Passione Gourmet Mère Brazier, Mathieu Viannay. Lyon - Il Guardiano del Faro - Passione Gourmet

Mère Brazier, Mathieu Viannay. Lyon – Il Guardiano del Faro

Recensito da Presidente

Valutazione

Pregi

Difetti

Visitato il 04-2024

Img_2736

Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione ristorante.

Le proiezioni della mente, quelle che ti fanno vedere quello che vorresti vedere e anche quello di cui faresti a meno.
Il tutto e il contrario di tutto, come nei sogni, quando le paure e i desideri sembrano concretizzarsi.

Può succedere anche di giorno, mentre viaggi a occhi aperti, come se un incubo ti convincesse che da Nizza a Cannes possa ininterrottamente nevicare a tappeto per ore, oppure come se un desiderio fosse in grado di spingere via il tuo vicino di poltrona di TGV perché il suo alito puzza insopportabilmente di aglio , e quando non ne puoi più riesci addirittura a materializzare una ragazza gentile ma autoritaria che sale sul treno a Tolone e te lo elimina , perché quella poltrona l’aveva prenotata lei. Proprio quella , la 27 della vettura 15 dell’ 11 febbraio.

La mente che ti ha perennemente convinto che la motrice del treno e le poltrone devono essere sempre rivolte nella medesima direzione di marcia, se no stai male. E invece succede che un TGV decida, contro le tue legittime aspettative, di andare piano piano fino a Marsiglia , ma con la motrice e la tua poltrona che stanno ai patti , coerenti ai tuoi desideri, e che poi da Marsiglia a Lione ti si rivolti contro, ripartendo al contrario e facendoti ritrovare di spalle all’andatura di 300 all’ora per il resto del viaggio con lo stomaco sgonfio come un palloncino della fiera.

La ragazza che hai visualizzato, che è incredibilmente carina e simpatica, che ti sorride , che ti offre addirittura un bonbon ; quella acqua e sapone ma molto tecnologica, che inforca disinvolta un paio di cuffie, apre il pc e condivide con te un filmone americano spaccamaroni che la fa prevedibilmente addormentare e confondendo forse i tuoi sogni con i suoi si appoggia istintivamente sulla tua spalla.
L’imbarazzo della mente la farà sparire nel nulla, come al risveglio dopo il sogno.

L’ambiguità della mente che ti farà friggere i pensieri fino al raggiungimento del tuo obiettivo, lì, dove volevi finalmente arrivare in quella giornata onirica.
Volevi andare alla Mére Brazier! Un posto che è esistito e non c’è più. Volevi quello che non c’è , quello di cui hai letto , quello che ti ha fatto sognare, da quella donna che si conquistò addirittura 6 stelle Michelin oltre mezzo secolo fa.
Bene , ci sei arrivato, ma la tua mente ti ha ingannato, e così ti sei perso di vista tutto il resto.

Ma no, anche li c’è una cancellatura. Un contraddizione, la Rue Marceau è sparita , adesso si chiama Rue Eugenie Brazier, in omaggio alla regina delle cucine, però il ristorante esiste veramente, è lì , all’angolo con Rue Royale, coraggio, entra , perchè la cucina anche se non sarà proprio da sogno avrà il medesimo fascino del viaggio.

img_2739

Viaggio attraverso la tradizione regionale riproposta da Mathieu Viannay con raffinatezza e senso della misura. Dove i grandi sapori sono rimasti tali e quali, dove la trasformazione delle materie si limita al necessario, supportate da meravigliose lavorazioni sulle salse.

Dove il pane è uno solo ma è ottimo, dove il burro salato è strepitoso, e dove il primo benvenuto è un omaggio alla storia: l’umile beignet au fromage.

img_2739

Dove si cambia subito marcia , molto alta, dovendo prendere atto che il mini spiedino di paleron (terrina pressata di bovino e verdure) e foie gras in finissima crema di sedano rapa lascia esterrefatti per concentrazione e raffinatezza, in un centimetro cubo.

img_2739

Riuscitissimo anche il lobo di foie gras marinato intero nell’aceto balsamico e cotto come una terrina. Tranciato e servito con carciofi acidificati, sale grosso, gocce di balsamico e piccolo carciofo intero farcito di una pallina di altro fegato grasso che sintetizza il piatto in un singolo assaggio.

img_2739

Le tradizionali quenelle, normalmente di luccio, sono invece realizzate partendo da capesante e il risultato è notevole. Consistenza e leggerezza che stempera l’intensa salsa homardine che collega il tutto ad alcuni scampi appena speziati e toccati sui due lati su una piastra rovente. A mantenere la necessaria temperatura ci pensa la cocottina Brazier. Inutile sottolineare che la salsa è da scarpetta plurima. Due mezzelune vegetali per spezzare.

img_2739

Simile ma caratterizzata diversamente la salsa di carapaci, aromatizzata da assenzio, che collega armonicamente le tenere animelle arrostite alternate a consistenti tranci di astice. Qui però la salsa è carente di acidità e quindi il piatto rimane in stand by. Molto buono ma non abbastanza stimolante da dare un senso di leggerezza che consenta di proseguire con entusiasmo .

img_2739

img_2739

Ma siamo al formaggio, previsto in questo menù degustazione fatturato a 95 euro ttc.
Non pari alle attese , in rapporto alla storicità ed alla tradizione ma comunque sufficiente per pizzicare qualche perla della pastorizia francese.

img_2739

Il dessert si può in ogni caso scegliere dalla carta, e quindi sarà un freschissimo vacherin di meringa al sorbetto di mango con pomata di vaniglia trasparente a chiudere il menù in freschezza anche senza l’inutile chutney di frutta che lo accompagna, anche questo più dolce che acido, e quindi più simile ad una composta di frutta marmellatosa.

img_2739

img_2739

E anche la piccola pasticceria, ben fatta, ma troppo zuccherata, rimarrà sotto la media del pranzo.

img_2739

Carta dei vini fantastica e neppure esagerata come ricarichi. Abbiamo visto tante volte di ben peggio. La scelta sobria è caduta questa volta , dopo un kir iniziale, su un Puligny base di Madame Leflaive annata 2004. Esattamente quello che ci si aspetta da quel comune in quell’annata e da questa mitica produttrice.

img_2739

Un plus per l’equipe di servizio che si deve destreggiare attraverso i piccoli locali contenuti nei vecchi muri di questa istituzione Lyonnese, non modificabili nel tempo . Quattro salette su due piani, cucina da una parte, sbarazzo di piatti e bicchieri da un’altra , accoglienza e congedo sul corridoio d’ingresso.
Tutto bene, nessuna confusione, nessuna attesa prolungata, nessuna evidente sbavatura.
Manca un qualsiasi sottofondo musicale, ma tutto sommato va bene anche così, belli comodi sulle poltroncine di alcantara color prugna, a gustare una cucina che non farà sobbalzare ma piacevolmente godere . Un piccolo sogno si è realizzato.

img_2739

img_2739

Ossequi alla Signora

img_2739

il pregio : Il classicismo di ritorno.

il difetto : Un sottofondo musicale invitrebbe a fare altri mind games.

Mére Brazier – Mathieu Viannay
Rue Royale, angolo Rue Eugenie Brazier
Lyon
tel 0033 (0) 4 78231720
Chiuso : Sabato e Domenica
Prezzi: alla carta 90 – 130 euro
Menù degustazione : 55 – 95 euro

http://www.lamerebrazier.fr/

Visitato nel mese di Febbraio 2010

Visualizzazione ingrandita della mappa

img_2739

img_2739

.

gdf

19 Commenti.

  • velavale3 Marzo 2010

    un'altro mini racconto che vale un viaggio.. sei il salgari delle cucine e ho detto tutto peccato per la signorina!!

  • breg3 Marzo 2010

    Grazie Gdf ! Quando oltre alla bella prosa spunta anche una bella ragazza vera o immaginata bisogna segnarsi il ristorante perchè ne vale la pena :) Ottima la scelta della pubblicazione pre servizio mi allietate sempre la serata :)

  • breg3 Marzo 2010

    O il Tinto Brass delle cucine :) :)

  • velavale3 Marzo 2010

    Esattamente quello che ci si aspetta da quel comune in quell’annata e da questa mitica produttrice cosa???

  • Il Guardiano del Faro3 Marzo 2010

    La ragazza è vera, ma l'unica traccia che ho è quel biglietto TGV con coincidenza Nancy... Toulon-Nancy . La scelta della pubblicazione pre-servizio potrebbe tornare ad essere comoda anche a me ;-)

  • Il Guardiano del Faro3 Marzo 2010

    I profumi gentili e femminili del comune di Puligny in un annata fresca e poco soleggiata, naso punteggiato da oidium (porro verde) e acidità in evidenza , bocca sincera da cultura biodinamica e grande manico in cantina. Cioè Anne Claude Leflaive

  • velavale3 Marzo 2010

    alla faccia del bicarbonato di sodio

  • roberto3 Marzo 2010

    :-))

  • emanuelle3 Marzo 2010

    Che bella quella meringa al mango!

  • andrea3 Marzo 2010

    avete una smodata voglia di acidità vecchio stile!!

  • Il Guardiano del Faro3 Marzo 2010

    Non generalizziamo ... :D Parlo per me, qui si tratta di diversificare tra acidità elegante e sottile, che si espande in progressione, che persiste in una salsa in funzione di un elemento principale che lo richieda. Una costruzione storica, paziente, efficace. Diversamente da acidità definibili forse moderne, più dirette, più palesi, più veementi: quelle che fanno sobbalzare per contrasto. Comunque buone anche le seconde, meglio che niente. Un piatto senza acidità potrebbe diventare stucchevole quanto lo sarebbe un vino, con tutti i limiti della geralizzazione...

  • breg4 Marzo 2010

    Bella notizia ! Lasci il faro per... ?

  • andrea4 Marzo 2010

    L' ho buttata là come battuta perchè la nominate sempre! La trovo una componente importantissima sopratutto per piatti in cui c'è necessità di "sgrassare" o meglio di "alleggerire" certe preparazioni, anche se a volte la trovo superflua: non dobbiamo cercarla sempre come sostengono alcuni cuochi.

  • Puccio4 Marzo 2010

    Gran bella rece... complimenti!

  • massisol4 Marzo 2010

    Perdonami Roberto, nn capisco l'appunto fatto alla mancanza di "acidità" della salsa aromatizzata all'assenzio dell' Homard e Riz de Veau... Ritieni ci volesse...? Andava rimarcata? Grazzzzzie, Massimo

  • Tino Granata4 Marzo 2010

    Tu prima o poi mi farai venire voglia di fare più di 50 Km. per andare al ristorante.

  • Il Guardiano del Faro4 Marzo 2010

    si.

  • massisol4 Marzo 2010

    grazie

  • Carlo4 Giugno 2011

    voto che ci sta tutto, Guardiano! E tra l'altro ti hanno ascoltato, acidità calibratissime, dolci all'altezza (Paris-Brest da lacrime). Piccola pasticceria invece diversissima dalla tua ma, come hai segnalato anche tu, assai dolce.

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *