Passione Gourmet Erbaluigia - Passione Gourmet

Erbaluigia

Ristorante
via San Frediano 10/12, Pisa
Chef Tatiana Porciani
Recensito da Giacomo Bullo

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Proposta divertente.
  • Servizio cordiale.

Difetti

  • Essendo centro storico, difficile se non impossibile trovare parcheggio.
  • Una certe reiterazione cromatica nei piatti.
Visitato il 11-2022

In primis fu il quinto

Da qualche anno, a Pisa, a pochi metri da Piazza dei Miracoli, una piccola insegna sta vivendo quello che potrebbe essere presto riconosciuto come un miracolo dal passato: Erbaluigia è, infatti, un’osteria contemporanea viva di nuova linfa. Gli artefici sono Tatiana Porciani in cucina e Fabio Ponzanelli in sala, che hanno intrapreso questa ristrutturazione gustativa applicandola ai dieci tavoli nel centro storico del capoluogo. Un bel girovagare tra due dei pilastri della vernacolare cucina toscana: quinto quarto e vegetale. Coppia ossimorica nelle provenienze, ma non così distante nei loro diversi matrimoni nel piatto.

Autentica unicità

In particolare nella sequenza proposta sono stati due i passaggi assolutamente di rilievo. Il Neccio “incicciato” con ricotta di bufala, cicoria e ketchup di zucca. Un’atavica ricetta quella del neccio associato a ruolo di dolce, qui assurto invece a dimensione autenticamente salata. Il coup sta nel mescolare le due proteine, castagna e salsiccia nell’impasto stesso del neccio. Il risultato è una piacevole plasticità al morso data dalla pastosità della castagna a cui si inserisce la croccante arrostitura, con il sontuoso rilascio del grasso suino in cottura. Ricotta di bufala e cicoria appena saltata il degno ripieno. Dalla gola alla padronanza tecnica per un grande classico della frattaglia, poi, la Trippa. Nella versione della Chef spicca la freschezza e la delicatezza del brodo di lemongrass in accoppiata alla dolcezza del fungo. Sapiente la cottura della carne, che preserva la masticabilità senza cedere il passo ad erronee sobbolliture affrettate che amplificherebbero solo la dark side, coriacea, di questo taglio. Divertente l’esercizio sia sul Carciofo che sul Rognone, meno convincente il passaggio sulla Renaiola rimaneggiata. Storico piatto dei barcaioli pisani a base di aringhe e cime di rapa, la scelta del ditalino, sulla carta risottato ma meno nel piatto, non va a segno sia per eccessiva sapidità incontrollata dell’aringa sia per la proporzione tra il liquido e il formato di pasta, che indulge in una eccessiva asciuttezza, in piena controtendenza al topos della minestra o della zuppa che il ditalino quasi impone. Molto positivo il capitolo del dessert, espresso in particolare nel Bloody breakfast dove il pancake con farina di castagne e cremoso allo sciroppo d’acero inaspettatamente sposa il mallegato, ossia il sanguinaccio, passato alla piastra, mentre a chiudere il cerchio del piatto arriva poi anche una carnosa Pera sciroppata.

Un luogo per turisti del gusto, anticonvenzionale nella sua proposta, e che fa dell’autentica unicità il suo punto di partenza per raccontare, in quel di Pisa, qualcosa che sembrava solo apparentemente dimenticato. Grazie Erbaluigia!

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