Passione Gourmet Giovanni Lagnese Archivi - Pagina 2 di 3 - Passione Gourmet

Friday Five #10


(L’ingresso del ristorante “Magione Papale”, L’Aquila)

Decimo appuntamento con il Friday Five! Continuate a mandarci le vostre segnalazioni: brevi, incisive, precise, nel puro stile Friday Five!
Scrivete all’indirizzo fridayfive@passionegourmet.it, vi invieremo le specifiche per la compilazione e il vostro pezzo sarà pubblicato nel Friday Five!

Magione Papale

In una L’Aquila ancora gravemente ferita dal terremoto del 2009, all’interno della Magione Papale, accogliente relais di campagna ricavato da un antico mulino, lo chef William Zonfa è l’artefice di un’interessante proposta gourmet fatta di materie prime del territorio e solida tecnica in cucina. Tra le proposte del suo menù “Terra…su Terra” lasciano il segno per concezione ed esecuzione il filetto di coniglio affumicato al rovere, fagioli di Paganica e arancia, l’uovo a bassa temperatura con polvere di peperoni su passata di buccia di patate ed il risotto piccione, foie gras ed aceto balsamico. Di buon livello ma perfettibili le tagliatelline cipolla, zafferano ed arancia, un po’ appiattite su una tendenza dolce che l’arancia non riesce a portare in equilibrio. Nella variazione d’agnello, declinata in tartara, spalla pressata, crocchetta con cicoria e cotoletta in crosta, l’esecuzione imperfetta di quest’ultima con l’impanatura molle e tendente a staccarsi mina parzialmente il risultato di un piatto che resta comunque appagante. Buona la chiusura con i 4 assaggi del dessert “momento abruzzese” e la piccola pasticceria. Dignitosa la carta dei vini ed interessante la degustazione proposta in abbinamento al menù: a soli 15 euro e senza scomodare etichette blasonate, offre vini di buon livello e, cosa rara, ben abbinati ai piatti.
(Giuseppe Malvetani)

Via Porta Napoli, 67/I – 67100 – L’Aquila
Tel: +39.0862.404426
www.magionepapale.it

Feva Ristorante

Si respira aria nuova nella Marca Trevigiana: merito di un cuoco giovane, talentuoso e impegnato a coniugare creatività e innovazione con l’estrema accessibilità di due bei menu di 4 e 5 portate (Corpo e Anima) offerti rispettivamente a 25 e 40 euro. Il primo concettualmente più semplice, l’altro più spinto ma entrambi di concezione decisamente moderna. Grande tecnica al servizio di gusto ed estetica, quella di Nicola Dinato. Ecco allora le ghiotte linguine alle mandorle con garusoli e cedro candito in cui la nota dolce di fondo è ben mitigata dal mollusco. Ancora una succulenta pancia di maiale al profumo di pigna con funghi barboni e porcini e siero di latte. Per concludere un “tiramigiù”, chiaramente ispirato al tradizionale dolce trevigiano ma rivisto con intelligente leggerezza. Una cucina tanto praticabile quanto “avanti”, da tener d’occhio con attenzione. Il servizio è attento e sorridente. Merita qualche sforzo in più la cantina, ma per il momento è un dettaglio veniale.
(Marco Colognese)

Borgo Treviso, 62, Castelfranco Veneto (TV)
Tel: +39.0423.197565
www.fevaristorante.it

Ciacco – Gelato Senz’altro

Due ragazzi ed una gelateria che sposa il green, il local e lo slow. Sa di già sentito? La presa di distanze dal gelato come quello di una volta per uno preparato con le tecniche più innovative. Sa di già sentito? Quello che non avevamo ancora sentito era un gelato veramente non banale come quello che servono da Ciacco. Nessun eccesso zuccherino o consistenze untuose nelle creme. I gusti alla frutta sono dei veri concentrati di materia prima. A rotazione appaiono diversi gusti “scomodi” sia salati che a tendenza amara o acida. Per veri gourmet sono l’Ananas che sgrassa (con Vaniglia Bourbon del Madagascar, Rosmarino e base Mascarpone) o il più giocoso Quasi Cheesecake. La sfida si fa ancora più stimolante quando in carta appaiono il gelato al Peperoncino Trinidad Scorpion, all’Asparago di Altedo (servito su crostino di pane integrale con olio extra-vergine di oliva e Parmigiano Reggiano invecchiato 100 mesi) ed agli svariati frutti “antichi” (corniolo, giuggiola, ecc.). Una realtà emergente da tenere d’occhio.
(Kid & Fancy)

www.rockersgotorestaurant.com

Viale Mentana, 91 – 43121 Parma
Tel. +39.0521.570208
www.ciaccogelato.it

Napoli Mia

Cucina iper-tradizionale ben eseguita. Che vuol dire tanto, tantissimo. Perché la cultura gastronomica napoletana (un po’ come quella giapponese) è già di per sé garanzia di cucina di livello, quando non è mortificata da materie prime mediocri o da incapacità tecnica. Veniteci sapendo di trovare piatti come la caponata napoletana o la seppia ripiena di melanzane, eseguiti come si deve, in un quartiere fighetto ma bellissimo, vicino a un lungomare tra i più belli del mondo.
(Giovanni Lagnese e Valentina Nappi)

Riviera di Chiaia 269, Napoli
Tel.: +39.081.5522266
http://www.ristorantenapolimia.it/

L’Acchiatura
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Cosa ci aspettiamo da una buona trattoria? Una buona cucina, rispettosa dei sapori del luogo che la ospita, un servizio caloroso ed un conto moderato. Chiediamo molto? Il Salento potrebbe essere un’inesauribile miniera di locali del genere ma carenza di professionalità, improvvisazione e scarsa cura per il cliente fanno sì che di posti come L’Acchiatura non ve ne siano poi molti. Fantastico il ricco assortimento di antipasti, in versione morigerata o extralarge, con fritti (da non perdere i panzerottini di patate e menta), latticini, preparazioni a base di verdure e carne, a precedere primi gustosi e ben eseguiti e secondi semplici e solidi, con la carne in generale preferibile a un pesce discreto, ma non confrontabile con quelli di altri locali specializzati. Posto di fascino, conto sui 30 euro.
(Carlo Cappelletti)

Via Marzani 12, Racale (LE)
Tel: +39.0833.558839
www.acchiatura.it


(Ciacco – Gelato senz’altro – Parma)


(Tris di tartare: tonno, ombrina e ricciola – Un piatto di Fabio Tammaro all’officina dei Sapori – Verona))

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Officina dei Sapori

Classe 1985 e già un curriculum internazionale di tutto rispetto. In una città dove forse sarebbe più facile rivolgere il tiro verso turisti mordi e fuggi, proporre una selezione di pesce di altissima qualità non è una scelta facile, ma Fabio Tammaro e il suo staff si dimostrano determinati e competenti, sicuramente all’altezza dell’obiettivo che si propongono.
La ricerca della materia prima si spinge dalla vicina Chioggia fino ai mercati più grandi d’Italia o alla Bretagna per i coquillages. Niente pesce allevato o di incerta provenienza, completa tracciabilità di ogni ingrediente utilizzato.
Molto coreografico il tris di tartare servito su una pietra scura e lucidissima: tonno rosso, ombrina, ricciola, impeccabile il fritto, interessante la seppia confit cotta a bassa temperatura su ceci e olio del Garda, insospettabilmente equilibrata.
Aldilà del coraggio che accompagna sempre imprese di questo tipo, me ne vado con l’idea di una gestione professionale e di una cucina supportata da mani sicure, esperienza, scelta di ottime materie prime e qualche guizzo di fantasia.
(Cristiano “Gillo” Giliberti)

Via G.B. Moschini, 26 Verona
Tel: +39.045.913877
www.officinasapori.com

The Test Kitchen

Una delle migliori tavole dell’emisfero australe! Una cucina fusion di ottimo livello, con sprazzi di eccellenza, in una città che più caleidoscopica e multietnica non si può. Certo, siamo ancora entro il paradigma della golosità e di una cucina intesa come “servizio” che deve risultare gradito al cliente che paga (e non, avanguardisticamente, come espressione di uno chef che si emancipa dalla logica di mercato “offendendo” giocoforza gran parte del proprio stesso pubblico), ma qui c’è senz’altro equilibrio, capacità compositiva, gusto.
L’Africa sarà il continente a cui guarderà la cucina del futuro.
(Giovanni Lagnese e Valentina Nappi)

375 Albert Road, Woodstock, Città del Capo, Sudafrica
Tel:+27(0).21.4472337
www.thetestkitchen.co.za

Bleu Salento

Chiusa tempo fa l’avventura al Villino di Lecce, ritroviamo Francesco Tornese alla guida del suo nuovo locale all’interno del porto turistico di Gallipoli. Lo chef conosce bene la materia prima che il mare del Salento è in grado di fornire, ed è molto bravo a selezionarla. La cucina non si mostra però eccessivamente attenta a valorizzare gli ingredienti per cui, quando si esce dal seminato di crudi di alto livello e pesci al carrello in cotture semplici, i nobili prodotti finiscono per essere qualche volta coperti dagli altri elementi.
Il servizio si mostra inoltre eccessivamente distratto, svagato, poco attento anche a fondamentali come la presentazione dei pesci e la loro deliscatura, praticata lontano dallo sguardo dei clienti e in modo davvero deficitario. Peccato, perché i risultati potrebbero essere ben diversi.
(Carlo Cappelletti)

Lungomare Marconi 34, Gallipoli (LE)
Tel. +39.338.4425208
www.bleusalento.it

Romano

Come si fa a non andare da Romano quando si è a Viareggio? Chi ci viene per la prima volta non può che divertirsi passando da un frittino aereo e saporoso, gamberesse incluse, a un orologio di crudi di mare da far perdere la nozione del tempo, semplicemente conditi con un extravergine così che la freschezza del pescato con tutte le sue sfumature iodate sia assoluta protagonista. Chi lo conosce già , non può che rallegrarsi nel constatare che la passione e la competenza con cui Romano ricerca le materie prime sono ancora intatte, che la mano in cucina della moglie Franca non perde un colpo sia che si tratti di cavalli di battaglia come gli sparnocchi con i fagioli schiaccioni o i calamaretti farciti sia che “improvvisi” un gomitolo di tagliolini alle arselle, cremosi grazie a una mantecatura “a polso” impeccabile. Carta dei vini infinita, servizio sorridente e preciso capitanato dal figlio Roberto sono altri dettagli che fanno la differenza.
(Errica Tamani)

Via Mazzini, 120 – 55049 Viareggio
Tel. +39.0584.31382
www.romanoristorante.it

Ristorante Righi
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A pochi metri dall’ingresso del centro storico, sulla panoramica Piazza della Libertà, il ristorante Righi rappresenta il fiore all’occhiello della ristorazione sammarinese. Tra le proposte dello chef Luigi Sartini che spaziano dalla degustazione di carne a quella vegetariana passando per pesce e “territorio”, l’attenzione cade sul menù “Scoprendo la mia cucina”. Materie prime di assoluta qualità che purtroppo non sempre trovano il giusto equilibrio nei piatti. Nel carpaccio di ricciola con burrata la delicatezza del piatto è sovrastata dalla nota vegetale dei fin troppo abbondanti germogli di barbabietola. Al risotto con porri e triglia, eccessivo nella porzione, non bastano le gocce di aceto tradizionale per lasciare il segno sul palato. Decisamente meglio la dadolata di foie gras con porcini su salsa di ceci ed il piccione grigliato su salsa alla curcuma al quale, per la verità, poco aggiunge il cavolfiore di accompagnamento. Gradevole infine l’ananas alla vaniglia con gelato alle lenticchie e coulis di lamponi ma non basta per alzarsi da tavola soddisfatti.
(Giuseppe Malvetani)

Piazza della Libertà, 10, Repubblica di San Marino
Tel: 0549.991196
www.ristoranterighi.com


(Officina dei Sapori – Verona)


(La nuova lounge del ristorante Trussardi alla Scala – Milano)

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Trussardi alla Scala

Il nuovo corso del Trussardi alla Scala e la cucina di Luigi Taglienti ad ogni nuovo passaggio ci stupiscono per il livello raggiunto in così poco tempo: piatti sempre più tecnici, moderni, essenziali, di una purezza disarmante, due o tre ingredienti incastonati in architetture complesse e mirabili.
Ma le buone notizie non arrivano solamente dalla cucina: durante la pausa estiva la sala è stata rinnovata e, a fronte di una lieve riduzione dei coperti del ristorante principale, è nata una lounge che, a tutti gli effetti, diverrà l’anello di congiunzione tra l’offerta del Caffé Trussardi e quella del Ristorante. Ecco quindi che nella carta riservata a quest’area trovano spazio gli stessi piatti semplici, gustosi e veloci del Caffé, implementati da una selezione di 4/5 piatti, in rapida rotazione, con la firma dello Chef Taglienti.
Il colpo di genio arriva però da un impressionante e discreto sistema di ventilazione, che rende la lounge un grande ed elegante fumoir al servizio anche del ristorante, dove è possibile godersi un sigaro e un distillato in tutta tranquillità, senza il rischio od il timore di infastidire nessuno.
(Alessandro Pellegri)

Ristorante Trussardi alla Scala
20121 Milano
Tel: +39.02.80688201
www.trussardiallascala.it

Floçons de Sel

Ci troviamo a Megève, perla indiscussa dell’Alta Savoia. Qui, tra i prati e le abetaie che sovrastano la cittadina, si trova il Floçons de Sel, elegante Relais & Chateaux con annesso ristorante gourmet gestito dal sanguigno Emmanuel Renaut, fresco della terza stella Michelin.
Divenuto negli anni un approdo sempre più rassicurante per i tanti orfani di Marc Veyrat, grazie a una cucina strettamente legata al territorio e per questo maschia e saporosa sì, ma mai greve o priva di stimoli e spunti innovativi, il locale accusa ora una preoccupante e inspiegabile involuzione. Dall’ultima visita, difatti, e’ emersa una sconcertante sequela di piatti monocordi, senza nerbo nè anima. E sciapi, nel senso letterale del termine: tutte le portate, tranne una, erano infatti pressoché totalmente prive di sale.
Encomiabile, viceversa, per il favorevole rapporto qualità/prezzo, il percorso guidato di vini al bicchiere: peccato, però, sia riservato al solo menù grande di otto portate, in carta a 178 euro.
(Gigi Eporedia)

Route de Leutaz 1775 Megève
Tel: 0033.(0).450214999
www.floconsdesel.com

Le Trabe

I nostri vicini di tavolo chiedevano rassicurazioni in merito alla generosità delle porzioni. Ha vita difficile chi deve fare i conti con una realtà di questo tipo e ha tutta la nostra comprensione. La cucina qui potrebbe essere fresca, mediterranea, interessante, dotata delle giuste spinte acide, leggera. Purtroppo però si avvertono ancora dei compromessi con le esigenze di una clientela che non è proprio la più aperta e well-traveled possibile.
(Giovanni Lagnese e Valentina Nappi)

Via Capodifiume 4, Capaccio Paestum (SA)
Tel. +39.0828.724165
www.letrabe.it

Bracali

Non si viene per caso qui, nella piccola frazione di Ghirlanda, a un niente dalla splendida Massa Marittima. Superato l’impasse di trovare dietro l’uscio di una normale casetta un ambiente griffato Versace, dominato da nero e oro e forse un tantino “ingessato” rispetto alla genuina ospitalità dei fratelli Francesco e Carlo Bracali, ci si concentra sulla lettura delle complesse proposte di un menù che spazia tra terra e mare (degustazione a 160 euro, di più alla carta). In ogni caso, la molteplicità degli ingredienti concomitanti, rintracciati con pignoleria estrema e giocati con abilità tecnica, si risolve in gusti articolati ma di grande piacevolezza ed equilibrio, che esprimono una cucina di personalità. Ne è esempio la tartare di manzo, servita con un trito di cozze a dare sapidità marina e pomodoro camone in tre versioni (arrostito, a granita e in composta), ognuna delle quali estrae una precisa qualità dal piatto. Un piccolo appunto? I dolci non sono all’altezza del resto.
(Errica Tamani)

Via di Perolla, 2 – 58024 Massa Marittima
Tel. +39.0566.902318
www.mondobracali.it

La Pergola
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Appena varcata la soglia della Pergola, unʼesperienza unica avrà inizio e ci ritroveremo catapultati in un mondo dove tutto si muove con semplice eleganza, sotto la direzione del regista Heinz Beck.
Gli accostamenti fra i sapori sono talvolta azzardati, ma si rivelano al palato estremamente piacevoli: è il caso della ricciola marinata allʼaceto balsamico bianco con neve di melograno.
Durante la cena saremo coccolati dalla fantastica brigata di sala al gran completo, pronta a soddisfare ogni nostra minima richiesta.
Fra uno sguardo alla città eterna, che si estende ai nostri piedi, ed uno alla sontuosa lista dei vini, rimarremo a lungo indecisi, e dopo la trionfale carrellata riservata alla pasticceria ci sveglieremo come da un sogno, fermi a domandarci se tutto questo esista veramente.
(Lorenzo Amodio)

Via Alberto Cadlolo 101 – 00136 Roma
Tel: +39.06.35091
www.romecavalieri.it/lapergola


(Anteprima Dom Ruinart Rosé 2002)

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A Los Angeles il nome di punta è senza dubbio Urasawa: il miglior rappresentante nel mondo, fuori dal Giappone, della cucina kaiseki (più sushi).
Non vi sono però grandi ristoranti di cucina occidentale contemporanea. Esistono alcuni locali casual che possono in alcuni casi rivelarsi, nella loro spontaneità fusion, sufficientemente interessanti da meritare un visita.
Il livello della cucina “etnica”, se si sa dove andare, è discreto.
Per quanto riguarda il sushi, la situazione è ottima e non esistono altre città occidentali che possano reggere il confronto. Manca però ancora il genio capace di trovare una sintesi alta dell’enorme varietà di espressioni culinarie di questa multietnica città-regione.
Eccovi una carrellata di indirizzi da segnare in agenda:

Animal restaurant
Posto interessante. Lo raccomandiamo a coloro che sono appassionati, allo stesso tempo, del quinto quarto e delle preparazioni “brutali” e intelligentemente naïf. Poco indicato per la signorine (di sesso maschile o femminile) il cui palato non vuole essere offeso e per i gourmet “scolastici”. Orecchie di maiale, coda di maiale e cervello di agnello sono le opzioni più borghesi presenti in carta. Le presentazioni trasmettono un’idea di matericità. Il gioco tra amaro, acido e piccante conferisce complessità alla maggior parte dei piatti. Le idee ci sono, l’equilibrio pure. Se siete a Los Angeles e siete sufficientemente open-minded, vi consigliamo di provarlo.

Son of a Gun
L’altra faccia della medaglia di Animal. Cucina prevalentemente di mare, molto grezza e dai sapori decisi, poco orientata all’esaltazione della materia prima. Con-fusion? Non esattamente. Per fortuna non esista un’unica filosofia di cucina obbligatoria per tutti. Qui un’idea c’è e viene perseguita in maniera coerente rispetto alle premesse. Certo, si sentono le mode, l’influenza del Sud America e i richiami al comfort food, ma se si ha la mente libera da sovrastrutture ci si può anche divertire.

Go’s Mart
L’ingresso del locale
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Los Angeles è una delle migliori città d’Occidente per il sushi: i posti “giusti” sono diversi – cinque, sei e forse anche di più – ma questo è davvero eccezionale. Grandioso. In un locale semplice, in periferia, vi imbatterete nella mostruosa bravura di un artigiano-artista con pochissimi eguali. Che sia questo il locale di cui Ferran Adrià “non ricordava il nome” quando disse di aver mangiato il miglior sushi della sua vita a Los Angeles? Riteniamo di non dover aggiungere altro.

Kokekokko
Il miglior yakitori di Los Angeles. Discreta varietà dei tagli (paragonabile a quella di un buon locale omologo in Giappone), cotture molto buone, equilibrio dei sapori. Un posto interessante. Certo, se il pollo fosse vero pollo ruspante (che purtroppo pochissimi conoscono davvero), il risultato sarebbe probabilmente ancora migliore.

Mitsuwa Marketplace Torrance
390Il più fornito Mitsuwa Marketplace dell’area di Los Angeles. Quando siamo andati, eravamo gli unici clienti occidentali. Non c’è solo cibo, ma tutto ciò che si può trovare in un supermercato. Il livello medio del settore cibo è buono. Se cercate, ad esempio, dolci giapponesi a Los Angeles, questo è il posto giusto.
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Animal Restaurant
435 N Fairfax Ave Los Angeles, CA 90048
Tel. +1.323.7829225

Son of a gun
8370 W. 3rd Street, Los Angeles, California
Tel. +1.323.7829033

Go’s Mart
22330 Sherman Way, Canoga Park, Los Angeles, California
Tel. (+1) 818.704.1459

Kokekokko
203 S Central Ave, Los Angeles, CA 90012
Tel. (+1) 213.687.0690

Mitsuwa Marketplace Torrance
21515 S. Western Ave., Torrance, CA 90501
Tel. (+1) 310.782.0335

Isola Santa Cruz – Channel Islands
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(Sashimi di tonno, palamita e dentice di Hiro Urasawa, Beverly Hills)

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Urasawa

C’eravamo stati due anni e fa, ci siamo tornati volentieri e ci torneremo volentieri alla prossima occasione. Qualcosa vorrà pur dire. Urasawa è una sicurezza. Il miglior giapponese d’Occidente, in grado di competere con i grandi del Giappone, che pure conosciamo e amiamo. È incredibile come questa volta non ci sia stato offerto nulla che fosse meno che ottimo. Tutto degno di nota. Tutto. Anche un semplice predessert come la gelée di pompelmo con bacche di goji e un dessert basico come il gelato di sesamo servito col tè matcha. Qui sono i dettagli che fanno la differenza: il “come”, non il “che”.
(Giovanni Lagnese e Valentina Nappi)

218 N Rodeo Dr, Beverly Hills, California
Tel: (+1) 310.2478939

Alex Ristorante

E’ passato un po’ di tempo ormai da quando vivemmo un paio di esperienze non indimenticabili all’Alex Ristorante di Lecce, ma le cose della vita cambiano, e per fortuna non sempre in peggio. Ritroviamo ora la chef Alessandra Moschettini e la sua cucina in una location meno centrale ma più confortevole nello storico circolo tennis adiacente a Porta Napoli. Fra fantasiose (ma, questa volta, assolutamente misurate) interpretazioni di crudo, grandi materie prime, fra cui le rare ostriche rosse, e solide portate principali, ci troviamo a constatare un considerevole progresso sotto tutti i punti di vista. Meno vezzi fini a loro stessi ma interventi quasi sempre puntuali in favore del gusto ed una mano in crescita, con una menzione particolare per uno spaghetto ai ricci di mare da podio.
(Carlo Cappelletti)

Piazza Arco di Trionfo, 73100 Lecce
Tel: +39.0832.243619
www.alexbaristorante.com

Il Pescatore

Ecco uno dei pochi indirizzi che a Porto Cervo non rischiano di deprimere l’animo del gourmet. Il Pescatore ha una location straordinaria, la migliore della piccola baia dei vip: si mangia a un metro dall’acqua cristallina, ammirando lo splendore del tramonto. Il menù, al netto della traduzione in russo che incute timore, è un bel compendio di tradizione sarda, molto mare ma anche terra. Piatti ben presentati e ben eseguiti come la battura di gamberi rossi e tartare di cernia, i chitarrini all’astice, il risotto all’aragosta (solo un eccesso di pomodoro), la sella d’agnello con susine. Ottimo anche l’assaggio non banale di formaggi locali. Servizio di rara cortesia e professionalità. Prezzi e carta dei vini? Se esagerate ovviamente da carta oro, ma siete a Porto Cervo non dimenticatelo.
(Bruno Petronilli)

Porto Cervo
07020 Costa Smeralda
Tel. +39.0789.931624
www.ilpescatorerestaurant.com

Locanda San Lorenzo

Dei due baluardi inespugnabili della cucina in terra d’Alpago la Locanda San Lorenzo è quello più vicino alla pianura e allo stesso tempo espressione di una mano, quella di Renzo Dal Farra, ben lontana dall’appiattirsi su facili traguardi. Non si stanca di migliorare passo dopo passo, questo chef dall’aria sorridente. Una tartare di trota locale di una delicatezza assoluta, in crescendo le sue originali tagliatelle ripiene al blu delle Dolomiti. Ma è con la tavolozza dell’agnello alpagotto che l’espressione del territorio assalta e conquista le papille: carpaccio, trippa, cervella fritte, fegato, stufato. Da non mancare, specialmente se passate da Belluno.
(Marco Colognese)

Via 4 Novembre, 79 – 32015 Puos D’Alpago (BL)
Tel: +39.0437.454048
www.locandasanlorenzo.it

Mammà
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Per un amante di Capri la chiusura di “Gemma” è stato un colpo al cuore. Ma quale miglior auspicio nel ritrovare quell’indirizzo affidato alle sapienti mani di Gennaro Esposito?
Il locale è totalmente rinnovato, luminoso e di grande suggestione. Servizio di ottimo livello, un menù ragionato ed equilibrato con poco più di venti piatti. La carta dei vini, invece, non è all’altezza delle aspettative.
Due visite a distanza di tre giorni hanno evidenziato luci e ombre: gli antipasti sono un po’ sotto le attese, ad eccezione della Lasagnetta di crudo di pesce e scampi. In particolare la delusione è profonda in un grande classico dello Chef come la Parmigiana di pesce bandiera, melanzane e pomodoro.
Nei primi la situazione migliora (ottimi gli Gnocchetti di patate al profumo di limone con vongole e broccoli), ma tra i secondi ancora un passo falso con una banale Piccola frittura di paranza, la cui qualità stride al cospetto di un sublime Scorfano al forno. I dubbi ritornano al momento dei dolci.
I prezzi della “costola” di Gennaro (considerate almeno 100 euro), sicuramente si collocano nella cornice di un ristorante caprese, ma il risultato nel piatto è invece più vicino a quello di un bistrot di buon livello collocabile ovunque, là dove una volta c’era una vera “gemma” gourmet…
(Andrea Vincenzi)

Via Madre Serafina, 6 – 80073 Capri
Tel: +39.081.8377472
www.ristorantemamma.com

Il Pescatore
(La splendida location del ristorante Il Pescatore a Porto Cervo)