Impero

Il profumo del tempo, a Sizzano

Il ricordo può palesarsi inaspettato, portandosi dietro la nostalgia che irrompe nell’anima, emozionando. Questo potere ha la cucina, questo potere ha il cibo e Marcel Proust nella prima parte della sua recherche, in “Dalla parte di Swann”, lo palesa con una metafora tanto ovvia quanto sorprendente. La nostra “madeleine” è tutta riassunta in questo locale di Sizzano. È qui che, spesso, ci fermavamo la domenica a pranzare, prima di andare a trovare la nonna, a Grignasco. È qui che abbiamo mosso i nostri primi passi gourmet, assaggiando lo strepitoso salam d’la doja di fegato, la paniscia – che qui si chiama così, e non panissa come a Vercelli e dintorni – la gallina ripiena di carne e verdure, gli agnolotti al burro e salvia.

E potremmo continuare all’infinito, ricordando le innumerevoli volte che, successivamente, abbiamo trovato ristoro qui, con grande e intenso piacere. Ciò premesso c’era il rischio, dopo molti anni di peregrinazioni altrove e molti altri ristoranti visitati, di subire una cocente delusione e, invece, no: abbiamo trovato tutto come allora; la “madeleine” ci ha emozionato come allora. E se anche al nostro fianco non ci sono più le persone e le relazioni di allora, nel tempo ne abbiamo coltivate altre che, nella staffetta delle generazioni, rappresentano il futuro.

A queste nuove generazioni abbiamo il dovere di tramandare le nostre storie, i nostri saperi e sapori, come quello di una paniscia meravigliosa, un fritto misto dolce piemontese perfetto, una gallina ripiena realizzata semplicemente come Dio comanda. Nessuna scorciatoia, tutto fatto come un tempo, con valore e profondità. Gusti perfetti, rodati, frutto di gesti eseguiti mille e mille volte, sempre uguali. E qui, in un bellissimo borgo sulle alte colline novaresi, vi potrete far cullare da una splendida cucina di territorio, annaffiata dagli splendidi vini di questa regione, una delle poche, oltre la Langa, in cui il nebbiolo può trasformarsi nel grande vino che è.

Un luogo della memoria e per la memoria, da non dimenticare, da non scordare. Andateci!

La Galleria Fotografica:

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Alberto Cauzzi

Imprenditore della New Economy con il pallino dell’enogastronomia, gira il mondo a caccia del miglior ristorante di alta cucina, non ancora trovato. Al vino è approdato apparentemente per caso, provenendo da una famiglia di astemi. Scoprì in seguito che un suo bis-nonno era un ottimo produttore di vino, nebbiolo in Valsesia, ed anche un discreto consumatore. E' stato il vice direttore della guida ristorante de L'Espresso per gli anni 2023 e 2024. E’ stato l’ideatore ed è il presidente del progetto Passione Gourmet. Le sue passioni: l’avanguardia misurata in cucina e i grandi vini di Borgogna.

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VALUTAZIONE

Trattoria

CebollaCebollaCebolla
PREGI
Una cucina come una volta
Una cantina interessante a prezzi onesti
DIFETTI
Il parcheggio nelle vicinanze del locale, difficoltoso.

INFORMAZIONI

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PREZZI

Solo alla carta, sui 40€

COSA DICEVAMO

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