Papavero, Eboli, Chef Teresa Di Napoli – di Giovanni Gagliardi
Valutazione
Pregi
Difetti
Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui
Recensione Ristorante
Eroica. Come certa viticoltura di montagna. Solo così può definirsi la scelta di Maurizio Somma, biologo innamorato della buona cucina, di dare vita ad un piccolo ristorante di cucina creativa in quel di Eboli, una trentina di chilometri a sud di Salerno.
Proprio ad Eboli, nella Piana del Sele terra di elezione della mozzarella di bufala campana, pare vi si fermò Cristo – almeno secondo il bel libro autobiografico di Carlo Levi – sicuramente a sud di Salerno si ferma la ristorazione moderna di qualità. Tranne rarissime eccezioni -che confermano la regola – costituite per lo più da ristoranti di impronta marcatamente tradizionale in zona c’è davvero il deserto, e andando verso sud, per trovare una tavola che desti un minimo di interesse occorre arrivare fino in Calabria a Castrovillari (leggi Locanda di Alia).
Zona non facile, quindi, per intraprendere la strada dell’innovazione in cucina. Ma scommessa vinta quella del buon Maurizio che supportato ai fornelli dalla brava Teresa Di Napoli – già allieva dell’ottimo Gennaro Esposito in quel di Vico Equense – è riuscito a creare negli anni una bella realtà.
La cucina è moderna, attenta al territorio e alle stagioni e declinata principalmente sulla materia ittica. La mano della giovane chef è leggera (nonostante sia femmina e meridionale), tanto per sfatare antichi luoghi comuni, il risultato complessivo dell’esperienza è gradevole ed appagante pur senza far gridare al fenomeno.
Si parte bene con un piacevole Bignè fritto con gamberi su salsa di zucchine e pesto di olive di Gaeta, (foto di apertura) quindi un inevitabile omaggio al territorio con il Millefoglie di alici con mozzarella di bufala e pomodori confit,
discreto anche se la mozzarella di bufala una volta cotta perde a nostro avviso tutta la sua specificità ed unicità.
Quindi il Peperone “dentro e fuori”
piatto non bellissimo ma ben fatto ed in grado di esaltare la bontà della materia prima, in questo caso il peperone, appunto, di gusto assai intenso.
Discreto il Risotto con fichi bianchi del Cilento, pistacchi e provola affumicata
tecnicamente ben eseguito anche se il gusto affumicato della provola aggiunto ai pistacchi alla lunga può risultare un tantino stufoso.
Molto bene gli Spaghetti con finocchi, bottargaLa bottarga è un alimento costituito dall'ovario del pesce, le cui uova vengono salate ed essiccate con procedimenti tradizionali. Viene ricavata dalle uova di tonno o di muggine. I due prodotti differiscono sia nel colore che nel gusto (più deciso quella di tonno). La bottarga di tonno ha un colore che varia dal rosa chiaro a quello scuro, mentre quella... Leggi, totani e friggitelli
I friggitelli sono una particolare varietà di peperone verde, dolce non piccante e amarognolo in Italia centrale e meridionale. Si usa mangiarli interi, come antipasto o come contorno, fritti in olio d’oliva (da qui il nome) senza alcun impanatura e con un pizzico di sale. Sono chiamati anche friarelli, puparuoli friarelli o friggerelli e non sono da confondere con i... Leggi,
cottura impeccabile e sapore deciso.
Delude un po’, invece, il Merluzzo in pastella e salsa al limone,
nel complesso piuttosto banale.
Tra i dolci, buona la Ciambellina con sciroppo di fragole e crema alla vaniglia,
squisita la Fonduta di cioccolato bianco con banana caramellata e lamponi,
dessert di grande piacevolezza e freschezza.
Servizio cortese e premuroso, carta dei vini di discreto livello con ricarichi assolutamente corretti e rapporto qualità/prezzo favorevolissimo per una sosta certamente da consigliare.
Ad Majora
il pregio: In zona è la l’unica cucina fuori dai soliti schemi
il difetto: Temperatura di servizio dei vini non ottimale
Il Papavero
Corso Garibaldi, 112
Eboli (SA)
0828 330689
Chiuso la domenica sera e il lunedì
Prezzi: Menu degustazione 40 euro v.e.
Alla carta: 40/45 euro v.e.
Visitato nel mese di Agosto 2010
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Giovanni Gagliardi
Non scorgo un grande entusiasmo nella recensione... volevo chiederti se il passaggio di mano dello chef Mimmo Vicinanza anche secondo te un po' si avverte. Resta comunque di gran lunga la sosta più interessante della zona. La fonduta di cioccolato bianco a distanza di un anno la ricordo ancora...
Caro prozzo, l'entusiasmo è l'entusiasmo di un 14. Quanto al passaggio di consegne in cucina davvero non saprei, è stata la mia prima volta al Papavero. Concordo comunque sul fatto che sia il migliore indirizzo della zona a sud di salerno. Ad Majora
Il cambio del cuoco non si è sentito particolarmente. La Di Napoli, infatti, ha lavorato fianco a fianco con Vicinanza per tre anni, fino alla sua dipartita. L'impronta della cucina è praticamente la stessa.