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Restaurant Takao Takano, Chef Takao Takano, Lyon (FR), Orson

Questa recensione aggiorna la precedente  valutazione che trovate qui

Recensione Ristorante

Nicolas Le Bec ha senz’altro capacità di “scouting” comparabili alla sua bravura in cucina.
Da quando ha deciso di lanciarsi nell’ambiziosa e impegnativa esperienza del lancio, prima, e della gestione, poi, dello spazio multifunzionale “Rue Le Bec” ha dovuto affidare le redini della sua maison originaria prima alla brava Tabata Bonardi (oggi partita con un suo ristorante a tema giapponese, il T-Maki Shop, di cui si parla bene) e oggi a Takao Takano, che ha anche rinnovato il nome in ditta.
Le presentazioni erano tutte positive e anche la stella assegnata dalla rossa non va intesa come una diminutio, bensì come la prima celebrazione di questo nuovo inizio.
E l’esperienza non ha deluso.
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Recensione ristorante.

In un lungo soggiorno a Lyon e’ inevitabile pagare un tributo a M. Bocuse, visto che, oltre all’immutato successo della casa madre, ha riempito la città di suoi “annessi”, peraltro aperti in agosto quando le città francesi sono deserte quasi quanto le nostre.
La scelta familiare è caduta su l’Ouest, sulle rive della Saône, a poca distanza dal centro ma praticamente quasi in campagna.
Una (bella) piattaforma di legno e acciaio ospita centinaia di persone e se non fosse perché qualcosa di buono si è letto in rete e sulla “gialla” si potrebbe temere il peggio.
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Recensione ristorante.

Usando le classificazioni di PG, si possono dare “cipolle” anziché voti a un ristorante giapponese? Sì, perché “chez” Terra, ci si sta esattamente come in una trattoria di quelle vere, a parte lo spaesamento di un servizio che ti parla francese con accento jap e di una carta delle bevande dove trovi saké e non dolcetto (o aglianico).
E si danno due cipolle solo per prudenza perché ci si sta così bene che la tentazione di farle diventare tre è forte, dopo una serata in cui, con gran diletto, abbiamo spaziato in lungo e largo per la carta.
La carta delle pietanze è piuttosto ampia e la formula è tale che conviene pescare un po’ di tutto e condividere, nella speranza di poter provare anche il menu “sorpresa” dello chef che va ordinato con largo anticipo (e che pare sia davvero notevole).

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Recensione ristorante.

Capita che gli aerei partano in ritardo.
Capita,di conseguenza, di perdere la prenotazione al ristorante per il pranzo.
Capita che il disappunto prenda il sopravvento.
Ma che diamine, siamo a Lyon, una delle capitali gastronomiche europee, e allora subentra una grande fiducia.
Si consulta allora la Gault e Millau e in mezzo ai tre cappelli lionnesi, addirittura a pari merito col sommo Le Bec, si nota questo ristorante assente però dalla Michelin, ma già segnalato in passato in altri ambiti enogastronomici e del quale si sa poco o nulla.

Trattasi di perla meritevole di maggiore ribalta o di insignificante desco da consegnare definitivamente all’anonimato?
Il dubbio amletico è stuzzicante e si decide di andarlo a provare.
Purtroppo anche la Gault Millau può lasciare perplessi. Molto perplessi.

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Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione ristorante.

Le proiezioni della mente, quelle che ti fanno vedere quello che vorresti vedere e anche quello di cui faresti a meno.
Il tutto e il contrario di tutto, come nei sogni, quando le paure e i desideri sembrano concretizzarsi.

Può succedere anche di giorno, mentre viaggi a occhi aperti, come se un incubo ti convincesse che da Nizza a Cannes possa ininterrottamente nevicare a tappeto per ore, oppure come se un desiderio fosse in grado di spingere via il tuo vicino di poltrona di TGV perché il suo alito puzza insopportabilmente di aglio , e quando non ne puoi più riesci addirittura a materializzare una ragazza gentile ma autoritaria che sale sul treno a Tolone e te lo elimina , perché quella poltrona l’aveva prenotata lei. Proprio quella , la 27 della vettura 15 dell’ 11 febbraio.

La mente che ti ha perennemente convinto che la motrice del treno e le poltrone devono essere sempre rivolte nella medesima direzione di marcia, se no stai male. E invece succede che un TGV decida, contro le tue legittime aspettative, di andare piano piano fino a Marsiglia , ma con la motrice e la tua poltrona che stanno ai patti , coerenti ai tuoi desideri, e che poi da Marsiglia a Lione ti si rivolti contro, ripartendo al contrario e facendoti ritrovare di spalle all’andatura di 300 all’ora per il resto del viaggio con lo stomaco sgonfio come un palloncino della fiera.

La ragazza che hai visualizzato, che è incredibilmente carina e simpatica, che ti sorride , che ti offre addirittura un bonbon ; quella acqua e sapone ma molto tecnologica, che inforca disinvolta un paio di cuffie, apre il pc e condivide con te un filmone americano spaccamaroni che la fa prevedibilmente addormentare e confondendo forse i tuoi sogni con i suoi si appoggia istintivamente sulla tua spalla.
L’imbarazzo della mente la farà sparire nel nulla, come al risveglio dopo il sogno.

L’ambiguità della mente che ti farà friggere i pensieri fino al raggiungimento del tuo obiettivo, lì, dove volevi finalmente arrivare in quella giornata onirica.
Volevi andare alla Mére Brazier! Un posto che è esistito e non c’è più. Volevi quello che non c’è , quello di cui hai letto , quello che ti ha fatto sognare, da quella donna che si conquistò addirittura 6 stelle Michelin oltre mezzo secolo fa.
Bene , ci sei arrivato, ma la tua mente ti ha ingannato, e così ti sei perso di vista tutto il resto.

Ma no, anche li c’è una cancellatura. Un contraddizione, la Rue Marceau è sparita , adesso si chiama Rue Eugenie Brazier, in omaggio alla regina delle cucine, però il ristorante esiste veramente, è lì , all’angolo con Rue Royale, coraggio, entra , perchè la cucina anche se non sarà proprio da sogno avrà il medesimo fascino del viaggio.

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