Valutazione
Pregi
- Un’ottima cucina di territorio in un contesto d’altri tempi.
- Ambiente tranquillo e rilassante.
Difetti
- Qualche insegna in più aiuterebbe il viandante a giungere più facilmente.
Da tre decenni un baluardo della cucina piacentina
Gazzola, a pochi chilometri di Piacenza è un posto magico, ricco di fascino e di elementi di interesse, non solo perché è stata teatro di numerose vicende storiche, ma anche perché è la località del piacentino più ricca di castelli. Qui, nel suggestivo borgo di Rivalta, appena varcato l’ingresso della cinta muraria che lo racchiude, troverete la Locanda del Falco, storica insegna di proprietà della famiglia Piazza da più di trenta anni. Un luogo in cui si ha la sensazione che il tempo si sia fermato. I portoncini d’ingresso delle casette, l’acciottolato dei vicoli, l’austerità del cancello che prelude al castello, tutto è mantenuto e restaurato con gusto e sembra fatto apposta per trasmettere l’idea di fare un viaggio nel tempo, complice anche, all’ingresso, la caratteristica bottega in cui fanno bella mostra di sé frutta, verdure, salumi, formaggi, vini e liquori che parlano di qualità e raccontano il meglio del territorio.
Una moderna osteria dove le tradizioni del passato si rinnovano con creatività
Oggi l’anima della Locanda del Falco è incarnata da Sabrina Piazza, mentre la cucina è il regno di un bravo e giovane cuoco, figlio di questo territorio: Pietro Carlo Pezzati, che dimostra di conoscere molto bene la tradizione piacentina con piatti che ne sono una assoluta bandiera come Pisarei e fasò fatti utilizzando sia fagioli borlotti che fagioli dell’occhio. Ma la tradizione è eseguita a regola d’arte, senza innovazioni di sorta, anche nel godurioso BrasatoPreparazione di carne cotta lentamente con vino, spezie e brodo. La lunga cottura del brasato privilegia le parti fibrose associate ai muscoli dell’animale, rendendole morbide e succulente.... Leggi di manzo al Gutturnio con polenta di mais Corvino. Ma accanto ai piatti classici della tradizione trovano il loro spazio anche preparazioni nuove e molto interessanti come le Barchette di cavolfiore, in cui la convivenza di tanti ingredienti come mascarpone, cedro fermentato, mandorle affumicate, foglie di cappero, uvetta e panna acida all’ortica si rivela eccessiva solo nell’idea, grazie allo Chef che dimostra di avere senso del gusto e capacità tecniche non indifferenti. Una menzione la merita anche il dessert: Bignè Craquelin con salsa al cacao criollo e panna alla vaniglia, veramente godurioso.
Il locale è caldo e accogliente, il servizio premuroso e molto professionale. La carta dei vini è più che adeguata con un particolare focus sulle etichette del territorio e qualche interessante proposta anche d’Oltralpe.
IL PIATTO MIGLIORE: Barchette di cavolfiore.