Passione Gourmet Fabrizio Dionisio - Passione Gourmet

Fabrizio Dionisio

Vino
Recensito da Eros Teboni

Cuculaia Syrah

“Un vino favoloso, uno dei più grandi Syrah di sempre”, ha scritto del Cuculaia, James Suckling, tra i più influenti critici enologici al mondo, Senior Editor e per quasi 30 anni responsabile della redazione europea di Wine Spectator. Una definitiva consacrazione nell’olimpo dei grandi vini, per il Cuculaia Syrah di Fabrizio Dionisio, dopo anni di ricerca e sperimentazione, in quell’area vocata allo Syrah che è Cortona nell’aretino. Non quindi la Valle del Rodano, ma la provincia toscana che diede i natali a Michelangelo Buonarroti, Francesco Petrarca, Piero della Francesca, Paolo Uccello, la quale conserva un clima simile alla regione francese, da dove il Conte di Montecarlo, ai primi del Novecento, porterà a casa alcune barbatelle di Syrah, che ben sapranno adattarsi all’ecosistema locale. Qualche decennio di sostanziale oblio e all’inizio degli anni Sessanta, una volta rinvenute da alcune aziende cortonesi, tracce di Syrah nei propri vigneti, anni di studio e sperimentazione che daranno risultati di rilievo. Saranno la scintilla di un’ulteriore ricerca, innescata con il contributo rilevante del professor Attilio Scienza e dell’Università di Milano, i quali indagheranno l’area del cortonese dal punto di vista pedoclimatico, impiantando un vigneto sperimentale con diversi cloni, per selezionare quello capace di rispondere meglio.

Cortona è la città fondata da Dardano, figlio di Giove ed Elettra, ma anche fondatore di Troia – scrive Virgilio nell’Eneide – edificata ‘turrita e impenetrabile’, secondo il volere della madre terra, nel luogo dove l’eroe aveva perso il suo invincibile elmo. Città etrusca inespugnabile, grazie alla posizione dominante e alla possente cinta muraria, ma non per sempre, apparterrà ai Medici, agli Asburgo Lorena, ai Francesi guidati da Napoleone e prima dell’Unità d’Italia, di nuovo al Granducato di Toscana.

Una località dalla radicata tradizione enoica, che risale al periodo Etrusco, grazie ai suoli, alle favorevoli condizioni climatiche e al sistema del “sostegno vivo”, che univa la vigna a piante arboree limitrofe. Plinio Il Giovane ci parla del prelibato vino cortonese chiamato “Estesiaca” raffigurato dall’arte in banchetti e baccanali, con figure ritratte mentre ne bevono, da vasi ed anfore poi ritrovate nell’arte funeraria etrusca. In quello splendore, tra declivi bucolici punteggiati da vigne e ulivi, in località Castagno, si erge l’azienda agricola Fabrizio Dionisio, una tenuta di circa sette ettari, acquistata dal papà di Fabrizio nei primi anni ’70. Poi nel 1992, Fabrizio Dionisio e la moglie Alessandra acquisiscono un secondo terreno a Poggio del Sole, che contando sull’esperienza di Attilio Pagli e Federico Curtaz, da casa di vacanza, diviene un’azienda agricola vera e propria. Due poderi a circa 300 m. di altezza, non lontani uno dall’altro, immersi nella campagna toscana, tra boschi, uliveti, cipressi, campi di girasole e di tabacco, con l’antico casale che ospita l’abitazione, la cantina di vinificazione e la barricaia. 1.300 piante, divenute 5.000, dedicandosi esclusivamente al vitigno Syrah, che leggenda narra, sia stato ricevuto in eredità dai francesi, durante l’occupazione napoleonica. Dal 2014 i vigneti vengono sottoposti a lotta integrata e a regime biologico e nel 2021 ottengono la certificazione. La gestione del vigneto e la vendemmia sono manuali, con piccole ceste forate che tutelano le condizioni delle uve, per poi procedere con la diraspatura, sempre vigilando attentamente sugli acini. Fermentazione alcolica spontanea in acciaio, macerazione sulle bucce per quattro settimane, fermentazione malolattica con il solo mosto fiore, affinamento di 24 mesi sulle fecce in barili di rovere di Allier, Nevers e Troncais da 15 hl, alternando quando occorre un periodo in botti ‘storiche’ di cemento. Volumi contingentati con produzioni minime, che per questo super Syrah, arrivano a un massimo di 3000 bottiglie e sono un inno alla naturalità, con uve di produzione propria e un approccio verso il territorio che è quanto di più corretto e rispettoso possa esservi. E il Cuculaia, prodotto solo nelle annate eccezionali, si conferma un Syrah di rango, da gustare in pienezza, con compagni di tavola all’altezza e piatti adeguati. Un grande rosso, a cui ci si avvicina con una certa deferenza, intuendo già dall’olfatto che l’esperienza sarà notevole. Al naso lievi sentori di fiori di tiglio, bacche rosse, uva, pepe nero, tabacco, con suadenti rimandi erbacei e balsamici. Al palato grande eleganza, un sorso estremamente piacevole, complesso, intenso, tannico, ma al contempo fragrante, con note di olivo, eucalipto, mora, fico, una punta di liquirizia, capace di restituire una lunga persistenza ed estesi  invecchiamenti.  

Vitigni: 100% Syrah

Suoli: collina di formazione oligocenica, con terreni sabbiosi ricchi di scheletro.

Allevamento: Guyot

Zona: colline cortonesi, vigna Cuculaia, parte del podere Il Castagno.

Abbinamento: lo Spaghetto con friggione e Parmigiano stagionato 36 mesi; e il petto di faraona con tartufo, de Al Cambio di Bologna, by Max Poggi e Piero Pompili.

Prezzo bottiglia: 48/58€

E se vi è piaciuto: ecco tre etichette affini, che ho trovato curiose e interessanti:

Petra, Syrah Colle al fico

Planeta, Syrah Maroccoli

Pitis, Syrah Toscana La Fralluca

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *