Passione Gourmet Peter Luger, New York, Fabio Fiorillo - Passione Gourmet

Peter Luger, New York, Fabio Fiorillo

Trattoria
Recensito da Presidente

Valutazione

Pregi

Difetti

Visitato il 04-2024

Recensione ristorante.

La più famosa Steakhouse di New York (e forse degli Stati Uniti d’America) è a Brooklyn. Strano a dirsi. In una città dove tutto – o quasi – è concentrato nell’isola di Manhattan fa specie dover attraversare il mitico ponte di Broccolino, per dirla alla maniera degli italo-americani che numerosi vivono nella Grande Mela, per gustare quella che unanimemente viene collocata nell’empireo della ciccia d’oltreoceano.
E così anche noi, per dire “ci siamo stati”, abbiamo diligentemente prenotato un tavolo infrasettimanale con largo, larghissimo anticipo (tre settimane in advance sono altamente consigliate).
Essere da oltre venti anni in cima alle preferenze della Zagat e delle altre principali guide del settore ci ha fatto volare alti con la fantasia, le aspettative erano da gran premio.
E così, pazientemente, senza colpo ferire, attendiamo insieme a numerosi altri avventori assiepati dinanzi al bancone bar il nostro turno per oltre trenta minuti.

Abbiamo fatto talmente tanta strada che lamentarsi che l’orario di prenotazione non sia rispettato ci sembra l’ultimo dei problemi. Anzi, ne approfittiamo per ingollarci un’ottima birra locale e osservare il locale e la varia umanità che lo frequenta. Manager in doppiopetto ed operai con abiti da lavoro animano con disinvoltura i datati ambienti. Tutto, penso, è rimasto uguale nei secoli dei secoli (la fondazione è datata 1887): pavimenti e mobilia hanno un vago gusto retrò, i condizionatori (vecchiotti anch’essi) sparano, come raramente capita, aria gelida direttamente sulla clientela. Ci rassegniamo ad un sicuro torcicollo. Anche Luger non si esime dai turni multipli, e non ci meravigliamo se in poco più di un’ora siamo già in taxi. Il servizio è di una velocità difficile da credere, anche se l’usanza di portare contemporaneamente tutto ciò che si è ordinato è da rivedere. Sarete costretti ad ingozzarvi per evitare un repentino raffreddamento delle portate (ah, l’aria ultracondizionata!).

Il menu non lascia molto spazio a voli pindarici. La carne di manzo, oltre agli “specials” di giornata, viene proposta praticamente in un unico taglio: Steak, da una, due, tre o quattro persone. Altrove leggo che l’ opzione migliore sia la seconda. E così sia.
Una sperlonga con una succulenta bistecca da circa un chilogrammo fa il suo trionfale ingresso. Noto sin da subito un eccesso di condimento in cui naviga la t-bone. E’ burro. Burro?! Si, da Luger si usa così. La cottura è perfetta, fantastica la crosticina in superficie, rossa ma non sanguinolenta la ciccia, si lascia addentare con naturalezza. Tenera è tenera, ma il sapore? C’è, ma…ecco, mi aspettavo di più. Ad averne carne così tutti i giorni, ma il tanto decantato Luger non mi ha strabiliato. Sarà che di carne eccellente ne ho mangiata in ogni continente (la vera Wagyu, in ogni caso, gioca un campionato tutto suo), ma alla ciccia di Luger manca qualcosa.
Proviamo l’agnello, forse andrà meglio. No, anzi. Una puzzettina di selvatico pervade i Lamb Chops che non si concedono neanche tanto facilmente alle già stanche mandibole. I contorni? Ecco, non dite al vostro dietologo che siete andati a mangiare da Luger. Spinaci al burro (o burro agli spinaci?) e patate fritte e poi ripassate in forno (le celebri Luger’s Special German Fried Potatoes) mettono a dura prova i nostri pur capienti stomaci.

I dolci sono, come tutto il resto, “huge”. Enormi porzioni per un goloso strudel di mele, per il gelato alla vaniglia (senza esagerare mezzo chilo), e per il Sunday con cioccolato e panna.
La fama di cui gode è meritata? Non credo. C’è di meglio, per limitare il discorso alla carne, anche a New York.
Ma una visita (prenotazione permettendo) se siete a New York, mettetela in agenda. Il gusto della Vecchia America ancora pervade questo monumento nazionale.

il pregio:la qualità della carne, ottima, anche se non al top
il difetto:i condimenti, eccessivi

Peter Luger, Inc.
178 Broadway
Brooklyn, N.Y. 11211
Reservations:
718-387-7400
(non accetta prenotazioni via web)

Costo: Bistecca per 2 circa 90 dollari più 8,875% di tasse e 15% di servizio. Un pasto completo con appetizer, bistecca da dividere, contorno e dolce circa 90 dollari più tasse e servizio.

http://www.peterluger.com

Visitato nel mese di agosto 2010

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Fabio Fiorillo

2 Commenti.

  • The Dark Knife16 Ottobre 2010

    Ci andai anche io due anni fa. 1 e 20 di attesa per restare delusi. Sono assolutamente d'accordo con tutto. E' la dimostrazione che l'americano medio è un tamarro del gusto e che la michelina assegna stelle ad minchiam varcato il confine italico. Tra l'altro, la catena Morton's o Smith & Wollensky hanno una carne superiore a mio avviso.

  • fabio fiorillo16 Ottobre 2010

    per le stelle ad minchiam oltreoceano..ne è in arrivo un'altra.. :)

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