Passione Gourmet Lux Lucis - Passione Gourmet

Lux Lucis

Ristorante
Viale Ammiraglio Morin 67, Forte dei Marmi (LU)
Chef Valentino Cassanelli
Recensito da Fiorello Bianchi

Valutazione

17/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Cucina elegante, dalla forte identità personale.
  • Location affascinante.

Difetti

  • Sbilanciamento fra piatti di carne e piatti di pesce.
Visitato il 07-2019

La luce del Lux Lucis

Lux Lucis è un locale elegante, situato nel rooftop di un prestigioso albergo, diviso fra zona lounge bar e zona ristorante, con una bellissima vista a 360° sulle montagne e sul mare. La luce è padrona della scena: il locale è tutto vetrate e ha anche una bella terrazza. È tutto a vista, come la bella cucina dove va in scena la brigata di un giovane talentuoso e gentile chef, di origine modenese, ora trasferitosi a Forte dei Marmi.

Prendendo proprio spunto dal viaggio che lo ha portato da Modena a Forte, ha creato il suo menù più completo: “On the road. Via Vandelli”: una strada già percorsa dal Duca Francesco III d’Este e da lui fortemente voluta per arrivare, da Modena, fino al mare, appunto. Per lo chef, un viaggio nel tempo e nello spazio, alla ricerca dei sapori delle due terre, Emilia e Toscana che descrive come uno “stimolo di contaminazione e di invito, al confronto, al melting-pot, alla lenta osservazione che il camminare lento può donare”. Il menù viene presentato quindi senza descrizione dei piatti, ma solo con dei nomi di fantasia e relativo collegamento “geografico”. 

On the road

Si inizia con degli stuzzichini, portati a tavola, per poi spostarsi ad una sorta di chef’s table: un bancone confinante con il pass, dove si ha il piacere di fare conoscenza dello chef e sentirlo presentare una interessante batteria di assaggi, un compendio della sua storia “in pillole”. È proprio da qui che si parte con il viaggio, da Modena, con la consegna nella mano di un tortellino al parmigiano e aceto balsamico con capperi e profumo di Versilia. Si torna poi a tavola e da qui si procede verso le montagne, con la sessione dei piatti di terra, in una contaminazione fra carni, insaccati, erbe, radici e  verdure. Qui si tocca la vetta del percorso con un petto di anatra selvatica “dry-aged” con sugo di prosciutto, polvere di mango e abete: un piatto eccellente per la consistenza e il sapore della carne e la spinta ulteriore degli altri elementi. Scendendo poi dalla montagna al mare si passa ai piatti di pesce, con contaminazioni di terra e di frutti esotici; la cappasanta si presenta con una originale crosticina e si accompagna da una “carbonara” fatta dal suo corallo e ricci di mare, con erbe amare, davvero gustosa. Il pre-dessert è il piatto più fusion: Deep Ramen, un soba alle mandorle e vin santo con brodo di scampi e anguria. Il dessert Giro giro tondo va a chiusura del cerchio Modena-Forte, e difatti vi si ritrovano i vari elementi che hanno caratterizzato tutto il viaggio.

Si tratta di una cucina elegante: il percorso e il pensiero che sta dietro a questo menù degustazione è intrigante, identitario, ricco in personalità. Il servizio è una macchina da guerra: gira tutto alla perfezione. 

Come area di miglioramento, c’è solo da dire che la parte di terra è decisamente più forte rispetto a quella di mare; in ogni caso, è un viaggio da fare con la mente, e il palato, ben aperti.

La Galleria Fotografica:

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