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Barcelona: la vida tapa! – Seconda parte

Paco Meralgo
Parco Meralgo, Barcellona
La rilettura in chiave “haute cuisine” del classico tapas bar. Tutto è addobbato a festa in questo locale che gioca con le parole “para – comer – algo”, tradotto “ per mangiare qualcosa”: dall’arredo, decisamente più fashion del medio tapas bar, alla presentazione dei piatti.
Tapas di buon livello, eppure qualcosa stride nel meccanismo: sembra mancare un’anima a questo locale che cerca di darsi un tono senza riuscirci fino in fondo. Gamberi di Palamòs non degni della loro fama, ostriche senza infamia e senza lode, da non perdere invece le favolose crocchette di seppia. Non basta una bella scatola a rendere interessante il regalo.
Parco Meralgo, Barcellona
Parco Meralgo, Barcellona
Parco Meralgo, Barcellona
Insalata Paco Meralgo.
insalata, Parco Meralgo, Barcellona
Patate bravissimes.
Patatas Bravas, Parco Meralgo, Barcellona
Crocchette di pollo e prosciutto e Crocchette di seppie “Obama”.
Crocchette, Parco Meralgo, Barcellona
Crocchette, Parco Meralgo, Barcellona
Pan y tomate.
Pan y tomate, Parco Meralgo, Barcellona
Asparagi verdi grigliati.
Asparagi, Parco Meralgo, Barcellona
Gamberi di Palamòs alla piastra.
Gamberi, Parco Meralgo, Barcellona
Ostriche galiziane.
Ostriche, Parco Meralgo, Barcellona
Cannoli alla crema.
Cannoli, Parco Meralgo, Barcellona
Crema catalana.
Crema Catalana, Parco Meralgo, Barcellona
Melone.
Melone, Parco Meralgo, Barcellona

Dry Martini
Dry Martini, Barcellona
L’indizio su cosa ordinare sta nel nome del locale stesso.
Questo cocktail bar di gran fascino fa parte dal 1996 dell’impero di Javier de las Muelas, ma è stato aperto nel 1978 da Pedro Carbonell. A quell’epoca veniva servito solo ed esclusivamente dry martini, e in questi 37 anni ne sono stati serviti più di un milione (c’è un conteggiatore alle pareti).
Dry Martini, Barcellona
Un dry martini eccezionale, difficile trovare di meglio.
Dry Martini, Barcellona
Buoni anche gli altri cocktail disponibili in carta, più o meno classici.
Kumquat Mojito.
cocktail, Dry Martini, Barcellona

Cala del Vermut
Cala del Vermut, Barcellona
Nonostante la posizione estremamente centrale e il conseguente afflusso turistico, questo locale mantiene una identità molto forte ed è anche frequentato da autoctoni.
Buona qualità delle tapas, semplici ma ben fatte, di impostazione decisamente rustica.
Pochi fronzoli, tanta sostanza, per un locale quotidiano
Una tortilla da urlo, ma è da provare assolutamente il vermut.
Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
prosciutto, Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona
Vermouth, Cala del Vermut, Barcellona
Cala del Vermut, Barcellona

Negro Carbon
Negro Carbon, Barcellona
Davvero buono l’hamburger di questo locale a due passi dalla fermata della metro Barceloneta che, oltre ai panini, serve carne alla griglia di ottimo livello.
Bella atmosfera, servizio cordiale: un ottimo indirizzo per un pasto veloce di grande soddisfazione a poco più di 10 euro.
520
520
Negro Carbon, Barcellona
Negro Carbon, Barcellona
Don Pollo: petto di pollo con cipolla, lattuga e peperoni (con pane ciabatta).
Don Pollo, Negro Carbon, Barcellona
Don Pollo, Negro Carbon, Barcellona
Gringa: Bacon grigliato, formaggio cheddar e Emmental, cetriolo sottaceto, lattuga e pomodoro. Accompagnto da anelli di cipolla e salsa Barbacoa N.C.
Gringa, Negro Carbon, Barcellona

E, per finire, una carrellata di indirizzi segnalati come interessanti, purtroppo non testati direttamente da noi.

Bar Canete – Carrer de la Unió, 17 – aperto dalle 13 alle 24 1

Tossa –Carrer de Nàpols 291 tossabcn.com. Aperto lun-ven 7am-11pm, Sabato 7am-5pm

Quimet i Quimet
Carrer del Poeta Cabanyes 25, Aperto lun-ven 12-4pm, 7pm-10.30pm, Sabato 12-4pm

Maitea
Carrer de Casanova 157, maitea.es. Aperto lun.sab 11am-24

Casa Jacinta
Carrer de Tamarit 154, Aperto lun.sab 11.30am-4pm, 6.30pm-24, Dom 11.30am-4pm

Bar Bodega Quimet Carrer de Vic, 23

Morryssom, Calle Girona, 162

Dos Palillos, http://www.dospalillos.com/home.php?rest=1&lang=es ,Carrer d’Elisabets, 9

Casa de Tapes Canota http://casadetapas.com/contacto/
Carrer de Lleida, 7

Mundial Bar, Plaça Sant Agustí Vell 1, Aperto dal martedì alla domenica 13-16.30 e 21-23.30

Can Kenji, Carrer del Rosselló, 325,
http://www.cankenji.com/

Bacoa Universitat (hamburger)
Ronda de la Universitat, 31 oppure Carrer del Judici, 15

Barcellona

Eataly è l’esempio di alta imprenditorialità applicata. Oscar Farinetti, dopo la fortuna e il successo accumulato nella sua precedente esperienza, ha deciso di intraprendere una strada irta e difficoltosa con un obiettivo dichiarato: rendere il commercio del cibo di qualità un vero e proprio affare economico, sostenibile, ma sopratutto alla portata di molti.
E visti i successi collezionati nei punti vendita sino ad ora aperti in tutto il mondo, e la raffica di nuove aperture che lo attende, non possiamo che confermare questa affermazione.

Un grande imprenditore che, anche per passione, ha deciso di cavalcare un settore sicuramente a la pàge in questo momento. Riscuotendo non solo grandi successi economici ma anche curando, cercando di affiancarsi a loro, gli artigiani-produttori di questo incantato mondo fornendogli spesso la spinta propulsiva non solo per sopravvivere ma anche per crescere prosperosi e rigogliosi.

Eataly è il simbolo dell’alta qualità del cibo italiano nel mondo, al punto che il negozio sulla 5th avenue di Manhattan pare sia tra le cinque attrazioni più visitate della grande mela.
E di tutto ciò siamo molto orgogliosi, come italiani e come appassionati gourmet.

Peccato però che non sia tutto oro ciò che luccica: in occasione di una nostra visita nel negozio di Eataly di Bari, ci siamo imbattuti in un’esperienza che, purtroppo, si è ripetuta anche in passato a Milano e a Roma. Luci -molte- su un progetto che però presenta anche qualche ombra.

La nostra esperienza all’Osteria di Eataly Bari è stata esclusiva solo nel conto. 68 euro per i piatti che qui vedete fotografati possono essere molti ma anche pochi. Se però la qualità attesa non è rispettata, se le cotture sono approssimate, se le preparazioni risultano in alcuni casi troppo distanti da quanto è stato promesso in un  luogo che dovrebbe esprimere grande qualità a fianco di numeri e quantità importanti allora è forse giunto il momento di raccontarlo.

Noi abbiamo sfruttato la possibilità di sedersi ai tavoli esterni, e di scegliere alla carta tra alcuni piatti dell’osteria e tra tutti i ristoranti tematici presenti nel complesso. Dal fornello, al ristorante bottega di pesce, all’Osteria appunto.

Abbastanza buoni i prodotti caseari, buone le patatine fritte, non unte, ben cotte e croccanti, appena sufficiente la frittura, che non dava l’impressione di essere stata preparata con materia prima fresca bensì congelata. Bocciate le bombette, troppo cotte e legnose, e il polipo, gommoso e scarico di gusto e sapore. Totalmente scentrato l’hamburger della Granda, con una carne di qualità non eccelsa che non ha sopravvissuto al secondo omicidio: una cottura davvero troppo, troppo lunga.

Siamo certi che sia stato solo un episodio infelice, il nostro. Conoscendo l’estro, la capacità e l’intelligenza del grande capo e la voglia spesso dimostrata di mettersi in discussione, siamo certi che raccoglierà queste nostre osservazioni come uno stimolo ed una serie utile di informazioni utili per migliorare.

Partendo, a dire il vero, da un servizio che invece è stato veloce, impeccabile, gentile e gioviale, seppur costituito in larga parte da giovani e giovanissimi che, con il sorriso sulle labbra, hanno sempre fatto sentire la loro presenza discreta.
Ripartiremmo da qui.

L’ingresso, con i quadri dei presidi di qualità della Puglia.
Osteria, Eataly, Puglia
Un bel biglietto da visita.
Osteria, Eataly, Puglia
Uno scorcio del piano terra.
Osteria, Eataly, Puglia
La stupenda vista dal piano superiore, direttamente sul lungomare di Bari.
Osteria, Eataly, Puglia
Un dettaglio della carta.
carta, Osteria, Eataly, Puglia
Le ottime patatine fritte.
patatine fritte, Osteria, Eataly, Puglia
La frittura, che non ci ha entusiasmato.
frittura, Osteria, Eataly, Puglia
Buone la ricottina, le mozzarelle fiordilatte e la burratina.
ricotta, mozzarella, Osteria, Eataly, Puglia
Primo alt deciso: le bombette.
bombette, Osteria, Eataly, Puglia
Secondo passo falso, il polipo.
polipo, Osteria, Eataly, Puglia
Il colpo di grazia, l’Hamburger.
Hamburger, Osteria, Eataly, Puglia

La via Urbana a Roma sta sempre più diventando una via Gourmet.
Ricca di deliziosi ed originali negozi e pause di ristoro in cui la qualità la fa da padrone. Il Tricolore è stata una piacevolissima sorpresa in tal senso.
Il format, ben evidente dal nome e dallo slogan, è quello di creare un piccolo angolo di paradiso tutto orientato alla ricerca della massima qualità intorno al panino, tipico street food italiano.
Qui si dà spazio alla creatività lavorando su tutti gli elementi che compongono la pausa veloce italica per eccellenza. Cura nelle tipologie e qualità del pane, cura estrema negli ingredienti della farcitura. Ed il risultato è ottimo.
L’Hot dog, con cipolla rossa, senape in grani, un wurstel di suino selezione Macelleria Liberati (tra le macellerie di riferimento nella capitale per qualità espressa) è divino.
Il panino di polpo con le patate, con il pane alle patate, fantastico.
O il panino con i latterini, prelibatezza gustosa e goduriosa. Tutto accompagnato con una piccola selezione di vini e spumantizzati tutt’altro che banali, birre artigianali e bibite di qualità . Certo, la qualità si paga cara, così come gli spazi ristretti non aiutano nella comodità della degustazione. Ma non sarebbe vero street food se non fosse così. Un indirizzo da segnarsi assolutamente, quando varcherete la soglia avrete l’imbarazzo della scelta tra le tante proposte.
E farete seriamente fatica a scegliere, decidendo come noi di assaggiare quasi tutto. Stra consigliato!

La cuoca all’opera
Tricolore Panini Gourmet, Roma
Un accompagnamento estremo e biodinamico…
Tricolore Panini Gourmet, Roma
Patate viola e gialle, salse in accompagnamento.
patate viola, patate gialle, Tricolore Panini Gourmet, Roma
Hot Dog supreme!
hot dog supreme, Tricolore Panini Gourmet, Roma
Pane con hamburger di granchio.
hamburger, Tricolore Panini Gourmet, Roma
Pane al grano duro con lattarini e salsa tartara.
pane al grabo duro, Tricolore Panini Gourmet, Roma
Pane di patate con polpo.
pane di patate con polpo, Tricolore Panini Gourmet, Roma
Il supremo uovo poché di Paolo Parisi, tartufo e olio.
supremo uovo pochè, Tricolore Panini Gourmet, Roma

Il miglior hamburger gourmet al mondo?
Non siamo particolarmente amanti degli estremismi e, non avendoli -per ovvi motivi- provati tutti, non ci è possibile dare una risposta certa, ma con buone probabilità, se non il migliore in assoluto, quello di Blend va molto, molto, molto vicino ad esserlo. E tra l’altro, con sommo sdegno dei puristi, non parliamo di un filologico panino a stelle e strisce, ma di un prodotto dei “cugini” francesi, nato a qualche centinaio di metri dal Louvre, e che potete trovare ogni giorno nel centro di Parigi.

Victor Garnier, proprietario e mente del locale, racconta di esser rimasto folgorato da un hamburger a Santa Monica, ove si trovava per studio, e da questa illuminazione ha deciso di trarre la sua ragione di vita, di voler a sua volta lavorare per proporre l’hamburger “totale”.
Ma qual è il percorso che ha portato questo locale, grande non più di un box doppio, a diventare noto in tutto il mondo?

Innanzitutto, come è lecito aspettarsi, tutte le componenti del panino sono all’insegna della massima qualità possibile e prodotti in totale autonomia. Pane preparato giornalmente, così come le salse e tutti i topping. Ma quello che fa la differenza è una sensazionale patty, studiata ed eseguita con un mix (pardon, un blend…) di carni di Yves-Marie Le Bourdonnec, il “Boucher-Boheme” star in tutta la Francia per i suoi prodotti e le relative frollature, nonché per essere uno dei fornitori di monsieur Ducasse.
Il risultato è davvero notevole e si stacca parecchio dalla media: capita spesso di trovare del buon pane con farciture modeste, o dell’ottima carne all’interno di un discreto pane, o ancora delle salse degne di nota su prodotti solo sufficienti. Molto più raro trovare, come in questo caso, tutti i tasselli di livello altissimo: il pane, dolce e morbido ma dalla consistenza comunque tenace, base correttamente “neutra” ma dalla resistenza al morso più affine al pane che non al pan-brioche. La carne, in assoluto la protagonista, valorizzata da ingredienti di contorno di qualità, inseriti nel panino con un senso logico e non “tanto per far spessore”. Infine salse concentrate ed eseguite con rispetto, vere e proprie componenti nell’insieme, non i soliti “veicoli grassi” e poco più.

Ma c’è altro, oltre la notevole qualità: indiscutibile il grande lavoro di marketing dietro questo progetto, che ha permesso di far divenire un best-sellers gastronomico (anche in Italia) il libro “Hamburger Gourmet”, pubblicazione interessantissima per gli amanti del genere, e che ha permesso nel giro di pochi anni di diffondere il brand in città al punto da rendere necessaria l’apertura di ulteriori tre sedi in tre strategici angoli di Parigi, tutti costantemente assediati da una discreta coda, dalle dimensioni ragguardevoli soprattutto negli orari di punta.
Un risultato davvero degno di nota, per un progetto che unisce la qualità del prodotto a quella della comunicazione, e riesce ad ottenerne un… blend davvero convincente.

L’invitante pane. Tutti i burger vengono serviti tagliati a metà, per facilitarne il consumo (e la condivisione).
Blend, Hamburger Gourmet, Paris, Francia
Cheesy: manzo, Cheddar, bacon, Ketchup, cipolla fritta, sottaceti e iceberg.
Cheesy, Blend, Hamburger Gourmet, Paris, Francia
Signature: Manzo, composta di cipolle caramellate all’aceto balsamico, Bacon, Bleu d’Auvergne DOP,Emmental de Savoie e spinaci.
signature, Blend, Hamburger Gourmet, Paris, Francia
Cheesy Fries!: French fries ricoperte da Cheddar. Buonissime, occhio solamente a non farle raffreddare.
Chessy fries, Blend, Hamburger Gourmet, Paris, Francia
Dettagli del minuscolo locale.
locale, Blend, Hamburger Gourmet, Paris, Francia
Blend, Hamburger Gourmet, Paris, Francia
Blend, Hamburger Gourmet, Paris, Francia
La coda, per fortuna formatasi dopo la nostra uscita, verso le 20.00. Grazie all’apertura continuata è possibile evitare gli orari “classici”, quindi la ressa. Non si accettano prenotazioni, quindi preparatevi…
Blend, Hamburger Gourmet, Paris, Francia

Se la prima puntata del nostro speciale milanese è stata soprattutto l’ennesimo apologo sul web del panino a stelle e strisce, in questa seconda ed ultima eccoci giunti alla classifica dei dieci migliori hamburger di Milano.
A onor del vero due fra i locali in lista si trovano in realtà abbondantemente fuori dai confini metropolitani, ma abbiamo scelto di inserirli comunque alla luce dell’elevata qualità riscontrata in entrambi, mantenendo comunque buona facilità di accesso per chi arriva dalla città.

Non è stato facile stilare una classifica ed è bene precisare che essa tiene in considerazione, oltre al gusto, numerosi altri aspetti come, ovviamente, la qualità delle materie prime, la bontà e la “tenuta” del pane, la cottura della carne, le salse, la fattura del contorno.
In alcuni casi inoltre abbiamo scelto, a parità di livello, di premiare una maggiore aderenza ai parametri yankee, perché se è vero che l’hamburger ha dimostrato un’eccellente versatilità nel valorizzare alcuni ingredienti tipicamente italiani, ci sembra giusto riconoscere un premio a chi cerca di eseguirlo in maniera assolutamente, o prevalentemente, filologica.

Venimmo, vedemmo, e senza indugio li mangiammo, ecco dunque a voi la top ten!

#10: Polpa
polpa, Hamburger a Milano, Top Ten
A pochi passi da Porta Romana ecco questa “Burger Trattoria” dove tutto, dai font ai particolari d’arredo, è scrupolosamente studiato per ricreare, forse ironicamente, un ambiente senza pretese. Bella scelta di carni e di ingredienti, ma il risultato, comunque più che godibile, è ancora assai migliorabile.
Cosa ci piace: l’alto grado di personalizzabilità e l’ordinazione con consegna di mestolo numerato, che fa tanto gioco della scopa alla festa delle medie e per questo ci piace.
Cosa non ci piace: il pane troppo secco ed una cottura eccessiva rispetto al taglio più grossolano della norma della polpetta.

#9: Ham Holy Burger
Ham Holy Burger, Hamburger a Milano, Top Ten
Fra le prime insegne cittadine a propugnare la declinazione gourmet dell’hamburger, Holy Ham ha raddoppiato il locale di Via Palermo aprendone uno gemello in Via Marghera. E’ senz’altro solo suggestione, ma continuiamo a preferire la sede originaria.
Cosa ci piace: le buone materie prime e il servizio, assai celere e agevolato dall’ordinazione, invero non da tutti apprezzata, tramite iPad.
Cosa non ci piace: il rendimento altalenante, con serate decisamente meritevoli di una miglior posizione ed altre assai meno felici.

#8: Love Eat
Love eat, Hamburger a Milano, Top Ten
L’hamburgermania ha presto varcato i confini della città di Milano, e dobbiamo riconoscere a Love Eat di essere stato fra i primi a presentare un prodotto di qualità fuori dai Bastioni. Apprezzabilissima la proposta, varia (e comprendente la sfiziosa versione “alla Rossini”) e largamente personalizzabile, con quattro tipi di bun ed ingredienti gourmet come il Bettelmatt.
Cosa ci piace: ad un prezzo simile a quello dei concorrenti milanesi (in media 14 euro per burger e buone patate) viene proposta anche una piccola entrata.
Cosa non ci piace: i dolci proposti, di livello decisamente inferiore a quello del burger.

#7: Ristorante Macelleria Motta
ristorante macelleria motta, Hamburger a Milano, Top Ten
L’hamburger è una solo una delle molte proposte della Macelleria Motta, vero e proprio tempio della carne che ci sentiamo di segnalare, pur fuori Milano. Questo burger ruota intorno alla magnifica qualità di una patty di taglia extra large (300g abbondanti), in grado di mettere in difficoltà anche gli stomaci più allenati.
Cosa ci piace: la carne a livelli stellari. Nonostante i 22 euro possano scoraggiare l’ordinazione, ci pare giusto ricordare, oltre alle considerevoli dimensioni della polpetta, che trovandoci in un ristorante vero e proprio sono previsti alcuni extra, come un benvenuto e la piccola pasticceria con il caffè.
Cosa non ci piace: non sono previste customizzazioni oltre alle ottime salse maison. Il pane e gli altri ingredienti finiscono inoltre per risultare un mero accompagnamento alla fantastica carne.

#6: Burbee
Burbee, Hamburger a Milano, Top Ten
Dietro l’aspetto di una pizzeria d’asporto da 6mq, con tanto di mensoloni e sgabelli per chi gradisse consumare il pasto sul posto, si nasconde una delle novità più interessanti dell’ultimo anno: zero spazio all’apparenza, massima sostanza per ottimi burger accompagnati da birre artigianali.
Cosa ci piace: l’offerta no frills, che consente di contenere i costi a fronte di una buona qualità globale, e la “cucina” a vista.
Cosa non ci piace: a causa delle ridotte dimensioni del locale può risultare difficoltoso trovare posto negli orari di punta.

#5: Pisacco
pisacco, Hamburger a Milano, Top Ten
La moderna trattoria milanese, con un’offerta variegata ai limiti dell’eclettismo. Il burger è “soltanto” una delle voci della carta, e pochi vi presterebbero attenzione, se non si trattasse della celebrata versione di Andrea Berton, pioniere dell’hamburger gourmet meneghino.
Cosa ci piace: la finezza quasi paradossale dell’hamburger, con carne di qualità ed un ottimo pane, accompagnato da eccellenti patatine.
Cosa non ci piace: l’unica possibilità di scelta è il grado di cottura della carne. La griffe Berton ha inoltre il suo peso nello scontrino: il panino, oltretutto di taglia piuttosto contenuta, è infatti prezzato 16 euro.

#4: Café Trussardi
Cafè Trussardi, Hamburger a Milano, Top Ten
Residenza originaria dell’hamburger targato Berton, il bistrot del Levriero non si è limitato a conservare la pregevole creazione ma è riuscito addirittura a perfezionarla, accompagnandola con chips di fattura difficilmente migliorabile, in un contesto di grande tono.
Cosa ci piace: le materie prime, l’esecuzione (e la location) giustificano pienamente i 24 euro richiesti, rendendolo sì il burger più caro fra quelli provati, ma anche uno dei più meritevoli.
Cosa non ci piace: la dimensione “primitiva” dell’hamburger finisce per stridere un po’ con l’affettazione del luogo.

#3: Denzel
Denzel, Hamburger a Milano, Top Ten
“Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre”, dice la Torah; da Denzel, locale che osserva i dettami Kosher, non troverete pertanto traccia di formaggio nell’hamburger. Nonostante questo limite oggettivo, non c’è però dubbio che quello offerto sia un panino davvero di alto livello.
Cosa ci piace: è il migliore tra i locali in classifica ad offrire un burger di agnello, ed a realizzare tutto in casa. E’ inoltre possibile scegliere la pezzatura della patty (fino a 530g!).
Cosa non ci piace: l’assenza del formaggio priva il panino di quell’amalgama goloso che ha contribuito al successo dell’hamburger nel mondo.

#2: Fatto Bene
fatto bene, Hamburger a Milano, Top Ten
In zona centrale, ma ai margini dell’Area C, ecco spuntare la novità che abbiamo trovato più interessante. La scelta non è in assoluto ampia, ma ogni singolo ingrediente si rivela assai pregevole, merito anche della rotazione della proposta, che varia frequentemente in base al mercato e alla stagionalità (in autunno è passato di qui perfino Sua Maestà il tartufo bianco).
Cosa ci piace: nell’eccellente hamburger spicca per qualità il fantastico pane. Davvero ottime le celebrate (non a caso) chips in accompagnamento.
Cosa non ci piace: sono bravi e lo sanno, facendolo talvolta pesare più del necessario in sala.

#1: Al Mercato
al mercato, Hamburger a Milano, Top Ten
Rimangono saldi in vetta alla nostra graduatoria Beniamino Nespor ed Eugenio Roncoroni, autori dell’hamburger con più personalità fra quelli da noi assaggiati . Da non perdere il tartare burger, una delle migliori declinazioni della carne cruda attualmente rintracciabili in circolazione.
Cosa ci piace: la straordinaria qualità dell’esecuzione e degli ingredienti (il cheddar invecchiato sarebbe da solo in grado di spostare gli equilibri).
Cosa non ci piace: gli spazi davvero ristretti. Non accettando prenotazioni inoltre, l’attesa per il proprio turno spesso si rivela davvero eccessiva.