Passione Gourmet Azazel Archivi - Pagina 2 di 5 - Passione Gourmet

La Passion, Vandoies di sopra (BZ). Azazel

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Recensione ristorante.

Non avrebbero potuto scegliere nome migliore per il proprio locale Helene e Wolfgang Kerschbaumer, coppia affiatata nel lavoro e nella vita, dal momento che dalla cura per i dettagli dell’arredo all’aspetto più strettamente culinario, nel loro ristorante ciò che è evidente e salta all’occhio immediatamente è l’amore, per il cibo e per questa splendida terra. Siamo appena dopo l’imbocco della Val Pusteria, già salvi dalla caldazza insopportabile che d’estate opprime Bolzano e dintorni, ma ancora distanti da quel paradiso di verde che circonda la sella di Dobbiaco. Eppure i profumi, i colori pastello, l’arredamento, gli splendidi fiori ci dicono chiaramente che le cime non devono essere lontane. 4 tavoli in sala ed uno in giardino, difficile imbattersi in locali tanto piccoli. In cucina la densità di popolazione non cambia, un uomo solo al comando, e non è Fausto Coppi. (altro…)

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Recensione ristorante.

E’ terra arida di buone tavole la provincia di Ascoli Piceno, come un po’ tutto il sud delle Marche, dove il concetto di se magna tanto e se spènne poco identifica tuttora, per la quasi totalità degli esercizi e dei clienti, l’idea di mangiar bene. Da parecchi anni, assai prima di iniziare il mio percorso di aspirante gourmet, nutro molti dubbi sulla qualità media della ristorazione della zona, e altrettanti ne ho sul fatto che si spenda poco, spesso disarmato dalla pochezza qualitativa che constato quando mi capita di cenare fuori. E’ perciò con aspettative piuttosto basse che ho varcato la soglia di questo locale, del quale avevo sentito parlare in maniera alterna, ed è con grande sorpresa ma con altrettanto piacere che mi trovo qui a parlare di una vera, grande, trattoria di mare. (altro…)

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Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione ristorante.

La Pantera Rosa era in Cote d’Azur, la frontiera italiana ormai alle spalle di una buona trentina di metri, le mani quasi sul gioiello, una trombetta dorata. Il suo tesoro, lo sapeva, era nascosto da qualche parte all’interno del ristorante di un noto chef, le cui origini e nome avrebbero fatto felici i cittì dell’età d’oro degli oriundi. (altro…)

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Recensione ristorante.

Il ricambio generazionale rappresenta spesso un punto di svolta tormentato per un ristorante, ma giunge il momento in cui il passaggio diventa estremamente chiaro ed il cielo, all’improvviso, si rasserena. La Trattoria Zappatori è un locale storico a Pinerolo, e per lunghi anni ha tenuto fede alla propria insegna mantenendo un profilo basso con una cucina di stampo decisamente tradizionale. Da qualche anno però Christian Milone, chef con un passato da ciclista, ha preso in mano le redini del locale di famiglia e ha deciso di imprimergli una svolta netta. In carta troviamo ancora numerose proposte molto tradizionali, perché sarebbe da stupidi perdere di colpo il bagaglio di clientela conquistato dalla famiglia in tanti anni di sacrifici, in particolare in questi anni bui, ma accanto ad esse sono sempre più numerosi i piatti di matrice creativa, segno che lo chef ha imboccato la propria strada. Una strada che, partita da piazza Duomo ad Alba, dove Christian ha sostenuto numerosi stage, sta prendendo come è giusto che sia una direzione personale, anche se il rischio deja vu per i giovani è sempre dietro l’angolo. Però oltre all’ammirazione per determinate cucine (non solo quella di Crippa), si legge già un embrione di stile proprio, tant’è che per superficialità si rischia di leggere come crippiano anche cio che crippiano non è (per quanto gli interni rosa della sala…). Lasciamo quindi che Milone percorra la sua via. Qualche volta sbaglia, soprattutto nei tratti di strada con qualche curva glicemica di troppo, e qualche altra di nuovo sbaglierà, ma l’emozione nel provare le cucine giovani vive anche attraverso l’analisi degli errori (o di ciò che comunque, senza volerci erigere a giudici o maestrini, non condividiamo). Aiutato dalla moglie e dai genitori in sala, Christian sta portando avanti il suo progetto in un territorio che non concede molto ai voli pindarici, e per questo merita tutto il nostro sostegno. (altro…)

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Recensione ristorante.

Ce l’avevano detto. Massimo Bottura sta attraversando un momento di forma smagliante. Tanti fra gli amici, e talvolta anche fra chi amico non è, ce lo ribadivano con una certa tenacia negli ultimi tempi ma mai ci saremmo immaginati un pranzo di questo livello, un tour de force della goduria dalla continuità quasi irritante, così indisponente da farci accogliere con sollievo un paio di inevitabili (e altrove ai limiti del trascurabile) flessioni che ci hanno permesso di ossigenarci durante quello che è stato un autentico ottovolante gastronomico che ci ha rotto il respiro, un’esperienza non spiegabile con una semplice giornata di grazia.

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