Passione Gourmet Paolo Lopriore Archivi - Pagina 4 di 5 - Passione Gourmet

Il Canto

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Il Canto ha riaperto con una novità: Paolo Lopriore è ancora lì in cucina. Ad inizio anno il giallo, con l’annuncio della chiusura del ristorante della Certosa di Maggiano: una notizia ferale per chi come noi considera Lopriore uno dei più grandi cuochi italiani, per altri una scusa per riaccendere polemiche già viste, addirittura un motivo di soddisfazione per qualcun altro. (altro…)

Quando Anton Ego si siede per la prima volta al tavolo di Gusteau con, in cucina, l’improbabile duo Remy/Linguini, al cameriere consegna subito una domanda semplice e diretta: “vorrei un po’ di prospettiva”. Ecco, forse questa è l’unica grande e legittima richiesta che ognuno di noi dovrebbe porre al cospetto del grande chef: farsi aprire, con la sua arte (o presunta tale), nuove prospettive, nuovi orizzonti, mondi paralleli della conoscenza culinaria fino ad allora ignoti alla nostra percezione. Stupire, affascinare, irritare, tranquillizzare, ammaliare, confortare, ammiccare, semplicemente nutrire: sono tutte azioni nelle corde di molti, moltissimi chef. Ma aprire nella mente dei propri clienti nuove “prospettive”, beh no, signori, questa è una dote che appartiene solamente a pochi (e grandi) cuochi.

L’improvvisa chiusura dell’esperienza al Canto di Paolo Lopriore ha scatenato molte reazioni. Per fortuna forse Paolo è solo inciampato in un gradino malmesso della sua brillante carriera, come spesso capita agli chef della parte alta della classifica. Ricomincerà presto da un’altra parte, ne siamo certi. Di sicuro tutte quelle repliche convulse hanno ingenerato discussioni a non finire, fazioni pro e contro, e, in generale, non hanno aiutato a dissipare qualche personale perplessità che ancora mi attanaglia.

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Questa recensione aggiorna la precedente  valutazione che trovate qui

Recensione Ristorante

Taormina, bella e impossibile nel periodo estivo, affascinante e rilassante nel resto dell’anno. Quale meta agognata da una moltitudine indistinta di turisti, gli indirizzi dove cenare sono una miriade, difficile districarsi alla ricerca della qualità. Meglio puntare sull’alta ristorazione. Certo nei resort di lusso il livello è garantito, lì dove albergano un servizio internazionale di classe, una cucina ricercata ma di facile comprensione, materie prime da urlo, carte dei vini complete. Ma una meta più di altre, è, a nostro avviso, un approdo sicuro per il gourmet: la raffinata e amena corte di un palazzo cinquecentesco di architettura gotico-catalana, ubicato in una traversa nascosta alle spalle del Duomo.
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Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione Ristorante

Al Canto spendi 130 euro per mangiare una manciata di cozze che potresti mangiare da un pescatore con 1 euro.
Alla Certosa di Maggiano il cliente è una cavia alla mercè di un pretenzioso cuochetto.
Paolo Lopriore prende per il c… i suoi clienti.
L’insalata di alghe, erbe e radici è il piatto più disgustoso che io abbia mai assaggiato.
Tutte ‘ste menate per una cucina per ricchi scemi.
Sì ma sono tutti piatti d’assemblaggio, la cucina cucinata è un’altra cosa.

Chi si riconoscesse in almeno due di queste affermazioni è pregato di abbandonare immediatamente la lettura di questo articolo. Chi è d’accordo con almeno una proposizione invece prima di proseguire è meglio prenda un bel respiro e tenga la macchinetta per la pressione a disposizione. (altro…)

Eh, si … Passione Gourmet compie il suo secondo anno di vita.

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