Impero
Valutazione



Pregi
- Una cucina come una volta
- Una cantina interessante a prezzi onesti
Difetti
- Il parcheggio nelle vicinanze del locale, difficoltoso.
Il profumo del tempo, a Sizzano
Il ricordo può palesarsi inaspettato, portandosi dietro la nostalgia che irrompe nell’anima, emozionando. Questo potere ha la cucina, questo potere ha il cibo e Marcel Proust nella prima parte della sua recherche, in “Dalla parte di Swann”, lo palesa con una metafora tanto ovvia quanto sorprendente. La nostra “madeleine” è tutta riassunta in questo locale di Sizzano. È qui che, spesso, ci fermavamo la domenica a pranzare, prima di andare a trovare la nonna, a Grignasco. È qui che abbiamo mosso i nostri primi passi gourmet, assaggiando lo strepitoso salam d’la dojaO salam d'la duja, in piemontese, è un prodotto tipico delle zone del vercellese e del novarese. Si tratta di un salame conservato sotto strutto che permette di mantenerlo morbido per periodi anche di un anno infondendolo di un caratteristico sapore piccante. Il nome deriva dal particolare contenitore utilizzato in passato per la sua stagionatura: in piemontesese duja significa infatti vaso, recipiente. Questa... Leggi di fegato, la paniscia – che qui si chiama così, e non panissa
La panissa vercellese racchiude tutte i sapori della tradizione contadina piemontese: il riso, i fagioli freschi e salame della duja, un tipico salume che viene lasciato stagionare in un recipiente di terracotta riempito di strutto. Da non confondere con l’omonima ricetta ligure, è un piatto a base di riso tipico del Piemonte e di alcune zone della Lombardia, anche se... Leggi come a Vercelli e dintorni – la gallina ripiena di carne e verdure, gli agnolotti al burro e salvia.
E potremmo continuare all’infinito, ricordando le innumerevoli volte che, successivamente, abbiamo trovato ristoro qui, con grande e intenso piacere. Ciò premesso c’era il rischio, dopo molti anni di peregrinazioni altrove e molti altri ristoranti visitati, di subire una cocente delusione e, invece, no: abbiamo trovato tutto come allora; la “madeleine” ci ha emozionato come allora. E se anche al nostro fianco non ci sono più le persone e le relazioni di allora, nel tempo ne abbiamo coltivate altre che, nella staffetta delle generazioni, rappresentano il futuro.
A queste nuove generazioni abbiamo il dovere di tramandare le nostre storie, i nostri saperi e sapori, come quello di una paniscia meravigliosa, un fritto misto dolce piemontese perfetto, una gallina ripiena realizzata semplicemente come Dio comanda. Nessuna scorciatoia, tutto fatto come un tempo, con valore e profondità. Gusti perfetti, rodati, frutto di gesti eseguiti mille e mille volte, sempre uguali. E qui, in un bellissimo borgo sulle alte colline novaresi, vi potrete far cullare da una splendida cucina di territorio, annaffiata dagli splendidi vini di questa regione, una delle poche, oltre la Langa, in cui il nebbiolo può trasformarsi nel grande vino che è.
Un luogo della memoria e per la memoria, da non dimenticare, da non scordare. Andateci!