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Recensione Ristorante
E’ lui il DJ della cucina italiana: Alberto Faccani. Il David Guetta della Riviera.
I fornelli al posto dei piatti, magari un bel RonerStrumento di origine scientifica, il roner viene utilizzato anche in cucina per le cotture sottovuoto di alimenti a bassa temperatura. Preserva consistenza morbida del prodotto senza intaccare o aggredire le fibre di carne o pesce. Utilizzabile anche per cuocere verdure, uova e altri ingredienti non di origine animale.... Leggi invece di un masterizzatore, e via….Unz…Unz…ritmo contagiante, non puoi stare fermo, non puoi non godere.
Solo il meglio del panorama nazionale e internazionale, mixato e filtrato dalla sua sensibilità e dalla “romagnolità” assoluta. Quella ce l’hai o non ce l’hai, non si inventa.
Tanti link si aprono nella mente: Roca, Marchesi, Alajmo, Adrià, Dacosta, Uliassi….
Come si vede che gira Alberto, lui a cena dai colleghi ci va. Alle volte può essere faticoso (oltre che dispendioso) dopo una settimana di servizio decidere di prendere una macchina o un aereo ed andare a provare una cucina diversa, ma è qualcosa che qualunque cuoco con un poco di ambizione deve fare, a meno che non sia un genio di suo. Un cuoco fermo nella sua cucina è come un medico che non si aggiorna: un professionista a metà.
Il confronto è fondamentale, che non significa copiare le idee degli altri, ma prendere spunti, elaborare pensieri nati davanti ad altri fuochi.
Faccani, a mio avviso, sa farlo molto bene.
La sua cucina è come lui, il folletto di Cesenatico. Curiosa, stimolante, a volte piaciona, a volte fine. Sicuramente divertente.
Un rischio c’è: che la firma si sbiadisca, che il déjà-vu prenda il sopravvento. Ma è la sensazione di un attimo. Rimane la piacevolezza, il grande rapporto q/p, la sicurezza di passare una grande serata mangiando sempre bene; che tu sia un palato agguerrito o uno di primo pelo, non fa differenza, troverai i tuoi stimoli.
Magari un pizzico di personalità in più gli farebbe fare un ulteriore salto, ma già così…avercene di ristoranti dove mangiare una cucina di questa qualità.
Come gli snack di apertura, un finger food di lusso che trova il suo apice nel bon bon di foie grasIn francese significa letteralmente "fegato grasso" ed è definito dalla legge francese come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata”. È uno dei prodotti più famosi e pregiati della cucina francese. Esistono tipologie di 'foie gras' non derivate da animali sottoposti ad alimentazione forzata. Spesso il fegato grasso è associato all'alta cucina francese e internazionale per... Leggi, nocciole, mandorle, acqua di tartufo e gelatina di Pedro Ximenez.
Penne al pesto
Spremuta di canocchie e crudo di mare
Biscotto di parmigiano
Pensi ai banconi dei mille bar della Riviera Romagnola all’ora dell’aperitivo, pieni di tanta e abbondante inutilità, e ti scappa un sorriso.
Sorriso amplificato dalle Triglie croccanti con indivia allo zafferano, concentrato di agrumi e liquirizia
gran piatto, di morbida acidità e di belle consistenze. Chiude uno stacco di liquirizia e zafferano nel finale del boccone che amplifica molto la persistenza.
I Rigatoni con amatriciana di canocchie
Dammene una padella intera. Solo questo si può dire. Buoni da morire, poche pippe. Il piatto che vorrei mangiare una volta a settimana, quando torno a casa dal lavoro e addenterei il tavolo dalla fame. Se poi vogliamo scavare un po’ la superficie, devo anche dire che sono tecnicamente perfetti, con la pasta cotta meravigliosamente e delle canocchie tramutate in salsa.
Più ambizioso il Riso mantecato in bianco e nero di seppia, piatto della serata. (foto di apertura) Ci sono vari rimandi anche qui, ma il risultato è Faccaniano. Riso in bianco mantecato sul finale con un burro acidificato, seppia tagliata in modo tale da confondersi nel riso, nero di seppia. Un pieno di gusto con la giusta acidità che invoglia il boccone successivo. Un risotto che piacerebbe anche al GdF, ne sono certo.
Sui secondi si può continuare con un Rombo arrostito con carciofi glassati alla maggiorana, topinambur e tartufo nero
o con una Spigola cotta in forno con zucca gialla, cavolo nero ed essenza di agrumi, dove il gel al bergamottoIl bergamotto è un agrume coltivato quasi esclusivamente in Italia, in particolare nella provincia di Reggio Calabria. Ha forma sferica o a pera ed è di colore giallo. Il frutto viene raccolto tra novembre e marzo. Non è commestibile (il gusto acidulo della polpa è assai sgradevole), ma è molto ricercato per la sua aromaticità. Se ne ricava un olio... Leggi è un colpo da n°10 sulla maglia.
La presentazione non è secondaria per Alberto, lo si vede nei dessert.
Primo premio al Biancolatte che è davvero un gran dolce:
spuma di squaquerone, meringa al latte, latte disidratato, granita di latte più (con vaniglia), neve di yogurt e yogurt greco con lampone.
Semplicemente stupendo, una variazione riuscita e per niente stucchevole.
L’Autunno in versione dolce
è molto buono ma è certamente visto e rivisto in più di una tavola, Faccani ha aggiunto un tocco coreografico servendo il dessert sopra una cornice di vetro che contiene delle foglie vere. Una aggiunta di forte potenza visiva che di sicuro contribuisce al successo del piatto in larga parte della clientela .
Meno riuscita la Tatin di mela 2.0.
Gelato di vaniglia, caramello, finta mela di zucchero soffiato con interno di pure di mela sifonato.
Bella visivamente ma leggermente stucchevole per l’eccessiva componente zuccherina. Forse sarebbe di aiuto aumentare la componente acida della mela. La finta mela fa venire il diabete solo a guardarla 😉
Cantina e servizio di ottimo livello con ragazzi preparati e simpatici, possibilità di bere bene anche al calice a prezzi più che corretti. Il miglioramento di questo locale negli ultimi due anni è stato stupefacente, ora niente è meno di buono. Una sicurezza, con il pregio aggiuntivo di poter arrivare a larghe fasce di clientela.
Lunga vita al Magnolia.
Il pregio:Il gusto è sempre il protagonista assoluto.
Il difetto:C’è il rischio latente di smarrire una propria identità, occhio!
Ristorante Magnolia
Viale Trento 31, Cesenatico
Tel 0547.81598
Aperto tutte le sere, domenica e festivi anche a pranzo
Prezzo medio alla carta: 65 euro
Menu degustazione: 55 e 70 euro
Visitato nel mese di Dicembre 2010
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Roberto Bentivegna
L'avversione di Faccani verso i vini naturali me lo rende particolarmente indigesto...
Avversione superata caro Pat I gusti cambiano, per fortuna :)
Sembra però scopiazzare qua e la... da qualche chef spagnolo. o Sbaglio? Non parlo di gusti e abbinamenti, bensì di presentazioni e tecniche.
E' un discorso insidioso quello dell'ispirazione (o, nella sua versione peggiore che spesso si vede in giro, della scopiazzatura). I cuochi davvero originali sono pochissimi, soprattutto sulle tecniche. Da Adrià, per essere chiari, hanno attinto a piene mani anche molti dei suoi detrattori.. D'altro canto, è un bene che un cuoco giovane giri ed è comprensibile che alcune grandi esperienze possano lasciare il segno. Dalla rece di Rob sul Magnolia mi pare che traspaiano sia i pro che i contro di queste "contaminazioni" e l'auspicio che sfocino in una maturazione professionale che porti a una maggiore originalità.
Per Pat Garret: come scritto da Roberto i gusti cambiano, ora il vino della casa è il Trebbiano (sfuso) di Valentini e l'Albana Rigogolo di Bragagni, giusto per capirci.. e poi non dire bene di qualcuno solo perchè non la pensa come te, non è da persone mature a mio avviso Per gli altri: ogni anno mando un mio capopartita a mie spese dai Roca in Spagna a fare uno stage di 2/3 mesi, penso sia stupido, non adattare tutte le tecniche da lui imparate ai prodotti del mio territorio. Che poi sia una cosa già vista e rivista ci sta, ma il gusto no, quello proprio no. Ringrazio ancora tutto lo staff di Passione Gourmet per l'ottimo lavoro che stanno facendo e che finalmente abbiano fatto entrare nel gruppo un romagnolaccio come Raffo ci fa grande piacere!! Saluti, Alberto Ringrazio ancora
i gusti cambiano? Bene è segno di buon senso, non capisco pero' cosa centra la maturita' con il non pensarla allo stesso modo.. mah, non importa.. Lo stagista capopartita che va dai Roca è uno spilungone originario della Valtellina? Pura curiosita' nient'altro... Buon lavoro Pat
No, quello non c'è più da un anno e mezzo. E' un ragazzo che lavora da me oramai da 3 anni ed è salernitano di nascita ma romagnolo a tutti gli effetti. Saluti, Alberto
Grazie a te per essere venuto qui da noi ad esprimere con garbo le tue idee. Il gusto, quello ancora dallo schermo non riusciamo a farlo passare ma ci attrezzeremo :) Buon lavoro!
Cazzarola Albert! Gran bei piatti! adesso ci attrezziamo e ti veniamo a trovare con quel romagnolaccio di Raffo! ;-)
Bravo Faccani! volevo fare i complimenti a Te e tutto lo staff del ristorante magnolia, Ogni anno è sempre meglio!
he he..grazie Albert,a presto