Passione Gourmet Patata bravas Archivi - Passione Gourmet

Ten’s

Barcellona è indubbiamente una delle mecche golose d’Europa.
Si fa sempre fatica a scegliere i posti in cui mangiare: Grandi ristoranti, grandi chef, molto spesso ottimi prezzi e tantissima varietà, troppa.
E’ una di quelle città, come Londra o Parigi, in cui non ci si annoia mai.
E il bello è che, oltre alla densa concentrazione di tavole di classe, è proprio nel paniere di proposte più modeste, non per forza tradizionali ma sicuramente più economiche dei luoghi blasonati, che il viaggiatore goloso fa piacevoli scoperte.

Tra queste, annotate sul taccuino di viaggio il Ten’s.
Sulla carta, un ameno tapas bar. Non uno di quelli tradizionali, per intenderci: la vista di un’anonima sala da pranzo con lineamenti moderni in un anonimo hotel nel movimentato quartiere di Born, a due passi da Barceloneta, fa pensare a tutto fuorché ad un tapas bar.
Ten’s è il ristorante pop (l’appellativo di gastro bar, in tal caso, calza a pennello) di Jordi Cruz, star televisiva di Masterchef Spagna e talentuoso chef di successo, già due stelle all’ABaC, uno dei migliori ristoranti della città, che qui si cimenta in una cucina imperniata sulle tradizionali ricette spagnole e catalane, presentate in chiave giocosa, visivamente d’effetto, ma assolutamente tradizionali nei sapori.
C’è poca complessità gustativa ma ottimo bilanciamento di sapori, ineccepibili doti tecniche e l’utilizzo di prodotti di notevole qualità. Finalmente abbiamo trovato delle patatas bravas cotte alla perfezione, esternamente croccanti ma non ustionanti nel cuore, che non vengono sovrastate dalla salsa aioli, qui molto delicata. Anche la freschezza dei calamari all’andalusa, presentati in versione finger food, riesce a contrastare la salsa d’aglio, smorzata dalla citronella. Ma anche su preparazioni soltanto assemblate, come il crostino con le acciughe o il pan de tomate, il livello resta alto. Poi c’è una serie di piatti decisamente più creativi, alcuni presi in prestito dall’ABaC, altri con alcuni tocchi asiatici -in voga un po’ ovunque, oggigiorno- ed altri più estemporanei che seguono gli arrivi giornalieri dal mercato.

La scelta del beverage è molto limitata, con una carta un po’ più strutturata sarebbe stato davvero un locale al top. Ma in un posto del genere, che ricalca la filosofia del tapas bar, una cerveza ghiacciata resta comunque la scelta ideale.
Quello che conta, qui, è la cucina, frizzante, leggera, golosa e assolutamente a buon mercato; in più, è sempre aperto, a pranzo e cena.

Pane tostato con acciughe del Cantabrico, pomodoro e crema di aglio nero. Tradizionale a metà, con un filetto di acciuga di commovente bontà.
acciughe del mar cantatrico, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Pane al pomodoro.
pane al pomodoro, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Cono di calamari all’andalusa, da intingere nella crema di aglio e citronella.
cono di calamari all'andalusa, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Una notevolissima patatas bravas con salsa d’aglio schiumosa e soffritto piccante.
patatas bravas, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Anche in piatti più strutturati il livello è alto: polpo, peperoncino pimenton de la vera, patata con olio di oliva (viene utilizzata la qualità Arbequina, tipica catalana) e fumo di faggio.
polpo, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Il piatto più creativo è tutt’altro che scontato: capasanta arrosto, ricci di mare, purè di radici piccanti e soia verde.
capasanta, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Chiudiamo con il più tradizionale uovo con funghi, topinambur, Parmigiano e tartufo.
uovo con funghi, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Molto goloso.
uno con cavolo, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Bella sorpresa anche con l’unico dessert provato: crema di risolatte e cocco con gelato allo yogurt e limone.
dessert, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Interni.
interno, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Ingresso.
ingresso, Ten's, Tapas Bar, Barcellona

Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona

Cosa c’è di meglio da fare a Barcellona in un sabato mattina quando fuori c’è un diluvio universale di fine autunno? Il consiglio più vivo che ci sentiamo di dispensare è quello di percorrere la Rambla (di corsa e possibilmente senza scivolare) e, a metà del viale più pittoresco della città, infilarsi nel fantastico mondo della Boqueria. Un mercato unico nel suo genere, affollatissimo e pieno di chicche di ogni genere, il luogo ideale per il vostro pranzo. C’è davvero l’imbarazzo della scelta: dalle cornucopie di jamon iberico tagliato al momento, ai fantastici mega cannolicchi fritti, dalle polpette di baccalà ad una serie infinita di pintxos.
La Boqueria, purtroppo, la domenica è chiusa.
Considerato quanto sopra, cosa c’è di meglio da fare a Barcellona in una domenica mattina quando fuori c’è un diluvio universale di fine autunno che imperversa dal giorno precedente? Beh, proviamo a darvi qualche consiglio.
In città la domenica è il giorno di riposo di gran parte dei ristoranti e il primo pensiero ricade sulla tradizione e sui tapas bar. Ma di posti aperti, neanche l’ombra. Ecco allora l’aiuto provvidenziale da parte di un amico del luogo che ci consiglia un locale molto raccolto e piacevole, in una zona che scarseggia di proposte interessanti e in cui primeggiano doner kebab, sushi bar poco invitanti e qualche tavola etnica di apparente basso livello. Siamo a El Raval, nella zona più a ovest della città vecchia. E’ qui che, da un anno e qualche mese, ha aperto i battenti il Suculent. Un tapas bar (in verità è più bistrot nelle proposte) dove oltre ai più popolari piatti della tradizione catalana, non manca un pizzico di creatività. Ai fornelli c’è un giovane cuoco di 26 anni, Antonio Romero, ma il timone del comando è nelle mani dall’esperto Armando Anta, ex cuoco, ormai imprenditore, con esperienze sul campo all’Alkimia e al Mugaritz che garantisce un servizio gentile e di grande efficienza.
Il Suculent è una piacevole scoperta che propone ingredienti di qualità ad un costo contenuto e consente di fare un incontro ravvicinato con i più tipici tapas della regione rivisitati in maniera divertente ma senza troppi stravolgimenti. La tradizione, infatti, è solo il pretesto per creare qualcosa di nuovo lasciando spazio all’impavida creatività dello chef e al suo bagaglio tecnico acquisito al Bulli e da Arzak. Forse in qualche passaggio si rischia di strafare con pretenziose creazioni che, nell’intento di presentare interessanti variazioni e novità al cliente abituale, diventano dei più comuni déjà-vu sotto la lente critica del girovago gourmet (vedi il piccione del racconto fotografico). Quella di Romero è comunque una cucina ben eseguita che, vista l’età e considerate le evidenti basi tecniche riscontrate, lascia intravedere un sicuro margine di crescita.
Inoltre, non escludiamo che una deriva creativa possa far discostare questo locale dalla nostra categoria di valutazione (ora come trattoria), rivelandosi in futuro più un ristorante a tutti gli effetti che un tapas bar travestito da bistronomia creativa. Per il momento, quello che a nostro avviso prevale maggiormente dai piatti assaggiati è una fedele riproposizione, certamente più raffinata ma sempre nel solco della tradizione, dei famosi piattini spagnoli.
Il locale è davvero minuscolo. Proprio come si vede in foto. Il nostro era l’ultimo tavolo della sala. Una curiosità: sul piccolo soppalco ogni giorno si esibisce una band che allieta e diverte i commensali realizzando un sottofondo musicale con pezzi pop e rock di ogni epoca, eseguiti in una piacevole versione soft.

Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
Qualche stuzzichino senza pretese per iniziare. Qualche vino è presente in carta, ma riteniamo che la birra sia un compagno sicuro per le tapas.
stuzzichino, Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
Un buon pane, servito con l’olio.
Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
Buone le “mejillones escabechados” con cubetti di prosciutto Maldonado, con la piacevole marinatura che stimola l’appetito.
Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
Ceviche di gamberi rossi con avocado, cipollotti e lime. E’ il piatto dello chef. Raffinata rivisitazione della tradizione e grande materia prima.
ceviche di gamberi, Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
Irresistibile nella sua golosità la crocchetta di coda di bue e funghi trombetta dei morti.crocchetta di coda di bue, Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
Così come le gustosissime patatas bravas, con immancabili salse al pomodoro piccante e maionese.
patatas bravas, Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
I piatti principali hanno una buona percentuale di raffinatezza. Tonno scottato, pomodori confit e salsa allo chorizo.
tonno scottato, Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
Ci si sposta sul versante francese il piatto di carne del giorno: piccione con barbabietola, frutti rossi e patè di fegatini.
carne, Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
Dai “postres”, sorbetto allo yuzu (molto usato da queste parti).
sorbetto allo yuzu, Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
La cheesecake con brie e gelatina al moscato. Preparazione non scontata negli ingredienti.
cheesecake, Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
Tavoli.
tavoli, Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona
Ingresso.
ingresso, Suculent, Chef Antonio Romero, Barcelona