Passione Gourmet Licata Archivi - Pagina 3 di 3 - Passione Gourmet

La Madia

Pino Cuttaia: lo Sciamano della cucina italiana.
La capacità evocativa di questo cuciniere è unica. Non c’è bisogno di peyote o di una bollente tenda in mezzo al deserto: dagli 4-5 ingredienti dei suoi e Pino riuscirà a trasportarti nei posti più impensati.
“Sapori di mare, sapori di…”: eccoci in cima allo scoglio, pronti a tuffarci nel mare blu scuro della Sicilia. Splash! Il sale sulle labbra, il profumo del mare, la felicità.
“Spaghetto con mazzancolla”: Ferragosto. Falò in spiaggia. La brace che scoppietta. L’odore pungente dei crostacei buttati sulla griglia rovente. Ssscccc….Il colore rosa. L’acquolina in bocca. Una bolla in ghiaccio. Gli amici, il divertimento.
Qui si mangiano storie.
Si gustano racconti.
Trasposizioni culinarie di fotografie della memoria.
Questi piatti sembrano avere ogni anno un qualcosa in più. Forse è questo il segreto del successo: lavorare sui propri piatti alla ricerca della quadratura del cerchio.
C’è un effetto collaterale ed è uno dei pochi difetti di questa strabordante tavola: il rinnovo del menu è molto lento e non sarà difficile trovare molti dei piatti incontrati l’anno prima.
Ma è un difetto di cui si sente il peso solo parzialmente, soprattutto davanti a capolavori capaci di scaraventarti a destra e a sinistra.
Ora che si parla di un nuovo locale (inizio dei lavori previsto a settembre) non si può che provare ammirazione per questa coppia di Licatesi che ha deciso di venire a investire soldi e tempo nel luogo che era già dentro di loro.
Perché se a Licata oggi possono sembrare normali alcune cose, come un gruppo di americani a cena in centro paese, beh, prima del 2000 tanto normali non erano.
La ristorazione a traino dell’economia di un Paese?
Mi piacerebbe pensarlo, sarebbe proprio una bella storia da raccontare…

Pizzaiola, Merluzzo all’affumicatura di pigna: con spuma di patate, pomodoro e basilico

Quadro di alici: alici in acqua di mare, maionese di bottarga, pomodoro e cipolla

Bufala e pomodoro

Sapori di mare, sapori di…: riccio, acqua di vongole, cedro candito, zucchina, vongole, sabbia di lenticchie, mandorla, tagliatella di seppia

Uovo di seppia: con ricotta al limone

Raviolo di calamaro ripieno di tenerume in salsa di acciughe

Spaghetto con mazzancolla: tirato con acqua di pomodoro

Tataki Sikano: tonno cotto su carbonella di mandorle

Granita e brioche

Cassata

Sfera al cioccolato

Magnum al caffè

Vinudilice 2008 – I Vigneri – Salvo Foti: un rosato straordinario


Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione ristorante.

Pino Cuttaia ha, tra i tanti, il merito di aver contribuito a spostare il baricentro nazionale del movimento gastronomico verso la sua terra, ricca di materie prime come poche altre, che aspettava solo interpreti che ne sviluppassero appieno le potenzialità.
Nino Graziano in primis, col suo Mulinazzo, aveva sdoganato la Sicilia facendola entrare di diritto nelle cerchia delle mete nazionali di alta gastronomia. A lui sono seguiti, ispirandosi coraggiosamente al percorso tracciato, Ciccio Sultano a Ragusa e la Madia di Licata.
Lo ha fatto filtrando gli elementi della tradizione, alcuni invero molto ricchi di personalità, attraverso la sua sensibilità, rara, ed una cura maniacale di ogni particolare propria dei veri talenti. Ed, ancor di più, confezionando il tutto con un’apparente, molto apparente, semplicità tale da colpirmi ogni volta sorprendendomi.
Notevole è, infatti, la sobrietà di questa cucina: alcuni piatti sono presentati in modo quasi frugale ma quando li si assaggia tutto lascia spazio all’intensità e ad una precisione di sapori quasi chirurgica.
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Recensione Ristorante

Bella sorpresa, e solidissima realtà, la cucina di Peppe Bonsignore.
Una cucina certamente non strillata ed addobbata con lustrini e paillettes, ma di Territorio con la T maiuscola, alleggerita da una mano gentile e calibrata.
Certo, le premesse non sono esaltanti (in Sicilia sono giorni di fermo biologico), eppure la materia prima che Peppe riesce a procurarsi (tra cui spicca una splendida ricciola di 22 kg) sarà il vero punto di forza di questa esaltante sosta. (altro…)

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Recensione ristorante.

Delicatezza,estro,talento,sincera passione,abilità tecnica,palato,inventiva, sincera umiltà….
Tutte qualità possedute da un’unica persona. Lo chef in questione si chiama Pino Cuttaia ed opera a Licata,profonda provincia siciliana, anonima cittadina che richiede un vero atto di fede per essere raggiunta o una scusa plausibile come ad esempio la visita alla valle dei templi di Agrigento o alla magnifica Villa del Casale a Piazza Armerina e che cela dentro di sé un tesoro gastronomico di valore assoluto: la Madia.

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