Passione Gourmet Venezia Archivi - Pagina 5 di 7 - Passione Gourmet

Antica Osteria Cera

La famiglia Cera è una vera istituzione da queste parti. Abbiamo speso molte parole a tal proposito in passato, e poco c’è da aggiungere. Se non il fatto che, a fianco del grande patron-cuoco Lionello, ormai la generazione seguente ha ben in mano le redini del locale.
Un luogo in cui si sta bene l’Osteria Cera, davvero Bene. Con Chioggia a due passi il gioco potrebbe essere semplice e facile. In realtà, a fianco di una materia prima straordinaria si è messa una famiglia, appunto, che ha intrapreso la strada della piacevole, lieve, e continua innovazione contaminando, innestando, mettendo tanto talento al servizio di quel gran pesce che porta a tavola. Tutto davvero straordinario, e pensare che qualche mese fa avevamo trovato monocorde, quasi piatto, un menù che non ci aveva dato i soliti stimoli.

Invece in una domenica di primavera, con il fully booked che da queste parti è ormai uno standard, abbiamo provato il menù “Azzurro” ed abbiamo scoperto -con grandissima felicità- piatti finemente contrastati e di una eleganza e classe davvero notevoli.

Alcuni spunti e derivazioni, che richiamano anche qualche illustre collega di zona, hanno qui l’apice in una cucina davvero elegante e mai prevaricante. La materia prima staglia sempre, è perennemente in evidenza. Un piatto ormai storico, quegli spaghettini della foto di apertura, hanno talmente tanta finezza e persistenza che ti verrebbe voglia di mangiarne ancora, e ancora.

Così come il resto delle preparazioni, apparentemente sussurrate ma che invece sprizzano energia da tutti i pori. La battuta di ricciola, in cui la salsa curry è di una finezza strabiliante. O la bisque-brodetto che accompagna la crema di patate con sedano, calamari e cappelunghe. Da continuare senza fermarsi per ore.

Anche la piccola pasticceria e i dolci hanno un tenore affatto banale, frutto di tanto studio ma anche di ottima tecnica applicata. Un pranzo da Cera è sempre un grandissimo evento, cullati da un servizio impeccabile e da piatti veramente di grande livello autoriale.

Peccato, forse, per l’eccessivo tempo trascorso a tavola. Ma a locale pieno questo è un prezzo da pagare, forse, anche volentieri.

Il centrotavola di benvenuto.

Benvenuto, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Come una pizza margherita.
pizza, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Stuzzichini iniziali.
stuzzichini, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Grissini e cracker.
grissini, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Fantastico pane con lievito madre.
Pane, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Stupendo spaghettino freddo con lucerna, mazzancolla, salsa ai pistacchi, capperi e basilico.
spacchettino, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Battuta di ricciola con cetriolo, pepe rosso affumicato e senape (e una salsa alle spezie meravigliosa!).
Ricciola, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Sanpietro all’acquapazza.
Sanpietro all'acquapazza, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Capesante pane e erbe.
Capesante, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Patate e sedano, con calamari e cappelunghe.
Patate e sedano, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Dettaglio.
Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Tortello con scampi alla brace, succo di scampi, battuta di scampi crudi al coriandolo.
Tortello, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Rombo con acqua iodata alla salvia, nocciole, sesamo, cappetonde e ortaggi.
Rombo, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

L’ottima piccola pasticceria.

piccola pasticceria, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona
dessert, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona
piccola pasticceria, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Sedano, mela in variazione.
sedano, mela, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Fantastico irish coffee.
irish coffee, Antica Osteria Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Verona

Non si è badato davvero a spese per l’apertura del primo JW Marriott italiano.
E non solo per la ristrutturazione, affidando i lavori alla felice mano dell’architetto Matteo Thun.
Tutto, dal personale ai servizi offerti al cliente, denota la grande ambizione di questa nuova realtà nel panorama dell’hotellerie veneziana.
Il settore ristorativo è senza dubbio uno dei aspetti più curati di questo resort nato nell’Isola delle Rose: sono 4 i ristoranti della struttura e alla guida di quello di punta, il Dopolavoro dining room, è stato chiamato Giancarlo Perbellini.
Lo chef veronese ha selezionato la brigata di cucina ponendo in cabina di regia Federico Belluco, già al suo fianco a Casa Perbellini.
Il risultato è già di tutto rispetto nonostante il mese di luglio sia stato “l’anno zero” per questa brigata e questo ristorante: è infatti questo il primo menù pensato completamente dalla brigata. Non quindi una riproposizione fedele dei grandi classici dello chef Perbellini, ma un menù ideato completamente ex novo per il nuovo pubblico da Belluco e il suo team, ovviamente con la supervisione dello chef veronese.
Una scelta coraggiosa ma coerente, non volendo importare un format di cucina pre-definito, ma desiderando adattare l’idea di cucina di Perbellini al nuovo contesto lagunare.
Quindi ingredienti locali (per le verdure sono a disposizione gli orti di questa isola particolarmente fertile) e reinterpretazione di ricette della tradizione veneziana, nel tentativo di contestualizzare il più possibile la cucina del Dopolavoro.
Non una fotocopia di altri locali della galassia Perbellini, ma un locale completamente nuovo, con l’ambizione di allargare la clientela (ad oggi prevalentemente alberghiera) e di potersi porre come riferimento nel panorama ristorativo veneziano.
Non sarà una facile missione, perché qui il cliente dovrà venire esclusivamente per il cibo, non essendoci al Dopolavoro una vista su Venezia come quella del ristorante più informale al 4° piano della struttura.
Quindi dovranno essere cibo e servizio a fare la differenza.
Sul secondo sono state giocate carte altrettanto importanti: il sommelier, Ottavio Venditto, miglior sommelier d’Italia AIS 2014, ha un entusiasmo contagioso e sa comunicare il vino in maniera convincente e coinvolgente. Non da meno il restaurant manager Nicola Abbattista, professionista di grande esperienza internazionale.
Allora il tasto su cui spingere ancora è proprio il mantra di Giancarlo Perbellini: gusto, gusto, e ancora gusto.
Piatti come il polpo alla plancia, il carpaccio di manzo o la crostatina inversa vanno in questa direzione: puliti, semplici, gustosi. Il resto della carta deve seguire questa logica, arrivando a concentrare in maniera più convincente i sapori e lasciando la scena agli ingredienti selezionati.
Così il ristorante potrà diventare non solo una bandiera del made in Italy per la numerosa e variegata clientela straniera, ma anche un riferimento per il cliente italiano alla ricerca di una cucina di qualità in una scena difficile come quella veneziana.
La visita è già più che consigliabile: fatevi portare da San Marco all’isola con la navetta dedicata, assicurandovi di arrivare con buon anticipo per potervi gustare un aperitivo all’ultimo piano dell’albergo, con una vista che spazia a 180° sulla splendida laguna veneziana.

Data la recentissima apertura, abbiamo preferito non assegnare il voto ma mantenere sospesa la valutazione, in attesa di ulteriori visite con tutti gli elementi al dovuto regime.

La ristrutturazione dell’edificio originale, datato 1936, è stata molto rispettosa dell’impianto originale.
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
E’ presente anche uno scoperto per le serate più fresche.
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Uno degli orti a disposizione della cucina.
orto, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
L’interno del locale, bello ma un po’ freddo. Andrà sicuramente personalizzato col tempo.
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
C’è anche una sala privata.
Sala privata, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
interno, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Burro buonissimo…
burro, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
…e olio siciliano in degustazione.
olio siciliano, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Appetizer:
Polenta, baccalà e peperone.
Pane al latte fritto, vitello e salsa tonnata.
Rapa e ricotta.
Pane e acciuga.
Appetizer, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Ruinart Blanc de blancs.
Champagne, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Ricciola marinata con emulsione di cozze al “gratin”.
Ottima l’idea, che richiama la textura di una cotoletta, ma l’eccesso di pane penalizza il gusto del pesce.
ricciola marinata, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Soave Classico “Monte Carbonare” 2013 Suavia.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Carpaccio di manzo, emulsione di funghi estivi, rucola e senape.
Un grande piatto: partendo da un simbolo della tradizione veneziana (il mitico Carpaccio di Cipriani) si arriva a un piatto assolutamente moderno, dove è la concentrazione dei sapori ad essere protagonista (funghi di 5 diverse varietà ed emulsione della loro acqua).
Carpaccio di manzo, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Carjcanti 2011 Gulfi.
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Zucchine in saor, fiore in tempura e burrata.
Base di cipolla di Tropea, zucchina cruda, cotta e fritta, burrata, fiore di zucchina fritto
Da rivedere le proporzioni tra le varie componenti.
zucchine in saor, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Sauvignon “Pière” 2013 Vie di Romans.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Scampi alla “busara”.
Altra rivisitazione di un classico veneziano.
scampi alla busara, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Pinot bianco Vorberg 2013 Cantina di Terlano.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Mezze lune di crème brulèe al mais tostato, storione marinato e caviale.
L’unico piatto di Casa Perbellini proposto anche a Venezia: sempre ottimo.
mezze lune, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Terre alte 2012 Livio Felluga.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Trancio di branzino, insalata di fagioli cannellini e salsa al Verdisio.
Semplicità e gusto.
Trancio di branzino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Ribolla gialla 2010 Damijan Podversic.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Polpo alla plancha, lardo e maionese al rafano.
Il piatto più convincente della serata: pochi ingredienti per un risultato esplosivo. Un cicchetto vestito a festa.
In abbinamento: Pinot nero “Vigna S.Urbano” 2011 Hofstatter.
polpo alla plancha, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Petto d’anatra in agrodolce di camomilla, pane speziato e naoni.
Tecnicamente corretto ma un po’ confusionario.
Petto d'anatra, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Solare 2007 Capannelle.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Sorbetto, gelatina di pesca, noce Pecan.
Bellini.
sorbetto, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Crostatina inversa.
Il dessert migliore: Gelato di rabarbaro, pistacchio e fragola, pistacchi, frolla. Bello e buono.
Crostatina inversa, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Crema di riso al latte, albicocche, mandorle e rosmarino.
Crema di riso al latte, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Ananas, formaggio caprino e pan di spezie.
ananas formaggio caprino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Tiramisù di oggi.
Tiramisù, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento ai dessert: Malvasia delle Lipari Capofaro 2013 Tasca d’Almerita.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Piccola pasticceria (ottima la frutta osmotizzata).
Piccola Pasticceria, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Piccola Pasticceria, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Da non perdere, prima di cena, la vista dal 4° piano dell’Hotel, che spazia su tutta la laguna.
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia

JW Marriott, il settore lusso di Marriott International, ha scelto Venezia per aprire il suo primo Resort italiano. Non è un brand molto conosciuto al pubblico italiano: facile associarlo agli hotel business 4 stelle della costellazione Marriott.
Ma quello del JW è tutto un altro mondo: alberghi e resort di altissimo profilo, in grado di competere con i grandi marchi dell’hotellerie di lusso internazionale come Four Seasons o Park Hyatt.
La scelta della proprietà è ricaduta su un’isola a 20 minuti di barca da Piazza San Marco, Sacca Sessola, meglio conosciuta come Isola delle Rose.
Isola artificiale, costruita nel 1870 con il materiale degli scavi per il porto commerciale di Santa Marta, nei primi anni del 900 divenne sede di un sanatorio e nel 1936 (fino al 1980) dell’ospedale pneumologico Achille De Giovanni: pare che quest’isola, per la sua particolare collocazione tra laguna e mare, goda di un clima e un’aria particolarmente favorevole, fatto che permette la crescita di piante altrove difficili da trovare in laguna (ad esempio ulivi).
L’opera di recupero, affidata allo studio di Architettura di Matteo Thun, è stata maestosa, dato che l’isola versava in uno stato di completo abbandono.
Il recupero è stato molto rispettoso dell’impianto originario: il parco di 12 ettari è un piccolo gioiello nella laguna veneziana, tra ulivi, palme, tigli, pini e ippocastani. Caratteristica unica in laguna è la totale mancanza di mura di cinta intorno all’isola: c’è quindi la possibilità di vedere la laguna o Venezia da ogni punto della proprietà.
Le strutture ricettive sono diverse, sparse per la tenuta: grazie a questa caratteristica, il resort non ci è sembrato mai affollato, anche se ad occupazione quasi completa.
In quello che era il corpo centrale dell’ospedale è stato realizzato l’hotel: un palazzo figlio del razionalismo anni ’30 che accoglie 4 tipologie di camere, dalla deluxe alla premium suite.

La hall.
hall, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Hall, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
L’albergo ospita anche una galleria d’arte.
Galleria D'arte, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
La Junior Suite è molto spaziosa, con terrazzo vista parco/laguna e bagno con vasca e doccia.
Junior Suite, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
suite, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
suite, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
bagno, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
suite, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
vasca da bagno, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
bagno, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Macchina del caffè Illy e salatini Eataly.
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
salatini eataly, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
La terrazza vista parco.
terrazza, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Vista, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Al 4° piano dell’hotel è presente la terrazza più bella del resort, con una piscina (in verità molto piccola) con vista a 360° sulla laguna, un ristorante e un bar.
quarto piano, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Terrazza, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
La cucina del ristorante Sagra.
cucina, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Vista.
Vista, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Vista, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
vista, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
vista, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
vista, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
vista, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
vista, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
vista, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Molto interessante la tecnica di ristrutturazione usata per “La residenza”, 11 camere, alcune con piscina privata vista Venezia: “box in the box”, costruendo cioè i nuovi volumi all’interno delle antiche mura (che da sole non avrebbero potuto reggere il peso della nuova struttura). A nostro avviso, una delle camere più belle che aci sia capitato di vedere.
residenze, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
residenze, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
residenza, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Piscina privata vista Venezia.
piscina privata, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
piscina vista venezia, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
piscina, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
piscina, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Completano l’offerta “La maisonette”, “L’uliveto” e una grande villa privata con piscina “Le Rose”.
Una camera della struttura “La Maisonette”: su due livelli, la parete della camera al primo piano è completamente vetrata per consentire la vista sulla laguna e Venezia.
maisonette, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
maisonette, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
maisonette, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
maisonette, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
maisonette, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
maisonette, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
La piscina privata.
piscina, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Oltre a quella sul tetto dell’hotel, è presente anche una seconda piscina nel parco (anche questa costruita di dimensioni contenute per vincoli ambientali) e una terza all’interno della GOCO Spa.
Il parco è davvero tutto da scoprire.
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
l'oliveto, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
uliveto, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
oliveto, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
uliveto, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
C’è anche la Chiesa.
chiesa, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
chiesa, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
chiesa, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Splendidi lampadari.
lampadari, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Una struttura davvero di alto livello, ma molto informale nell’approccio.
Tra i ristoranti figura anche la “Dispensa”, in cui vengono organizzati corsi di cucina e vengono venduti alcuni prodotti, rigorosamente made in Italy.
dispensa, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
dispensa, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
dispensa, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia, Perbellini
dispensa, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia, predellini
Il ristorante Dopolavoro, guidato da Giancarlo Perbellini.
Dopolavoro Perbellini JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Nel ristorante al piano terra dell’Hotel vengono serviti colazione e pranzo.
Molto buona la colazione (sempre compresa nella tariffa della camera), anche se è migliorabile la distribuzione dei prodotti che risulta un po’ confusionaria.
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
sala, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
sala, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
sala, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
colazione, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
colazione, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
colazione, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia

Ci sono alcuni dettagli da sistemare (qualche vetro o scala non perfettamente pulita), ma, essendo una struttura aperta da soli due mesi, sono peccati veniali.
Le camere base si collocano in una fascia di prezzo molto competitiva tra i 5 stelle veneziani (si parte da 370 euro) e il fascino dell’isola è incontestabile.
Il vantaggio è quello di poter godere della tranquillità e della pace dell’isola privata rimanendo a soli 15 minuti da piazza San Marco (la navetta è gratis ed attiva per tutta la giornata).
Punti di forza: il verde, gli ampi spazi, la SPA e la ristorazione (con servizio in camera 24h/24h).
Punti di debolezza: le piscine di piccole dimensioni.
Indiscutibilmente un altro grande indirizzo nel panorama alberghiero veneziano.

Ci sono uomini che riescono ad impersonare perfettamente il luogo in cui vivono. Uomini che attraverso il loro modo di porsi, l’atteggiamento che mantengono, la filosofia con cui si approcciano al lavoro raccontano la storia di un territorio, di episodi che entrano nell’intimo della loro vita, l’evolversi e il susseguirsi delle generazioni tra usanze che si mantengono e novità che sopraggiungono. É una dote che non si può imparare, la si possiede o meno. Lionello Cera, chef dell’Antica Osteria Cera, ne è uno dei massimi esponenti.
La depressione della campagna veneziana sembra celarsi dietro qualche albero che la divide dalla laguna. Placida, ferma, a tratti stanca, sembra muoversi con fatica, con il sole pallido che fa inseguire i suoi raggi riflessi sull’acqua da qualche gabbiano che plana giocando sulle canne che fuoriescono storte. É in questo contesto che, in una vecchia casa di campagna, cinquant’anni fa, la famiglia Cera aprì la propria osteria. Con il passare degli anni l’attività di famiglia si evolse, grazie anche a Lionello, che da completo autodidatta cominciò a proporre una cucina innovativa, ma allo stesso tempo fortemente legata alla tradizione.
La bella veranda, luminosa ma discreta, accoglie gli ospiti con tavoli rotondi, tovaglie di lino e tovaglioli inamidati. Il pavimento in legno rustico, le lampade di terracotta, l’effetto “vela” del soffitto, con i cotoni che creano movimento, rendono l’ambiente rustico, autentico, raffinato ed estremamente gentile. Si respira un’atmosfera fresca, giovane, dinamica. Sembra di essere al cospetto della normale evoluzione di uno di quei locali lagunari in cui si incappava durante le vacanze estive, privato dello squallore e delle tavolate di turisti intenti a divorare calamari congelati, ma che mantiene in qualche modo inalterato il suo stesso spirito, l’idea alla sua base, il principio di fondo. I sommelier con i grembiuli in pelle aiutano nella scelta del vino di una cantina oltre che fornita anche bella da vedere, data la sua conformazione “a vista” al piano inferiore del locale.
La cucina di Cera però, nonostante l’apparenza, non vuole uniformarsi ed accontentarsi della sua posizione. Supera idealmente e concretamente i pioppi che la separano dalla laguna, immergendosi in essa, diventandone un tutt’uno in perfetta armonia, rispetto e gentilezza.
“La semplicità è il concetto più difficile da interpretare” recita una frase in apertura di menù, preparando psicologicamente il cliente al percorso di degustazione. La spesa quotidiana al mercato ittico di Chioggia ed Ancona regala una materia prima da urlo, cucinata, lavorata, curata nella maniera più semplice possibile, senza però risultare mai scontata né banale. Gusti precisi, netti, schietti, sempre all’insegna di quella eleganza, raffinatezza e gentilezza che il paesaggio lagunare può regalare. La delicatezza con cui le maree cambiano la conformazione del territorio di ora in ora viene rielaborata con estremo tatto dallo Chef, piatto dopo piatto. Mai un sapore sopra le righe, mai una sparata poco azzeccata. Non c’è trucco non c’è inganno. Lionello Cera riesce nell’impresa di stupire senza ricorrere a stravaganze, limitandosi a rispettare la terra che lo ha cresciuto e che lo ha ispirato, e questo lo rende assolutamente un grande, grandissimo cuoco.
Il brodo freddo di calamaretti con bevarasse, uova di salmone e polvere di menta è un inizio di percorso ideale, fusione perfetta tra tecnica e materia utilizzata, esplosione di sapore e freschezza. La minestra di riso e verze con frutti di mare esemplifica il progresso della tradizione, mentre la pasticceria, curata da Sara Simionato, sembra voler rendere essa stessa omaggio ad una cucina e ad un cuoco che riesce a rendere fiera l’Italia intera.
Il pomeriggio passa soave, all’uscita il silenzio avvolgente viene spezzato dal gracchiare di qualche cornacchia. Si cammina verso il mare ripensando al pranzo appena terminato. Le considerazioni si mischiano al ricordo e alla speranza di poter tornare a breve in questo tempio della gastronomia ittica, sognando di trovare lungo il nostro cammino altri cuochi in grado di fare ciò che fa Lionello Cera tutti i giorni da una vita.

Nuvola di pane con verdura dell’orto. Bell’aperitivo con il pane croccante soffiato, le verdure crude e il formaggio caprino a dare grassezza al tutto.
nuvola di pane, Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Nuvola di cicoria con acciuga e tamari (fermentato di soia). Frittura perfetta, in uno stuzzichino che ricorda quelle alghe fritte cadute nel fondo dello “scartosso” mangiate al mare da bambini.
nuvola di cicoria,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Il pane con l’olio extravergine di oliva del Garda.
pane con olio,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Il burro montato.
burro montato,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Trilogia di benvenuto. Mazzancolla con crema al carciofo, cannolo di verza ripieno di pesce di scoglio, baccalà in tempura con salsa di arancio ed aglio.
trilogia di benvenuto,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Brodetto freddo di calamaretti con bevarasse, uova di salmone e polvere di menta. Grandissimo piatto.
brodetto presso di calamaretti,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
I colori del mare 8+2. Il leggendario piatto di crudi di Cera. Inutile commentare la materia prima. Abbinamenti mai scontati ma delicati. Grandioso.
colori del mare,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Nello specifico. Nature di branzino con acqua di vongole e caviale.
nature di branzino,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Scampo con salsa di senape, puntarelle e cioccolato.
scampo con salsa di senape,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Cappasanta con salsa di barbe di cappasante e curry.
capasanta con salsa di barbe,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Astice “shockato” con maionese di carota e mango.
astice,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Pane al vapore con granchi e calamaro.
pane al vapore con granchio,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Canocchia scottata con pappa al pomodoro.
canocchia scottatata,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Mazzancolla impanata, olive verdi e arancia.
mazzancolqa impanata,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Il pesce spada sott’olio.
pesce spada sott'olio,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Dopo il piatto di crudi arrivano altre due preparazioni facenti parte sempre dello stesso piatto. Ecco perché 8+2. Battuta di ricciola e scampi, salsa al curry e sfoglia di riso nero.
battuta di ricciola,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Capelli d’angelo di mozzarella con alici e salsa minerale. Grandissimo passaggio di stampo mediterraneo in cui origano e capperi allungano il piatto.
capelli d'angelo di mozzarella,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Il sorbetto di zenzero e lime con cui pulire la bocca tra un crudo e l’altro.
sorbetto di zenzero,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Ricciola al fumo con patata al limone, salsa al salmoriglio, rucola e acqua di vongole. Altra preparazione che strizza l’occhio al sud Italia e che gioca tra la salsa di vongole che estremizza il piatto e la delicatezza della patate e della ricciola.
ricciola al fumo,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Spaghettino freddo con mazzancolla, lucerna, salsa di pistacchi di bronte e basilico. Ne avremmo mangiati una terrina intera!
spacchettino freddo con mazzancolla,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Minestra di riso e verze con frutti di mare. Semplicemente perfetta. Confortevole, nostalgica, gustosissima e resa moderna dalla verza lasciata croccante.
minestra di riso,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Cappesante, sedano rapa, radicchio di Treviso, mela e senape. Piatto più semplice troppo tendente al dolce. Buono comunque.
cappesante,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Triglia con succo di pesci di scoglio, olive taggiasche e limone. Piatto diretto e brillante. Salsa da nobel. Sapori mediterranei lavorati con garbo nordico.
triglia con succo di pesci,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Ravioli di broccolo fiolaro, scampi, insalata di molluschi e lenticchie. La mineralità del broccolo si armonizza perfettamente con lo scampo. Grande passaggio.
raviolo di broccolo,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Anguilla laccata, radicchio di campo ed arancia. Piatto di una pulizia e concentrazione unica.
anguilla laccata,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Sorbetto al basilico, frutti di bosco e schiuma alla mandorla. Ottimo.
sorbetto al basilico e frutti di bosco,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Frutta marinata (Ananas e lime, mela e anice, pera ed aneto, arancia e rosa).
frutta marinata,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Ananas candito, sorbetto al cocco e meringa all’anice. Dolce superbo per eleganza e leggerezza.
ananas caramellato,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Plumcake alla banana, gelato alla mandorla, gelatina al lime e gelato croccante. Dolce calibratissimo, che dimostra una grandissima mano da parte della pasticcera.
plumcake alla banana,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Biscotto alla nocciola e al caffè con spuma calda di cioccolato. Libidine allo stato puro.
biscotto alla nocciola e caffè,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Gelato al malaga.
gelato al malaga,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia
Piccola pasticceria.
piccola pasticceria,  Antica Osteria da Cera, Chef Lionello Cera, Lughetto di Campagna Lupia, Venezia

Un tour tra i Bacari veneziani può essere una ottima opportunità per mischiare cibo, vino e cultura. Anche il solo perdersi tra le calli del centro può rappresentare una esperienza totalizzante: è sufficiente avere occhio curioso per godere di ogni più piccolo angolo di questa meravigliosa città.
Ma per chi volesse intervallare “cicheti e vin” alla visita di qualche palazzo o mostra, c’è ovviamente solo l’imbarazzo della scelta.
Proprio in Piazza San Marco ha sede lo splendido museo Correr dove concedersi una immersione nella storia della pittura veneziana.
Superato il Ponte dei Sospiri, ci si può dirigere verso la Chiesa di San Zaccaria dove ammirare le opere di Bellini e Tintoretto.
Ritornando indietro e attraversando il Canal Grande, possiamo trovare lo splendido Palazzo Venier dei Leoni, dove Peggy Guggenheim abitò fino alla morte: qui è ospitata la sua collezione privata di arte europea ed americana del Novecento, da Picasso a Pollock, da Mondrian a Kandinsky.
Ma le possibilità sono davvero infinite a Venezia.
E ritornando a discorrere di ombre e cicheti…

Ai Promessi Sposi
Ai Promessi Sposi, Bacari, Venezia

Deve bastare una parola per convincervi a fermarvi qui: polpette. Come se piovessero, tra le più buone che si possano trovare in qualsiasi tour intra o extra-veneziano. Ma in generale è buona tutta la proposta di cicheti, dal polpo con le patate alle cozze gratinate. La proposta di vini è quella che è, ma signori, che polpette… #polpetta top

Il bancone dei cicheti
cicchetti, Ai Promessi Sposi, Bacari, Venezia
Le protagoniste
Ai Promessi Sposi, Bacari, Venezia

Enoiteca Mascareta
Enoiteca Mascareta, Bacari, Venezia

Non abbiamo potuto sperimentarlo in prima persona perché, parole dell’Oste Mauro Lorenzon, “xe tutto overbuking!!”. Ma due parole le spendiamo volentieri lo stesso e certamente torneremo per sederci a questi tavoli. In primis per la grande proposta di vini al calice. Ma anche per verificare di persona la contagiante simpatia dell’Oste raccontataci da palati fidati. #Sarà per la prossima
Enoiteca Mascareta, Bacari, Venezia

Scorci della Venezia notturna
 Bacari, Venezia

Aciugheta
Aciugheta, Ai Promessi Sposi, Bacari, Venezia

Sorella del più famoso ristorante “Ridotto”, è una sosta valida per sedersi a uno dei tanti tavolini e riposar le stanche membra gustando una pizzetta, ovviamente con l’acciuga. Buona selezione di vini (anche se la conservazione a temperatura di sala non è di certo l’ideale) e cicheti. Scambiate almeno due parole col proprietario, una persona che trasuda passione vera per il suo lavoro. Un grosso vantaggio: è aperto fino a tardi quindi può essere l’ultima tappa del vostro tour. #pizzetta di mezzanotte

La pizzetta con l’acciuga
Aciugheta, pizzetta con l'acciuga, Bacari, Venezia

Non contenti della serata appena trascorsa, al risveglio ci siamo rimessi in moto per provare un paio di cose che la sera prima ci erano sfuggite…
Non prima di una sosta al mercato di Rialto: lasciamo parlare le foto…
venezia
venezia
mercato, venezia, Ai Promessi Sposi, Bacari, Venezia
mercato, Ai Promessi Sposi, Bacari, Venezia
mercato del pesce, Ai Promessi Sposi, Bacari, Venezia
Rombi vivi, Ai Promessi Sposi, Bacari, Venezia
mercato del pesce venezia, Ai Promessi Sposi, Bacari, Venezia
Mercato, Venezia
mercato, Venezia
Schie, Venezia

All’Arco
all'arco, Bacari, Venezia

Dopo una visita al mercato, è d’obbligo la visita a uno dei migliori bacari di Venezia. E’ aperto solo fino alle 17, quindi programmate un aperitivo pre-pranzo. Altissima qualità dei cicheti, fatti con grande cura e con prodotti di alto livello. Un buon baccalà fritto o un crostino burro e alici da far resuscitare i morti: il lusso della semplicità. Ma i più arditi non si lasceranno scappare un panino col musetto…
Vino? Niente di blasonato, ma un prosecchino e passa la paura. #100% veneziano
All'Arco, Bacari, Venezia
All'Arco, bancari, Venezia
All'Arco, bancari, Venezia
All'Arco, bancari, Venezia

Harry’s Bar
harry's, venezia

Non si può parlare di Venezia senza parlare di Harry’s Bar. Luogo decadente, ma pieno di storia e ancora amatissimo dai tanti turisti stranieri. Dichiarato Patrimonio Nazionale nel 2001, l’Harry’s Bar ha visto passare tra i suoi tavoli una quantità innumerevole di grandi personaggi: da Charlie Chaplin a Orson Welles, da Truman Capote a Ernest Hemingway. Nel regno dei Cipriani sono nati Bellini, Carpaccio e Martini Cocktail, solo per citare le creazioni più famose.
I prezzi fanno tremare le ginocchia (17 euro per un cocktail martini) ma la qualità sui miscelati c’è: discutibile la scelta del bicchiere, ma sia il Bellini che il Martini Cocktail sono ben fatti. Il rapporto qualità prezzo è ovviamente improponibile, ma questi sono posti che non ha senso valutare con gli standard classici.
Qualche oliva verde, un paio di polpette così così… e l’istantanea di un mondo che non c’è più è scattata. #storico
Harry's, All'Arco, bancari, Venezia
Harry's Bar, bacari, Venezia
Acqua alta a San Marco
acqua alta, Venezia
Venezia

Continua…?