtropicali del mondo. La radice viene preparata e... Leggi.
Come dicevamo, davvero deludenti i dolci, a partire da uno sfocato tiramisù rivisitato nei panni dell’araldo glicemico,
per arrivare ai dessert veri e propri, ossia la Cremè Brulèe N°5 (non mi son trattenuto, in carta è scritto così),
dove gli strati di zucchero molto spessi non permettono di apprezzare a dovere le creme cotte rispettivamente al caffè, alla cannella (piuttosto stucchevole), alla vaniglia, alla nocciola ed al pistacchio, ed un piuttosto confusionario e dolcissimo cioccolato e latte di mandorla con croccante ai cereali.
A sopperire a qualche sbandamento della cucina ci ha pensato l’elegante e caleidoscopico Rocce Rosse ’99 di Ar.Pe.Pe, colto in uno stato di grazia, un vino che si è saputo trovare a proprio agio tanto con le acciughe quanto col vitello, sguazzando ovviamente quando c’è stato da giocare in casa.
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Il pregio: il simpatico mini-carrello dei gelati.
Il difetto: la scelta di mantenere i prezzi delle portate con i centesimi (13.10, 13.50, 19.80) lascia un po’ interdetti.
Via del Borgo
Via Libertà 136
20049 Concorezzo (MB)
Tel. 039 6042615
Fax 039 6040823
info@viadelborgo.it
Chiuso la domenica sera e il lunedì a pranzo.
Menù 32-37-42 euro.
Alla carta circa 55 euro.
www.viadelborgo.it
Visitato nel mese di Febbraio 2011
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Carlo Cappelletti