Passione Gourmet Friday Five Archivi - Pagina 2 di 4 - Passione Gourmet

Friday Five #14

Friday Five 14
(Mong Kok – Milano)

Quattordicesimo appuntamento con il Friday Five! Continuate a mandarci le vostre segnalazioni: brevi, incisive, precise, nel puro stile Friday Five!
Scrivete all’indirizzo fridayfive@passionegourmet.it, vi invieremo le specifiche per la compilazione e il vostro pezzo sarà pubblicato nel Friday Five!

Mong Kok

Un ristorante cinese diverso dal solito. L’ambiente è minimalista, con file di mattoni in cemento a dividere la sala e lampadine a sospensione per illuminare. I piatti sono la summa delle quattro correnti della cucina cinese. Nel menù, bilingue e scritto in parte su fogli di carta volanti, non troverete mai “involtini primavera” e “pollo alle mandorle”, ma “pentole di fuoco”, zuppe brucianti servite al tavolo in mini wok, “melanzane saltate con carne” e una golosa “anatra arrosto”, che in pratica è un’anatra laccata. Il piatto più rinomato. I pochi italiani che occupano i tavoli vengono qui (quasi) solo per lei. Il resto degli avventori sono cinesi. Allora tutto bene? Non proprio: il personale, asciutto nei modi, rasenta spesso la scortesia. Alla sera meglio prenotare perché è preso d’assalto!
(Miriam De Rubeis)

Via Padova, 3, Milano
Tel: +39.02.2613224

Melisse

Probabilmente il miglior ristorante di cucina “occidentale” di Los Angeles. Nessun volo pindarico, ma una cucina affidabile, varia e caratterizzata da un buon controllo dell’acidità: per un locale di impostazione “europea” a Los Angeles è già tanto, tantissimo. Certo, siamo nel regno della retroguardia, ma le materie prime sono buone e le preparazioni (con qualche riferimento alla contemporaneità che si ferma alla pura superficie) non le mortificano. Ambiente stereotipato, servizio alberghiero.
(Giovanni Lagnese e Valentina Nappi)

1104 Wilshire Blvd. Santa Monica CA 90401
Tel: +39.(+1)310.395.0881

www.melisse.com

Petit bistro

“Lui circospetto guarda in giro e mette via” raccontava una nota canzone del grande Jannacci. E ci pare di esser tornati alla Milano da bere dei tempi che furono, aggiungiamo.
Starlette circondate dal loro codazzo, un trittico di modelle che parla rigorosamente Inglese, un gruppo di MILF in serata libera a dar sfogo ai più bassi istinti, un tavolo di allampanati e fuori luogo clienti normali, forse giunti qui più per guardare che per mangiare.
Già perché il fil rouge della nostra serata – e la domanda che ci ha attanagliato la mente – è stata proprio questa: ma perché qui, così affollato di gente, tutti si ostinano a mangiare?
Qui non si viene evidentemente per mangiare, sennò la pizza gourmet, che è più una ciabatta arrostita e mal rigenerata o il pollo di cascina mal cotto, mal salato e, oseremmo, dire anche mal selezionato, sarebbero preparazioni saltate subito all’occhio, non solo dello scafato gourmet.
La milano da Bere è rinata, evviva!
(Alberto Cauzzi)

Via Amerigo Vespucci, 5, 20124 Milano
Tel. +39.02.89690870
www.petitbistrogroup.it

Devero

Se siete appassionati di calcio lo paragonereste a Gigi Meroni, se amate il basket è un incrocio tra Magic Johnson e Steve Nash, se siete cinefili potreste associarlo a Fernando Di Leo. Se vi piace la musica, rassomiglia- a questo punto della carriera- a un incrocio tra Charlie Parker e Frank Zappa.
Enrico Bartolini, lasciati sui colli (bellissimi) di Montescano l’impeto e l’ansia da prestazione della fase di passaggio dai 20 ai 30, ha trovato nel Devero di Cavenago la pace che deriva dalla (quasi) perfezione.
Il contesto è tra i più brutti che tocchi in sorte ai gastromaniaci, forse addirittura peggio dei 10 km di capannoni che precedono le Calandre di Rubano. Ma la successione dei piatti ripaga occhi, testa e cuore.
Se la crema di patate, uovo e uova è il classico 2.0, pronto ormai a soppiantare il riso rape e Gorgonzola, gli scampi panati con fragranza e succo di pompelmo, il manzo piemontese con lamelle di foie gras, gli asteroidali bottoni di lime e olio in salsa di cacciucco e polpo cotto alla brace ci hanno condotto ai confini dell’estasi. Per chiudere, lamponi freschi e fragranti farciti di liquirizia: divertono, seducono, spiazzano e poi ti fanno risedere. Come Bartolini.
La squadra (anzi, l’orchestra) sembra tenere il ritmo compulsivo del vocalist, come quando Lou Reed registrò a New York in presa diretta. L’empireo è ormai alla portata di Enrico. Ma lui potrebbe anche fintare e scartare di lato. Perché quel sorriso porta con sè l’imprevedibilità..
(Fabrizio Provera)

Largo Kennedy 1, Cavenago di Brianza (Monza)
Tel.: +39.02.95335268
http://www.deverohotel.it/

I Pupi

Bagheria, pochi km da Palermo. Un ristorante in cui ci si sente “a casa”: 25 coperti, clima familiare che pervade il locale senza però rinunciare ad una grande ricercatezza del menu, un mix sapiente di ingredienti che richiamano costantemente il territorio (nel senso più profondo e sentito del termine) ma rivisitati con grande maestria dallo chef Tony Lo Coco, che in compagnia della moglie Laura, delizia coloro che non a caso chiama i suoi “amici-ospiti”.
Un servizio curato, molto attento ma mai invasivo, una carta dei vini completa a prezzi finalmente ragionevoli. Il variegato crudo di pesce con sali dal mondo e oli affumicati (notevole quello alla carbonella), il raviolo di seppia cotto a bassa temperatura su crema di sedano, ripieno di crema di patate e datterino, accompagnato da uno spettacolare gelato ai ricci, la millefoglie di “Russello” (grano locale) con sarde e finocchietto (trionfo di equilibrio e sapori), la “stigghiola” di tonno (street food made in Palermo in una originale declinazione a base di pesce).
Insomma, la meta ideale per portare con sé un pezzo di questa magnifica terra bagnata dal mare e baciata dal sole.
(Marcello Stasi)

Via Del Cavaliere, 59 – 90011 Bagheria (PA)
Tel: +39.091.902579
www.ipupiristorante.it

Friday Five 14
(Lamponi freschi e fragranti farciti di liquirizia e yogurt soffiato.: un piatto di Enrico Bartolini- Devero)

(Una portata del Ristorante Sumire – Milano)

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Daniel

Daniel Canzian dopo tanti anni alla corte del Divino Marchesi ha fatto il grande passo ed ha aperto il suo ristorante. L’ambiente è accattivante, in una delle zone più belle di Milano: un ampio open space con cucina a vista, arredamento contemporaneo, molta vivacità con i giovani cuochi che sostituiscono i più tradizionali camerieri (diventeranno una rarità?) e fanno la spola dai fornelli ai tavoli. L’estrema cortesia e buona volontà, però, non riescono a celare i limiti indiscutibili della cucina attuale del “Daniel”: piatti sulla carta minimali e ben definiti, ma ogni preparazione è priva di equilibrio (“minestrone alla milanese” e “quaglie laccate al limone”), complessità (“risotto al profumo di crostaceo” e “coregone alla saltinbocca”) o cotture a regola d’arte (“sella di coniglio ripiena con i suoi fegatini”). Certo sono passati solo due mesi dall’apertura, però i 18 euro per un “assaggio” di carciofi alla giudia, molto poco convincente per concezione e fattura, sembra già una caratteristica pretenziosa da ristorante navigato. La carta dei vini non consente di raddrizzare la serata. Peccato.
(Bruno Petronilli)

Via San Marco angolo Castelfidardo 20121 Milano
Tel: +39.02.63793837
www.danielcanzian.it

Massè

L’eccezionale maestria di Ciro Salvo ha reso questo locale nella splendida Torre Annunziata la Mecca degli appassionati di pizza napoletana di tutto il mondo. A soli 36 anni Ciro Salvo è già il re dei pizzaioli: il più preparato, il più talentuoso, il maestro indiscusso. Che classe! Ogni considerazione tecnica sarebbe inopportuna da parte nostra: sarebbe come se un appassionato di pianoforte ciarlasse della tecnica di Arturo Benedetti Michelangeli. Non c’è da parlare: bisogna solo assaggiare, ammirare e stare zitti. Ciro Salvo è La Pizza!
(Giovanni Lagnese e Valentina Nappi)

Corso Vitt. Emanuele III 429, Torre Annunziata
Tel: +39.081.5363382

Sumire

Un giapponese pieno di clienti giapponesi? Un gran bel segno. A prezzi concorrenziali, molto competitivi, una trattoria-sushi bar frequentatissimo e sempre fully booked. E’ fondamentale prenotare qui, in una traversa di largo la Foppa, in pieno centro di Milano.
Un sushi molto buono e ben fatto, in particolare il riso cotto e condito alla perfezione, con un unico neo: agli europei lo confezionano senza wasabi (ricordatevelo quando ordinerete). Gli Udon ottimi, solo forse un po’ troppo addolciti per i gusti occidentali, e tanta cordialità, gentilezza e dedizione, qualità tipiche del servizio giapponese. Buona selezione di sakè, immancabile trittico di birre giapponesi e ottimo the, sia verde che tostato a richiesta. Da non perdere, semplice ma di ottima qualità.
(Alberto Cauzzi)

Via Varese 1, 20121 Milano
Tel. +39.02.91471595
www.ristorantesumire.it

Moma

Roma, Via Veneto, luogo che non ha bisogno di presentazioni: a due passi dall’Ambasciata USA c’e’ il Moma, un locale in cui si può assaporare la cucina tradizionale romana ma anche una cucina intelligentemente creativa che rende merito agli chef Alessandro Cannata e Francesca Fucci, due giovani “emergenti” che da anni hanno manifestato il loro talento, impressionando di recente anche in occasione dell’evento Taste of Roma 2013.
Ricerca delle materie prime e realizzazione dei piatti con approccio originale e innovativo: ne sono un esempio gli ottimi bottoni di pasta fresca farciti di agnello e mantecati con uovo di Parisi e carciofi, una esplosione di sapore e la dimostrazione che in cucina non manca la personalità.
Il tutto è abbinato a una location raffinatamente semplice, a un servizio curato e a una ottima carta dei vini. Una meta da tenere in assoluta considerazione.
(Marcello Stasi)

Via San Basilio, 42 – 00187 Roma
Tel.: +39.06.42011798
http://www.ristorantemoma.it/

Villa Crespi

C’è il tempo della rincorsa, dell’esuberanza e quello della Maturità. Tonino Cannavacciuolo è decisamente nella terza fase, che definiremmo però più dinamica, in continua evoluzione positiva. Preparazioni come le lumache in salsa inglese o l’imperioso piccione vi faranno sobbalzare sulla sedia. Goloso, persistente, elegante ma concreto. Una cucina ed un luogo, Villa Crespi, in cui dopo essere uscito sogni già di tornare un attimo dopo. Per rivivere un’esperienza folgorante ed illuminante. Una piacevolezza complessiva che passa anche attraverso un servizio di sala di livello assoluto, uno tra i migliori di casa nostra, supportato dalle figure chiave del maître Paolo Ciaramitaro e del sommelier Matteo Pastrello. Strasuperconsigliato!
(Alberto Cauzzi)

Via Fava, 18, 28016 Orta San Giulio Novara
Tel: +39.0322.911902
www.villacrespi.it

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(Tonno … “vitellato”: un piatto di Cannavacciuolo – Villa Crespi)


(Un piatto dello chef Claudio Ruta – La Fenice – Ragusa)

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Il Falconiere

A due passi da Cortona, all’interno dell’omonimo suggestivo relais che si affaccia sulla campagna toscana, il Falconiere è uno di quei ristoranti gourmet per i quali la parola “tradizione” ha un senso preciso all’interno della cucina, andando oltre la mera esigenza di marketing. Il menù degustazione porta in tavola materie prime, contorni, guarnizioni, aromi e profumi all’insegna di una profonda, sentita toscanità. Tra le cose da ricordare la pralina di fegatini di pollo ai pistacchi con susine al vinsanto, le pappardelle farcite di pecorino con fagioli dall’occhio ed il coniglio arrostito ai sapori toscani con patate, olive e composta di sambuco. Tra quelle da rivedere la pappa al pomodoro, troppo asciutta e non al livello delle altre portate e la zuppa inglese proposta come dessert, una rivisitazione in cui la pera cotta nell’alchermes, più appagante alla vista che al palato, è la cosa che resta più impressa (e non in positivo) facendo passare in secondo piano il resto del piatto. Ci si alza abbastanza soddisfatti ma con la sensazione che sarebbe potuta andare meglio.
(Giuseppe Malvetani)

Località San Martino, 370 – 52044 Cortona (AR)
Tel: +39.0575.612679
www.ilfalconiere.it

La Fenice

Lo chef Claudio Ruta conferma la sua solidità. Cucina ben eseguita, rotonda, appagante. Forse qualche reiterazione stilistica di troppo (troppi e onnipresenti i gelati) a far da contraltare ad una cucina di materia prima buona e di realizzazione tecnica di alta qualità. Il servizio, presente, costante e molto curato viene supportato anche da una cantina di tutto rispetto che, a saper scegliere, offre qualche perla importante a prezzi da discount, per un ristorante di questo tono. Il luogo ameno è compensato da una sala di eleganza e di qualità e dalla cucina piacevolmente golosa. Una tappa da tener presente, al di fuori dai soliti nomi noti.
(Alberto Cauzzi)

Via Gandhi 3, Ragusa
Tel: +39.0932.604140
www.lafeniceristorante.com

Pizzaria La Notizia 94

Questo locale ha fatto da apripista alle varie pizzerie gourmet (e finalmente al passo con i tempi) che sono nate in Campania negli ultimi quattro anni. Vi si trova sempre qualcosa di interessante, come nella nostra ultima visita. Certo, oggi c’è più concorrenza che nel 2010, ma questa pizza, quando è al top, ha sempre il suo perché. Da non far mancare in un tour delle più importanti pizzerie napoletane.
(Giovanni Lagnese e Valentina Nappi)

Via Caravaggio 94, Napoli
Tel. +39.081.19531937

Lemokò – Pesce e Vino.

Varcate la soglia del giardino di Palazzo Spisani, un piccolo tesoro verde nel cuore del centro storico di Ferrara. Nell’antica limonaia Guido Mascellani, orgogliosamente autodidatta, un passato da agente immobiliare e chef a domicilio, ha incastonato il suo Lemokò: 25 posti all’interno della sala-gioiello e un’altra ventina nel dehors estivo serviti da una cucina talmente “a vista” che si potrebbe dire “Live”. Il bancone sul quale Guido compone i piatti è l’unico elemento di separazione tra se e la sala: niente porte, né tantomeno asettiche vetrate che fanno somigliare certi ristoranti ad acquari o a reparti maternità. E niente gas, nello storico magazzino dei limoni: solo due forni, due piastre a induzione e un affettatrice. Il risultato è una cucina raffinata, fantasiosa, fresca e dinamica, ricca di spunti inusuali, come la Trippa di coda di rospo patate e parmigiano o la Lasagna al pesto di basilico mozzarella e mazzancolle. Conto più che ragionevole, si sta dentro ai 40 euro anche con una bottiglia di bollicine rosa. Carta dei vini al momento affidata a un unico produttore, si potrebbe fare qualcosa di più.
(Cristiano “Gillo” Giliberti)

Via G. Byron, 10 (Palazzo Spisani) 44121 Ferrara
Tel.: +39.335.7407628
http://www.lemoko.it/

http://www.facebook.com/lemoko/

Era Ora

L’inizio era stato eccellente. Una Montanara fritta davvero fantastica. Fragrante e asciuttissima che ci aveva disposti al meglio.
Ma nel prosieguo la cucina del giovane e ambizioso Pietro Parisi non ci ha convinto. Piatti nell’insieme poco armonici, slegati. A volte è la stessa concezione del piatto a lasciare perplessi ma anche l’esecuzione in un paio di passaggi ci è sembrata non perfetta. E il gusto latita.
Resta una imponente operazione di marketing con un menu che sembra una rivista, tante notazioni sulle materie prime utilizzate e riferimenti a Ducasse – da cui Parisi racconta di aver studiato – Vissani e Marchesi nelle cui cucine il giovane cuoco vanta le proprie esperienze.
Abbiamo il giusto rispetto e anche una buona dose di ammirazione per un giovane cuoco che abbraccia una nuova difficile sfida in un contesto non facile come la provincia di Napoli. Proprio per questo non siamo qui a bocciare nessuno. Però ci tocca rilevare che in cucina c’è da lavorare e molto, soprattutto se si hanno certe ambizioni. Ci torneremo.
(Giovanni Gagliardi)

Via Trieste 147, Palma Campania (NA)
Tel: +39.339.8587591
www.pietroparisi.it


(Esterni e interno di Lemokò, nuovo ristorante nel centro di Ferrara)


(L’ingresso del ristorante “Magione Papale”, L’Aquila)

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Magione Papale

In una L’Aquila ancora gravemente ferita dal terremoto del 2009, all’interno della Magione Papale, accogliente relais di campagna ricavato da un antico mulino, lo chef William Zonfa è l’artefice di un’interessante proposta gourmet fatta di materie prime del territorio e solida tecnica in cucina. Tra le proposte del suo menù “Terra…su Terra” lasciano il segno per concezione ed esecuzione il filetto di coniglio affumicato al rovere, fagioli di Paganica e arancia, l’uovo a bassa temperatura con polvere di peperoni su passata di buccia di patate ed il risotto piccione, foie gras ed aceto balsamico. Di buon livello ma perfettibili le tagliatelline cipolla, zafferano ed arancia, un po’ appiattite su una tendenza dolce che l’arancia non riesce a portare in equilibrio. Nella variazione d’agnello, declinata in tartara, spalla pressata, crocchetta con cicoria e cotoletta in crosta, l’esecuzione imperfetta di quest’ultima con l’impanatura molle e tendente a staccarsi mina parzialmente il risultato di un piatto che resta comunque appagante. Buona la chiusura con i 4 assaggi del dessert “momento abruzzese” e la piccola pasticceria. Dignitosa la carta dei vini ed interessante la degustazione proposta in abbinamento al menù: a soli 15 euro e senza scomodare etichette blasonate, offre vini di buon livello e, cosa rara, ben abbinati ai piatti.
(Giuseppe Malvetani)

Via Porta Napoli, 67/I – 67100 – L’Aquila
Tel: +39.0862.404426
www.magionepapale.it

Feva Ristorante

Si respira aria nuova nella Marca Trevigiana: merito di un cuoco giovane, talentuoso e impegnato a coniugare creatività e innovazione con l’estrema accessibilità di due bei menu di 4 e 5 portate (Corpo e Anima) offerti rispettivamente a 25 e 40 euro. Il primo concettualmente più semplice, l’altro più spinto ma entrambi di concezione decisamente moderna. Grande tecnica al servizio di gusto ed estetica, quella di Nicola Dinato. Ecco allora le ghiotte linguine alle mandorle con garusoli e cedro candito in cui la nota dolce di fondo è ben mitigata dal mollusco. Ancora una succulenta pancia di maiale al profumo di pigna con funghi barboni e porcini e siero di latte. Per concludere un “tiramigiù”, chiaramente ispirato al tradizionale dolce trevigiano ma rivisto con intelligente leggerezza. Una cucina tanto praticabile quanto “avanti”, da tener d’occhio con attenzione. Il servizio è attento e sorridente. Merita qualche sforzo in più la cantina, ma per il momento è un dettaglio veniale.
(Marco Colognese)

Borgo Treviso, 62, Castelfranco Veneto (TV)
Tel: +39.0423.197565
www.fevaristorante.it

Ciacco – Gelato Senz’altro

Due ragazzi ed una gelateria che sposa il green, il local e lo slow. Sa di già sentito? La presa di distanze dal gelato come quello di una volta per uno preparato con le tecniche più innovative. Sa di già sentito? Quello che non avevamo ancora sentito era un gelato veramente non banale come quello che servono da Ciacco. Nessun eccesso zuccherino o consistenze untuose nelle creme. I gusti alla frutta sono dei veri concentrati di materia prima. A rotazione appaiono diversi gusti “scomodi” sia salati che a tendenza amara o acida. Per veri gourmet sono l’Ananas che sgrassa (con Vaniglia Bourbon del Madagascar, Rosmarino e base Mascarpone) o il più giocoso Quasi Cheesecake. La sfida si fa ancora più stimolante quando in carta appaiono il gelato al Peperoncino Trinidad Scorpion, all’Asparago di Altedo (servito su crostino di pane integrale con olio extra-vergine di oliva e Parmigiano Reggiano invecchiato 100 mesi) ed agli svariati frutti “antichi” (corniolo, giuggiola, ecc.). Una realtà emergente da tenere d’occhio.
(Kid & Fancy)

www.rockersgotorestaurant.com

Viale Mentana, 91 – 43121 Parma
Tel. +39.0521.570208
www.ciaccogelato.it

Napoli Mia

Cucina iper-tradizionale ben eseguita. Che vuol dire tanto, tantissimo. Perché la cultura gastronomica napoletana (un po’ come quella giapponese) è già di per sé garanzia di cucina di livello, quando non è mortificata da materie prime mediocri o da incapacità tecnica. Veniteci sapendo di trovare piatti come la caponata napoletana o la seppia ripiena di melanzane, eseguiti come si deve, in un quartiere fighetto ma bellissimo, vicino a un lungomare tra i più belli del mondo.
(Giovanni Lagnese e Valentina Nappi)

Riviera di Chiaia 269, Napoli
Tel.: +39.081.5522266
http://www.ristorantenapolimia.it/

L’Acchiatura
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Cosa ci aspettiamo da una buona trattoria? Una buona cucina, rispettosa dei sapori del luogo che la ospita, un servizio caloroso ed un conto moderato. Chiediamo molto? Il Salento potrebbe essere un’inesauribile miniera di locali del genere ma carenza di professionalità, improvvisazione e scarsa cura per il cliente fanno sì che di posti come L’Acchiatura non ve ne siano poi molti. Fantastico il ricco assortimento di antipasti, in versione morigerata o extralarge, con fritti (da non perdere i panzerottini di patate e menta), latticini, preparazioni a base di verdure e carne, a precedere primi gustosi e ben eseguiti e secondi semplici e solidi, con la carne in generale preferibile a un pesce discreto, ma non confrontabile con quelli di altri locali specializzati. Posto di fascino, conto sui 30 euro.
(Carlo Cappelletti)

Via Marzani 12, Racale (LE)
Tel: +39.0833.558839
www.acchiatura.it


(Ciacco – Gelato senz’altro – Parma)


(Tris di tartare: tonno, ombrina e ricciola – Un piatto di Fabio Tammaro all’officina dei Sapori – Verona))

Nono appuntamento con il Friday Five! Continuate a mandarci le vostre segnalazioni: brevi, incisive, precise, nel puro stile Friday Five!
Scrivete all’indirizzo fridayfive@passionegourmet.it, vi invieremo le specifiche per la compilazione e il vostro pezzo sarà pubblicato nel Friday Five!

Officina dei Sapori

Classe 1985 e già un curriculum internazionale di tutto rispetto. In una città dove forse sarebbe più facile rivolgere il tiro verso turisti mordi e fuggi, proporre una selezione di pesce di altissima qualità non è una scelta facile, ma Fabio Tammaro e il suo staff si dimostrano determinati e competenti, sicuramente all’altezza dell’obiettivo che si propongono.
La ricerca della materia prima si spinge dalla vicina Chioggia fino ai mercati più grandi d’Italia o alla Bretagna per i coquillages. Niente pesce allevato o di incerta provenienza, completa tracciabilità di ogni ingrediente utilizzato.
Molto coreografico il tris di tartare servito su una pietra scura e lucidissima: tonno rosso, ombrina, ricciola, impeccabile il fritto, interessante la seppia confit cotta a bassa temperatura su ceci e olio del Garda, insospettabilmente equilibrata.
Aldilà del coraggio che accompagna sempre imprese di questo tipo, me ne vado con l’idea di una gestione professionale e di una cucina supportata da mani sicure, esperienza, scelta di ottime materie prime e qualche guizzo di fantasia.
(Cristiano “Gillo” Giliberti)

Via G.B. Moschini, 26 Verona
Tel: +39.045.913877
www.officinasapori.com

The Test Kitchen

Una delle migliori tavole dell’emisfero australe! Una cucina fusion di ottimo livello, con sprazzi di eccellenza, in una città che più caleidoscopica e multietnica non si può. Certo, siamo ancora entro il paradigma della golosità e di una cucina intesa come “servizio” che deve risultare gradito al cliente che paga (e non, avanguardisticamente, come espressione di uno chef che si emancipa dalla logica di mercato “offendendo” giocoforza gran parte del proprio stesso pubblico), ma qui c’è senz’altro equilibrio, capacità compositiva, gusto.
L’Africa sarà il continente a cui guarderà la cucina del futuro.
(Giovanni Lagnese e Valentina Nappi)

375 Albert Road, Woodstock, Città del Capo, Sudafrica
Tel:+27(0).21.4472337
www.thetestkitchen.co.za

Bleu Salento

Chiusa tempo fa l’avventura al Villino di Lecce, ritroviamo Francesco Tornese alla guida del suo nuovo locale all’interno del porto turistico di Gallipoli. Lo chef conosce bene la materia prima che il mare del Salento è in grado di fornire, ed è molto bravo a selezionarla. La cucina non si mostra però eccessivamente attenta a valorizzare gli ingredienti per cui, quando si esce dal seminato di crudi di alto livello e pesci al carrello in cotture semplici, i nobili prodotti finiscono per essere qualche volta coperti dagli altri elementi.
Il servizio si mostra inoltre eccessivamente distratto, svagato, poco attento anche a fondamentali come la presentazione dei pesci e la loro deliscatura, praticata lontano dallo sguardo dei clienti e in modo davvero deficitario. Peccato, perché i risultati potrebbero essere ben diversi.
(Carlo Cappelletti)

Lungomare Marconi 34, Gallipoli (LE)
Tel. +39.338.4425208
www.bleusalento.it

Romano

Come si fa a non andare da Romano quando si è a Viareggio? Chi ci viene per la prima volta non può che divertirsi passando da un frittino aereo e saporoso, gamberesse incluse, a un orologio di crudi di mare da far perdere la nozione del tempo, semplicemente conditi con un extravergine così che la freschezza del pescato con tutte le sue sfumature iodate sia assoluta protagonista. Chi lo conosce già , non può che rallegrarsi nel constatare che la passione e la competenza con cui Romano ricerca le materie prime sono ancora intatte, che la mano in cucina della moglie Franca non perde un colpo sia che si tratti di cavalli di battaglia come gli sparnocchi con i fagioli schiaccioni o i calamaretti farciti sia che “improvvisi” un gomitolo di tagliolini alle arselle, cremosi grazie a una mantecatura “a polso” impeccabile. Carta dei vini infinita, servizio sorridente e preciso capitanato dal figlio Roberto sono altri dettagli che fanno la differenza.
(Errica Tamani)

Via Mazzini, 120 – 55049 Viareggio
Tel. +39.0584.31382
www.romanoristorante.it

Ristorante Righi
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A pochi metri dall’ingresso del centro storico, sulla panoramica Piazza della Libertà, il ristorante Righi rappresenta il fiore all’occhiello della ristorazione sammarinese. Tra le proposte dello chef Luigi Sartini che spaziano dalla degustazione di carne a quella vegetariana passando per pesce e “territorio”, l’attenzione cade sul menù “Scoprendo la mia cucina”. Materie prime di assoluta qualità che purtroppo non sempre trovano il giusto equilibrio nei piatti. Nel carpaccio di ricciola con burrata la delicatezza del piatto è sovrastata dalla nota vegetale dei fin troppo abbondanti germogli di barbabietola. Al risotto con porri e triglia, eccessivo nella porzione, non bastano le gocce di aceto tradizionale per lasciare il segno sul palato. Decisamente meglio la dadolata di foie gras con porcini su salsa di ceci ed il piccione grigliato su salsa alla curcuma al quale, per la verità, poco aggiunge il cavolfiore di accompagnamento. Gradevole infine l’ananas alla vaniglia con gelato alle lenticchie e coulis di lamponi ma non basta per alzarsi da tavola soddisfatti.
(Giuseppe Malvetani)

Piazza della Libertà, 10, Repubblica di San Marino
Tel: 0549.991196
www.ristoranterighi.com


(Officina dei Sapori – Verona)