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Osteria del Gran Fritto

Recensione Ristorante
Il vociferare dei passanti, il profumo della saraghina ai ferri dal tavolo vicino, un timido raggio di sole illumina uno scorcio d’acqua, di pietra , di case e di barche nei primi giorni di un pigro Autunno. Immagini di vita marinara.
Fa’ un certo effetto pensare che il paesaggio di fronte a noi abbia inizio nel 1502, quando Leonardo da Vinci passò da queste parti e disegnò con dovizia di particolari tecnicofunzionali quel porto canale, realizzato due secoli più tardi dai Borgia, che oggi nei mesi di Dicembre e Gennaio accoglie il luminoso e affascinante presepe galleggiante, allestito sui bragozzi ivi ormeggiati, meta turistica di suggestive passeggiate invernali. (altro…)

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Questa recensione aggiorna la precedente  valutazione che trovate qui

Recensione Ristorante

E’ lui il DJ della cucina italiana: Alberto Faccani. Il David Guetta della Riviera.

I fornelli al posto dei piatti, magari un bel Roner invece di un masterizzatore, e via….Unz…Unz…ritmo contagiante, non puoi stare fermo, non puoi non godere.

Solo il meglio del panorama nazionale e internazionale, mixato e filtrato dalla sua sensibilità e dalla “romagnolità” assoluta. Quella ce l’hai o non ce l’hai, non si inventa.

Tanti link si aprono nella mente: Roca, Marchesi, Alajmo, Adrià, Dacosta, Uliassi….

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Recensione ristorante.

Conobbi Alberto Faccani nel 2004. Il ristorante Magnolia venne aperto nel 2003 e festeggiai con lui, al telefono, l’ambito traguardo, raggiunto nel 2005, della stella michelin. Tra i primi appassionati ad essermi seduto al suo desco ricordo una cucina, in quegli anni, arrembante, scomposta, in fermento. Una cucina che spesso eccedeva, usciva dal binario, non per mancanza di tecnica ma per il naturale impeto giovanile a voler far bene, che spesso fa strafare. Ecco quindi le prime timide apparizioni nei patti delle derive modaiole ispaniche abbinate a qualche ingrediente di troppo, spesso inserito a sproposito. La stoffa c’era, l’intelligenza pure, mancava solo un pochino di maturità. Certo, parlare di maturità per Alberto può sembrare un controsenso. Eterno ragazzino, con quella sua aria da folletto vispo, sempre curioso ed ansioso di capire come gira il mondo e cosa lo circonda, immaginarlo maturo e posato è uno sforzo immane.

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