Oasis, Famiglia Fischetti, Vallesaccarda (AV) di Fabio Fiorillo

VALUTAZIONE

Cucina Classica

16/20

PREGI
DIFETTI

Recensione Ristorante
Una delle più belle favole della ristorazione italiana è ambientata a Vallesaccarda, paesino di poche migliaia di anime, nascosto in una gola dell’Appennino meridionale, tra Campania e Puglia.
Una favola perchè vedere lavorare insieme da 23 anni cinque fratelli e sorelle e le rispettive famiglie, gomito a gomito, con tale concordia e comunanza di interessi riempie di gioia. Una splendida impresa familiare, la cui dedizione all’ospite, coccolato e riverito, si manifesta dall’accoglienza iniziale al commiato, priva di finto perbenismo.
Ci si sente a casa, davvero.
Il ristorante dei Fischetti potrebbe essere considerato il paradigma della Cucina Tradizionale: ingredienti di primissima scelta, del territorio, sublimati con ricette antiche ma svecchiate da inutili orpelli e concentrate in profumi e sapori.
Un ode al cibo “casalingo”, che non stanca, non disorienta, ma accarezza, coinvolge ed induce a tornare e tornare ancora.
L’Oasis è, però, anche un locale moderno, caldo, una sala curata e ampia, anche se non particolarmente luminosa (la qualità delle foto, anche di giorno, ne risente), è sempre adornata di colorate composizioni floreali.
Per gli enostrippati c’è da divertirsi. Carta dei vini come queste ce ne sono poche in Italia. Pregevole la selezione vintage 1988, Annus Domini dell’Oasis.

Pani in tante varianti e golosissimi grissini alle cipolle allietano l’aperitivo, magari un piccolo assaggio di una deliziosa crema di ceci con polpetta di scarole e baccalà.
Avviso ai naviganti: non mancate le zuppe, alcune davvero straordinarie: la versione con funghi, castagne, fagioli e grue di cacao è potente, saporita, equilibrata, perfetta.
Una scoperta quella di cipollotto con polpettine di carne al limone, inaspettatamente fresca, ma al contempo “piena” e verace. Sapiente è il connubio degli ingredienti.
Il nostro percorso, lineare come sempre, tende all’eccellenza, mai una caduta, mai un “meno buono”.
Le paste, sia fresche che secche, sono tutte degne di nota. Suadenti le linguine Di Nola, con burrino, mandorle, alici e basilico, luminoso connubio tra terra e mare. Veraci i triilli con origano selvatico, pomodorini arrostiti e cacio ricotta.
Il manifesto della cucina di casa Fischetti ben potrebbe essere l’assaggio dei fantastici fusilli, avvolti da una crema di equilibrio perfetto tra la carica dello zafferano, la dolcezza prorompente della cipolla di Montoro ed il sapore terragno delle zucchine.
Ed ancora il superbo maiale, vivaddio! non cotto a bassa temperatura, o le saporose costolette di agnello cotte al giusto rosa.
Qui si gode, e non posso negare che, a dispetto del numeretto lì in alto, sia uno dei miei locali del cuore, al cui desco mi siedo sempre con enorme soddisfazione.
La chiusura dolce non delude. Millefoglie esemplare, con splendide visciole e crema pasticcera che sa di casa, e panna cotta come ci si aspetta debba essere la panna cotta, questa volta in vestito da sera, con Chuao Amedei e sorbetto al lampone a richiamare le note fruttate dello splendido cioccolato.
E’ difficile, troppo difficile, trovare dei difetti alla creatura dei Fischetti, ed anche il viaggio (a meno che non abitiate in queste sperdute lande sarà sempre un “viaggio”) è più lieve quando la meta regala granitiche certezze.

crema di ceci con polpetta di scarole e baccala’

Aglianico del Vulture Basilisco 2001

peperone arrostito, con baccalà mantecato, uvetta, pinoli e colatura di alici di Cetara

baccalà, zucchine e pomodoro del piennolo arrostito

fresella integrale, olive infornate di Ferrandina, alici salate di Menaica, ricotta

zuppa di cipollotto con polpettine di carne al limone

zuppa di funghi, castagne, fagioli e fave di cacao

linguine Di Nola, burrino, mandorle, alici, basilico

triilluzzi, origano selvatico, pomodorini arrostiti, cacio ricotta del Cilento

fusilli ricci, fiori di zucca, zucchine, zafferano e cipolla di Montoro

maiale

costolette di agnello con erbe

panna cotta alla vaniglia e melograno
Oa15ff: piccola pasticceria
crema al mascarpone, caffè, salsa di liquirizia e cialde croccanti

millefoglie, crema casalinga e granella di nocciole

panna cotta al Chuao, granella di nocciole, sorbetto al lampone

il Pregio: la migliore cucina tradizionale possibile
il Difetto: luci troppo soffuse in sala

Oasis Sapori Antichi
Via Provinciale
Vallesaccarda (AV)
Tel. +39.0827.97021
Chiusura: Giovedì e le sere dei festivi
Prezzi: menu degustazione di 6 portate euro 45. Alla carta, per un pasto completo, occorre la medesima cifra.

www.oasis-saporiantichi.it

Visitato nel mese di Gennaio 2012

Visualizzazione ingrandita della mappa

Fabio Fiorillo

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7 Comments

  1. Francesco ha detto:

    Diciamocelo: 16/20 è un po’ troppo tirato per una tavola che rapprrsenta l’archetipo della cucina tradizionale, ma che punta sempre alla riscoperta e alla creazione di nuove pietanze; e ció che davvero stupisce è la perfezione e l’equilibrio anche di piatti appena introdotti in carta. Vogliamo poi considerare l’ospitalità, la gentilezza, la bellissima sala, il rapporto qualità prezzo INARRIVABILE? Fate una visita a qualsiasi stellato campano e poi venite qui: la differenza si sente e si vede. Suvvia, anche un 17 starebbe stretto.

  2. continuo a trovarlo uno dei più sopravvalutati ristoranti del sud. a me 16 sembra già un regalo. ma forse la mia impressione è falsata da una bottiglia “tappata” di grande rosso italiano che non volevano cambiarmi finché ordinandone una identica non si sono dovuti – e di questo chapeau – scusare.

    • Antonio Scuteri ha detto:

      E’ bello che tra colleghi ci siano divergenze di opinione 😀 Per me il 16 invece è penalizzante. Lo considero il miglior tradizionale del Sud e quindi, visto che al suo omologo settentrionale (Antica Corona Reale) è stato dato un 18 (un po’ esagerato), per l’Oasis si potrebbe arrivare a 17 (Parlo di voti Espresso, non PG)

  3. Fabio Fiorillo ha detto:

    Antonio, se si parla dei parametri “espresso”, sono perfettamente in linea con te.

    • Antonio Scuteri ha detto:

      Ho tenuto a precisarlo, perché ormai mi sono tarato sul parametro PG, e quindi so che i punteggi sono in genere un po’ più “tirati”, non per “cattiveria” dei recensori ma soprattutto in virtù di una scala che si basa di più su un raffronto internazionale. Almeno questa è l’idea che mi sono fatto

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