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Da Panino

Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena

Se siete attivi su qualche Social Network sicuramente avrete visto qua e là, anche solo di sfuggita, qualche scatto proveniente da Panino: Beppe Palmieri, il braccio destro di Massimo Bottura in Francescana, dai primi di dicembre ha aperto questo piccolo locale, distante non più di un centinaio di metri dal “quartier generale”, e sta mostrando -sui Social, appunto- che in questo progetto ci sta riversando l’anima e anche più.

Ma, precisamente, cos’è Da Panino? Un salumificio, una panineria, un’enoteca, una gastronomia?
Nulla di ciò e tutto quanto assieme. Riassumendo il pensiero di Panino in un solo termine, potremmo ben descriverlo come una Bottega, una di quelle “del passato”, un luogo confidenziale dove far la spesa giornaliera, dove acquistare i salumi, il pane, qualche chicca gastronomica, o anche solo passare per due chiacchiere, bere un calice o a mangiare un… panino appunto, magari in pausa pranzo, accomodandosi all’unico tavolo presente: una scelta dettata, oltre che dagli spazi, dalla volontà di rendere il momento quanto più conviviale possibile.
Un luogo dove riscoprire il rapporto più diretto e personale con chi vi serve, che torna ad essere una persona di fiducia, alla quale affidarsi. Un luogo dove riscoprire il calore del contatto, oramai totalmente raffreddato dalla GDO che tutto spiana, in favore esclusivamente della migliore offerta e del prezzo più aggressivo della concorrenza.
Ma nonostante si possano acquistare chicche non indifferenti, non immaginate Da Panino come una superboutique gourmet, ma piuttosto come un piccolo negozietto di quartiere, necessariamente più costoso del supermercato ma non per questo classificabile come caro, tutt’altro, con prodotti dalla ricercatezza elevatissima.
Qui tutto viene selezionato per veri meriti qualitativi, prima ancora che commerciali, e il risultato è un rapporto qualità/prezzo che, ora sì, diviene davvero conveniente: l’offerta “di base” è un panino (con pane di Matera) con dell’affettato a scelta ed una bibita Lurisia, a 5€… insomma, provate a far di meglio se riuscite.

Una Francescana “formato spesa” dove, dalla massaia all’appassionato, è possibile concedersi piccoli momenti di goduria gastronomica, una veloce pausa pranzo gourmet o l’acquisto di qualche prodotto d’eccellenza, con la certezza in ognuno di questi casi, come preannuncia il logo, di ricevere un sorriso in omaggio.

Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
I “menù” del giorno…
Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
…e la lavagna dei prezzi.
Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
Curiosando in giro.
Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
Qualcosa di buono da bere…
Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
… e qualcosa di molto buono da bere.
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Parte dei salumi a disposizione.
salumi, Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
Qui la Berkel non la si tiene solamente esposta…
berkel, Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
Una eccellente fior di latte.
Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena
Ed ecco pronto il nostro panino per il rientro a casa: Autogrill, non ci avrai!
Da Panino, Giuseppe Palmieri, Modena

Osteria Bottega

Un grande amico di PG, Giancarlo Saran, definirebbe l’Osteria Bottega un “locale Panda”.
Sono quei posti che vanno oltre il concetto di ristorazione e ospitalità, sono baluardi di civiltà e come tali andrebbero protetti.
Caratteristica imprescindibile è che si mangi bene, altrimenti parleremmo di lana caprina, ma sono luoghi in cui la cultura gastronomica riveste un ruolo di non secondaria importanza. Dove si cerca il meglio dei prodotti sul mercato, ma poi si è anche in grado di raccontarli e promuoverli: a voce e tramite il piatto.
Di Daniele Minarelli, o il “Dandy” come viene spesso chiamato, si è scritto e parlato tanto: un Oste degli anni 2000, antico e moderno allo stesso tempo. Un “mercante di ricordi” della Bologna che tutti amano.
Poco invece si è scritto di tutte le donne che lo spalleggiano in sala, di una umanità e un calore davvero sinceri, questi sì davvero impagabili. Anche nelle attenzioni per un giovanissimo cliente, coccolato come il primo dei Re. Sono cose che fanno la differenza sempre, a qualsiasi fascia di ristorazione. Non sta scritto da nessuna parte che Osteria e gentilezza non possano entrare nella stessa frase, qui lo hanno capito molto bene.
Perché poi un locale come l’Osteria Bottega debba essere una rarità è una cosa che non ci spiegheremo mai, ma purtroppo la qualità nei centri storici delle nostre città è sempre più un optional.
Qui si va sul sicuro, possiamo consigliare l’Osteria Bottega a cuor leggero: piacerà a voi, navigati gourmet erranti, piacerà a vostro padre, che ancora classifica come “nuvel cuisin” qualsiasi portata sotto l’etto di peso, piacerà a vostro figlio nel quale tante speranze riponete. Un posto che mette d’accordo tutti, per non dimenticare quali perle gastronomiche è in grado di sfornare questa bellissima regione.
Avete una voglia irresistibile di una tagliatella al ragù fatta come si deve? O di un tortellino in brodo che semplicemente non ce n’è?
Volete riscoprire saperi e sapori della cucina bolognese?
Impostate sul navigatore via Santa Caterina. Senza se e senza ma.
Prenotate con buon anticipo e preparatevi a fare amicizia col tavolo affianco al vostro (la vicinanza favorirà lo scambio). Ma vi divertirete, oh se vi divertirete…


La mortadella di Pasquini

Tagliatelle al ragù

Tortellini asciutti col parmigiano: per un giovane gourmet

Lasagna

Faraona arrosto con le patate

Insalata di carciofi e parmigiano

Semifreddo allo zabaione

Un calice di Lambrusco L’Acino di Corte Manzini, un Grasparossa davvero buono