Passione Gourmet Barcellona Archivi - Pagina 4 di 5 - Passione Gourmet

Pinotxo Bar

Tapas d’autore alla Boqueria

Oggi il bancone da bar sembra un elemento indispensabile per poter etichettare un locale come modaiolo, specie nei mercati delle grandi città. Settantasei anni fa Joan Bayén, detto Juanito, iconico oste sorridente del Pinotxo Bar de la Boqueria di Barcellona, già pregustava di essere un precursore in merito, allorquando alle sei del mattino si metteva dietro il bancone in attesa dei visitatori della Boqueria.
La freschezza e la varietà dei prodotti del mercato sono il preludio di quello che si può mangiare in alcuni tapas bar del luogo.
Pinotxo è uno di quelli più iconici, non solo della Boqueria, ma dell’intera città. Lo dimostra la sfilza di piatti imperdibili che spolverano il meglio della materia prima locale.
Non c’è un menu. Si lascia fare a loro e … ci si imbatte in semplici ma indimenticabili Calamaretti con fagioli, Cozze con verdure in agro, Insalate di baccalà e verdure, Costolette di agnello fritte e tante altre prelibatezze che fanno solleticare le papille gustative. Un’atmosfera incredibile e uno spettacolo per occhi e palato.

La galleria fotografica:

Siete a Barcellona, volete provare una vera taqueria messicana e non sapete dove andare? Nino Viejo è ciò che fa per voi.

Nella miriade di ristoranti pseudo-messicani questo tacos bar, il figlio minore di Hoja Santa, saprà regalarvi intensi colpi d’ala, grazie alla classe e al talento di Albert Adrià. No,qui non troverete tacos fumanti, inzuppati di salse brodose e grasse a base di carne, o filamentosi pastrocchi di formaggio fuso a profusione.

Da Nino Viejo troverete tanto Messico, quello più autentico e puro, rivisitato da una grande mano, che dona eleganza ed un pizzico di avanguardia alla tradizione. In un luogo peraltro informale, divertente, chiassoso e dissacrante ma sempre curato con classe, eleganza e attenzione ai minimi dettagli. Mai nulla, dall’accoglienza, all’apparecchiatura, al servizio, ai cocktail così come alla cucina è lasciato al caso. Un ottimo punto di riferimento per uno spuntino veloce, che poi la gola farà diventare tutt’altro che fast, per un aperitivo o per una cena defatigante. Il guacamole è paradigmantico: l’amalgama del nobile frutto con il resto degli ingredienti, l’equilibrio in bocca, la cremosità ci fanno comprendere a fondo la caratura di chi l’ha preparato.

E l’infinità di tacos, ognuno con un accompagnamento, salsa, ristretto, foglie e le stesse tortillas differenti e studiate nei minimi particolari. Ci ha colpito il tonno, decisamente al di sopra della media, e quelle fantastiche polpettine e il loro intingolo, davvero centrate e molto golose. Anche i dolci, semplici ma non banali, ci hanno davvero tanto divertito ed appagato. Abbiamo accompagnato il pranzo con alcune variazioni, tra le classiche e le più innovative, di Margarita, opera che chiude il cerchio gustativo nell’universo messicano, con anche qualche tocco esotico al Pisco, che non guasta.

L’unico appunto, leggero beninteso, è sull’uso smodato di coriandolo e lime: due ingredienti preziosi e ricchi di carattere, ma che potrebbero far storcere il naso a qualcuno per la loro presenza ripetitiva. Nino Viejo rimane comunque una tappa da non perdere nel vostro girovagare per la città catalana.

Tickets è la democratica espressione del grande laboratorio culinario che è stato El Bulli di Roses

Il Cibo, atto di vita, riserva tantissime sorprese. Una di queste è senza ombra di dubbio Tickets. Ferran Adrià, uno dei grandissimi protagonisti dell’alta cucina contemporanea, alla chiusura del Bulli dichiarò: “Abbiamo dovuto uccidere la bestia. Dopo tanti anni, avevamo paura che la passione morisse”.

Ed invece no, la bestia è viva come non mai. Come i grandi ed infiniti amori si è semplicemente trasformata. Ha adattato le sue forme, il suo piglio, la sua proposta ad una formula più attuale, più commerciale se volete, certamente molto più democratica. Il Tickets è l’emblema di come un grande, grandissimo patrimonio culturale -l’esperienza del Bulli- possa essere tradotto e reso visibile sotto una veste nuova, più semplice, ma comunque dal contenuto concreto e pregnante.

E tutto questo è merito di Albert Adrià, troppo spesso lasciato (ingiustamente) all’ombra di Ferran. Perchè Albert ha capacità, talento e ingegno pari a quello dell’illustre fratello. Pochi sanno come nelle cucine del Bulli fosse protagonista indiscusso di ciò che avveniva. Tecniche, studi, sperimentazioni, invenzioni erano frutto anche del suo prezioso contributo. E quando la bestia è stata uccisa, il suo talento è stato messo a disposizione di una collezione di locali che avevano, ed hanno, un obiettivo ben preciso. Spargere il verbo, la dottrina, ergo le sperimentazioni e gli anni  di studi, ad un pubblico molto più esteso. Facendo proliferare le tecniche e la cucine che il mago di Roses, anzi i maghi di Roses, avevano inventato.

Ecco quindi comparire, tra le tante proposte, un Tapas Bar, che recupera l’essenza di questa tipologia elevandola con l’estro, le tecniche e l’inventiva di questo patrimonio immenso. E non è un caso che sia quasi impossibile prenotare da Tikets, essenza del tapas bar contemporaneo, sempre pieno della migliore borghesia Barcellonese, di gruppi di giovani appassionati in jeans e maglietta, di coppiette alla ricerca del divertimento più sfrenato, della coppia di single che vivono una cena di eccellenza. In un clima informale, divertente, dissacrante.

Ma con una cucina e con delle preparazioni che vi catapultano a Roses in un battibaleno. Tecnica tanta, soddisfazione garantita, divertimento al massimo. La bellezza di questa formula è che il gruppo di giovani ragazzi di fianco a noi ha potuto provare cosa era e come si è evoluta la cucina di El Bulli, spendendo qualche decina di euro. E i borghesi panciuti come noi, invece, sono stati catapultati direttamente a fine anni ’90, lungo la carretera che portava a cala Montjoi, con un percorso lungo e tortuoso, sull’ottovolante dei sapori.

Troverete una collezione di tapas che strizzano l’occhio alla tradizione culinaria multiculturale che gli Adrià hanno tanto esplorato ed approfondito. Tocchi dal mondo, come il “passaggio nordico” appunto, cracker ricoperto di filetto di vacca frollata e marinata con polvere di aceto e crema di formaggio. O la strepitosa quaglia di Bresse cotta al Josper, alla brace, e trinciata al tavolo. O l’immenso foie gras ripieno di anguilla… e tanto, tanto altro. Non un passaggio men che curato, non un ingrediente fuori posto, non un dettaglio non gestito alla perfezione. Ingredienti tanti, mai nessuno senza un senso gustativo, una ricerca ancora al massimo di consistenze, di sapori che si intrecciano e si prolungano a vicenda. Il tutto accompagnato da una esigua carta dei vini ma da una sfilata di cocktail molto divertenti, bene eseguiti e in linea con la proposta. E da un servizio giovane, divertente e molto presente.

C’è tanta sostanza qui da Tickets, molto di più di quanto appaia. E c’è la mano di un cuoco a dirigere la baracca che, seppur svecchiando e semplificando il modello, riesce a regalare davvero emozioni uniche e inarrivabili.

Bravo Albert Adrià, per quello che ha donato alla scena gastronomica spagnola e per quello che continua a esprimere nel suo inimitabile format.
This is not a Tapas Bar“.

L’hotel Arts è molto più di un semplice hotel.
Costruito tra il 1988 e il 1992 all’entrata del Port Olímpic di Barcellona, nel complesso sviluppato per i Giochi olimpici del 1992, questo 5 stelle lusso di proprietà del gruppo Ritz-Carlton è diventato una vera e propria icona della città catalana.
Con i suoi 45 piani per 154 metri di altezza, svetta sullo skyline di Barcellona e caratterizza in maniera inequivocabile la zona del Porto Olimpico.
Progettato dallo Studio Skidmore, Owings and Merrill, ma in particolare dall’architetto Bruce Graham, che ha scelto giustamente il vetro come materiale principe, avvolgendo poi il grattacielo in una struttura metallica bianca.

483 stanze con vista sulla città o sul mare, tra cui 56 executive suites, una Arts suite, una Mediterranean Suite, 26 Appartamenti che occupano gli ultimi 9 piani, una Royal Suite e una Presidential Suite.
Sono ovviamente da scegliere le camere con vista sul mare, il vero valore aggiunto di questo splendido albergo.
In camera: televisione e stereo Bang & Olufsen, ampio bagno con vasca e doccia, angolo relax, utilizzo gratuito della macchina del caffè Nespresso.
Disponibile anche il servizio “Club Level”, con un concierge e una club lounge dedicata con una offerta culinaria durante tutta la giornata.

Sono presenti 5 diversi ristoranti, tra cui spiccano il ristorante “Enoteca” , affidato allo chef Paco Perez del ristorante Miramar di Llança, e il ristorante Arola, dell’ononimo chef.
Fiore all’occhiello la SPA al 43° piano, tutt’altro che ampia, ma con una vista unica sul mare e tutta la città di Barcellona.
Giardino, piscina all’aperto, palestra con attrezzi Technogym aperta 24h/24h, Casinò… non manca davvero niente a questo albergo.
Il grande pesce in acciaio color bronzo (Peix d’Or), opera di Frank O. Gehry, è un altro degli elementi emblematici del contesto dell’edificio: meraviglioso in particolare al tramonto, quando la luce crea dei bellissimi riflessi sulla superficie della scultura.

Se dovessimo indicare un difetto strutturale, segnaleremmo la mancanza di una vera e propria spaziosa hall di ingresso (l’entrata al primo piano è solo un passaggio per l’ascensore).
Ma il difetto maggiore è il costo degli extra: in una struttura con camere a queste fasce di prezzo, è veramente inspiegabile far pagare il wi-fi (25 euro al giorno!) o una bottiglia d’acqua in camera 14 euro.
Dettagli che non intaccano comunque il livello generale, davvero di altissimo profilo.

L’ingresso al piano terra.
ingresso, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Il lungo corridoio dove si trova la conciergerie.
lungo corridoio, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Gli spazi comuni sono ricchi di fiori.
spazio, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
…e opere d’arte.
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
La camera.
camera, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
camera, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
La tv e lo stereo sono Bang & Olufsen.
tv, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Macchina e caffè Nespresso a disposizione gratis.
macchine e caffè, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
I costosissimi extra.
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
dolci, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Bagno con doccia e vasca.
bagno con doccia, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
bagno, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
bagno, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Kit di cortesia.
kit cortesia, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Controlli dal comodino di fianco al letto.
controlli da comodino, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Il pezzo forte della camera: la vista.
pezzo, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
vista hotel, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
La SPA all’ultimo piano: piccola ma con una vista unica.
L’idromassaggio.
spa, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Zona relax.
relax, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
vista mare, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Sauna.
sauna, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
La vista dalla terrazza della SPA.
spa, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
vista, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
vista, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
vista mare, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
La piscina vista dall’alto.
vista mare, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Ottima la colazione, sia per la parte dolce che per quella salata.
colazione, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
colazione, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
buffet colazione, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
buffet colazione, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Uova alla Benedict.
uova alla benedict, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Crepe.
Crepe, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Cioccolata e churros.
cioccolata e churros, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Pasticceria.
pasticceria, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Cappuccino a regola d’arte.
cappuccino, Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona
Hotel Arts Barcelona, The Ritz-Carlton, Barcellona

Barcellona è indubbiamente una delle mecche golose d’Europa.
Si fa sempre fatica a scegliere i posti in cui mangiare: Grandi ristoranti, grandi chef, molto spesso ottimi prezzi e tantissima varietà, troppa.
E’ una di quelle città, come Londra o Parigi, in cui non ci si annoia mai.
E il bello è che, oltre alla densa concentrazione di tavole di classe, è proprio nel paniere di proposte più modeste, non per forza tradizionali ma sicuramente più economiche dei luoghi blasonati, che il viaggiatore goloso fa piacevoli scoperte.

Tra queste, annotate sul taccuino di viaggio il Ten’s.
Sulla carta, un ameno tapas bar. Non uno di quelli tradizionali, per intenderci: la vista di un’anonima sala da pranzo con lineamenti moderni in un anonimo hotel nel movimentato quartiere di Born, a due passi da Barceloneta, fa pensare a tutto fuorché ad un tapas bar.
Ten’s è il ristorante pop (l’appellativo di gastro bar, in tal caso, calza a pennello) di Jordi Cruz, star televisiva di Masterchef Spagna e talentuoso chef di successo, già due stelle all’ABaC, uno dei migliori ristoranti della città, che qui si cimenta in una cucina imperniata sulle tradizionali ricette spagnole e catalane, presentate in chiave giocosa, visivamente d’effetto, ma assolutamente tradizionali nei sapori.
C’è poca complessità gustativa ma ottimo bilanciamento di sapori, ineccepibili doti tecniche e l’utilizzo di prodotti di notevole qualità. Finalmente abbiamo trovato delle patatas bravas cotte alla perfezione, esternamente croccanti ma non ustionanti nel cuore, che non vengono sovrastate dalla salsa aioli, qui molto delicata. Anche la freschezza dei calamari all’andalusa, presentati in versione finger food, riesce a contrastare la salsa d’aglio, smorzata dalla citronella. Ma anche su preparazioni soltanto assemblate, come il crostino con le acciughe o il pan de tomate, il livello resta alto. Poi c’è una serie di piatti decisamente più creativi, alcuni presi in prestito dall’ABaC, altri con alcuni tocchi asiatici -in voga un po’ ovunque, oggigiorno- ed altri più estemporanei che seguono gli arrivi giornalieri dal mercato.

La scelta del beverage è molto limitata, con una carta un po’ più strutturata sarebbe stato davvero un locale al top. Ma in un posto del genere, che ricalca la filosofia del tapas bar, una cerveza ghiacciata resta comunque la scelta ideale.
Quello che conta, qui, è la cucina, frizzante, leggera, golosa e assolutamente a buon mercato; in più, è sempre aperto, a pranzo e cena.

Pane tostato con acciughe del Cantabrico, pomodoro e crema di aglio nero. Tradizionale a metà, con un filetto di acciuga di commovente bontà.
acciughe del mar cantatrico, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Pane al pomodoro.
pane al pomodoro, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Cono di calamari all’andalusa, da intingere nella crema di aglio e citronella.
cono di calamari all'andalusa, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Una notevolissima patatas bravas con salsa d’aglio schiumosa e soffritto piccante.
patatas bravas, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Anche in piatti più strutturati il livello è alto: polpo, peperoncino pimenton de la vera, patata con olio di oliva (viene utilizzata la qualità Arbequina, tipica catalana) e fumo di faggio.
polpo, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Il piatto più creativo è tutt’altro che scontato: capasanta arrosto, ricci di mare, purè di radici piccanti e soia verde.
capasanta, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Chiudiamo con il più tradizionale uovo con funghi, topinambur, Parmigiano e tartufo.
uovo con funghi, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Molto goloso.
uno con cavolo, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Bella sorpresa anche con l’unico dessert provato: crema di risolatte e cocco con gelato allo yogurt e limone.
dessert, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Interni.
interno, Ten's, Tapas Bar, Barcellona
Ingresso.
ingresso, Ten's, Tapas Bar, Barcellona