Passione Gourmet Ivano Antonini Archivi - Passione Gourmet

Blend4

Prendete quattro vitigni autoctoni. Vinificateli separatamente, in maniera da esaltarne i singoli tratti distintivi e i pregi individuali. Fate in modo che due di questi possibilmente siano soavi, gentili, che abbiano quel tocco femminile, rotondo, morbido, persuasivo. Gli altri due invece dovranno esser titolati, avere caratteristiche decise, qualificanti e differenti tra loro, oltre a innumerevoli riconoscimenti nazionali e internazionali.
Affinateli individualmente per lungo tempo, poi uniteli in coppie per un certo periodo e, quando pronti, solo successivamente metteteli tutti insieme: avete creato un blend.
Anzi, un Blend 4.

Luca Martini, miglior sommelier del mondo WSA 2013. Ivano Antonini, miglior sommelier italiano AIS 2008. Le rispettive mogli, Milena Maesani, restauratrice e decoratrice di fama internazionale e Luigina Gazzola, una lunga esperienza nell’accoglienza e nella gestione della sala, dal wine bar al ristorante.
Tante e tali virtù, poste tutte insieme, rischiano di divenire una bomba a orologeria se mal organizzate. Invece una gestione oculata di compiti e spazi individuali ha fatto sì che le qualità del singolo potessero amplificarsi nell’insieme, proprio come in un ottimo vino d’assemblaggio: Milena ha curato il recupero del locale, le scelte di design, degli arredi e la turnazione delle opere esposte. Ivano e Luca invece hanno affrontato l’aspetto “food &wine”, mentre Luigina cura la gestione della sala ed il contatto con il cliente, il metterlo a suo agio. E tutti quanti hanno saputo fare un gran lavoro.

La risultante della loro commistione è un locale aperto sei giorni su sette, da prima del pranzo a dopo la cena, polivalente come raramente capita, e non solo nella proposta.
Un locale dove è possibile vivere diverse esperienze, a modo loro tutte nel segno dell’eccellenza: qui potrete venire, con la medesima soddisfazione, per un veloce aperitivo o per una pausa pranzo rapida ed economica. Per due calici, accompagnati da due chiacchiere e degli ottimi affettati, seduti all’aperto, o per stappare grandi bottiglie tra amici. O ancora con la moglie, per concedersi una tranquilla ed intima cena di coppia.
Polivalenza data anche da una cucina, gestita dal giovane Gabriele Senesi, semplice e sensata, con tratti marcatamente toscani, che non vuole giocare a far la primadonna ma “soltanto” accompagnare ed appagare nel migliore dei modi, attraverso una cura sopra la media di tutte le sue componenti, dal semplice piatto di salumi fino all’imponente fiorentina.
La medesima filosofia è stata applicata alla carta dei vini, ove ritroviamo tutto il know-how dei sommelier, una vera e propria carta da appassionati, ove coesistono selezioni di bottiglie eccellenti a prezzi contenuti, raffinatezze di produttori più e meno conosciuti, o ancora meteore in continua rotazione, vere e proprie chicche da… carpe diem. Una carta che per selezione, prezzi, e non ultimo per il blasone di chi ve la porge, consigliamo di consultare per curiosità, per poi rimettersi al “faccia lei” al momento della scelta. Non sbaglierete.

Insomma che vogliate mangiare, bere, stuzzicare o chiacchierare, che siate in due o in dieci, amici o colleghi, astemi o devoti a bacco, mattina o sera, poco cambierà: ci sarà sempre una buona ragione per un passaggio da Blend 4.

La sala, elegante ed informale nel contempo.
sala, Blend4, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Il grottino a vista, dove vengono affinati in proprio i salumi.
grottino, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
L’aperitivo, servito prima d’ogni altra cosa, appena seduti…
520
…con dell’ottimo prosciutto toscano tagliato a coltello, in accompagnamento.
prosciutto toscano, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Pani, focaccia, grissini…
pane focaccia, grissini, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Scelta la fiorentina, viene sempre pesata e prezzata al tavolo, per evitare spiacevoli disguidi.
fiorentina, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Data la sua necessità di ossigeno, iniziamo a far stappare l’unica bottiglia scelta alla carta. Tutti gli altri vini sono accompagnamenti selezionati da Ivano.
pomerol, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Il benvenuto: Tonno di coniglio.
520
In abbinamento Litrozzo, il vivace, rustico e schietto vino de Le Coste, in versione rossa
vino, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Solo un po’ troppo asciutto, ma gustoso, il tortino di alici.
tortino di alici, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Battuta di vitellone, con i tradizionali condimenti a parte.
520
E i due vini abbinati.
vini abbinati, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
roagna, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Buone le tagliatelle (fatte in casa) al ragout di cinghiale, richieste esplicitamente in porzione d’assaggio…
tagliatelle, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
…per non rubare spazio all’imperiosa e succulenta fiorentina, dalla frollatura significativa (oltre 40 giorni).
frollatura, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Verdure, in accompagnamento alla fiorentina.
verdure in accompagnamento, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Il servizio di uno dei vini scaduti che tanto piacciono a Ivano.
vin o pomerol, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Davvero eccellente il primo dessert: Cetriolo candito, semifreddo allo yogurt e vodka.
520
Più nei ranghi invece la “Zuppa inglese alla nostra maniera”, servita con un pennellino per dosare a piacimento l’alkermes e la crema pasticcera, solidificata, a parte: nulla più che una comune zuppa inglese.
zuppa inglese, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
Un gran moscato, per i dessert.
moscato, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese
La piccola pasticceria, con il caffè.
piccola pasticceria, Chef Gabriele Senesi, Azzate, Varese


Entri al Sole di Ranco e la Storia, quella vera, la percepisci. Lo senti, come quando incontri un uomo molto ricco e ti accorgi subito se viene da una grande famiglia o se si è fatto da solo. Ciò che incanta è l’impressione di understatement nell’accoglienza, automatico dal momento che la stessa famiglia gestisce questo posto dalla metà del XIX secolo.
Salameleccherie abolite, cortesia senza orpelli.
La cucina di Davide Brovelli si muove un po’ sullo stesso filo conduttore, quello di una piacevolezza non banale ma che sia prima di tutto facile e diretta, in perfetta linea con un luogo che tiene alta la bandiera Relais&Chateaux e che non ha nessuna intenzione di mettere in discussione i gusti di una clientela internazionale che cerca prima di tutto una vacanza di relax sulle rive di uno dei più bei laghi italiani, seppur sulla sponda “magra”.
Meina, e poi Belgirate e Stresa sono di là, nelle belle giornate sembra di toccarle. Sono di là con le loro splendide ville, con i loro alberghi quelli sì talvolta ostentatamente sfarzosi, ma anche con la confusione delle mete più battute.
La cucina dicevamo, viaggia sulla linea della concretezza badando a sensazioni palatali confortevoli, forte di una materia prima mai meno che ottima (il calamaro della frittura è fra i più gustosi mai provati). La mano che tende a togliere quando possibile i grassi in eccesso, e perciò i buoni cannelloni di latte insieme agli spinaci all’aglio orsino portano con sé le note grasso/acide/fumé dello yogurt affumicato. Ad esser pignoli si potrebbe tuttavia rimproverare a questo piatto la mancanza di un elemento di netto stacco, sia gustativo che di consistenza.
La mano, dicevamo, sa essere piuma ma sa essere anche ferro, e lo dimostra con un primo piatto del giorno che di primo acchito sembra solo “de panza” come un tagliolino con pesto, calamaretti spillo ed olive taggiasche. In realtà l’esecuzione spettacolare toglie ogni spazio a domande più nerd. Un grandissimo tagliolino.
Convince di meno il crudo di luccio con caviale di luccio, ricci di mare e misticanza, non tanto per il pesce, al solito ottimo, ma per una certa invadenza della componente vegetale, soprattutto di fresco ma forse poco provvido peperone, su un pesce dalle carni non certo “aggressive” in bocca.
Notevoli i secondi, da una frittura come non capita spesso di mangiarne al branzino cotto nella creta, e perciò ben cotto ma tutt’altro che stopposo, servito con senape ghiacciata.
I dolci del Sole da sempre si collocano ad un livello medio molto alto. La crema cotta al frutto della passione convince soprattutto perché pur non rinunciando ad essere un vero dolce, con il gelato allo yogurt che interviene a moderare eventuali eccessi, è di leggerezza inconsueta per una preparazione di questo tipo.
Non si può parlare del Sole senza far menzione di Ivano Antonini, sommelier appassionato oltre che competente, che ci ha deliziato con alcune chicche assecondando tanto noi quanto i tavoli circostanti con scelte ad hoc con un occhio al rapporto qualità prezzo.

Al nostro arrivo troviamo già in tavola i pani e questo assortimento di burro con frutta secca, formaggella alla cipolla rossa e ricotta.

Crudo di lago, misticanze, ricci di mare e caviale di luccio.

Cannelloni di Latte, Spinaci all’Aglio e Yogurt affumicato.

Tagliolini con pesto, calamaretti spillo e olive taggiasche.

Branzino cotto nella Creta, Senape Ghiacciata prima..

..e dopo

“Fritto Misto”.

Un’ottima toma formazzina.

Predessert.

Frutto della passione e yogurt.

Piccola pasticceria…

..e anche della gradita frutta fresca, quasi sempre assente dalle grandi tavole.

Alcuni dei vini proposti.





L’accompagnamento all’aperitivo.

Sotto al Relais, il lungolago intitolato a uno dei pianisti italiani più dotati della seconda metà del secolo scorso, residente per alcuni anni ad Angera, nelle vicinanze.