Valutazione
Pregi
- Buon livello di cucina nonostante i tanti coperti.
- Interessante menù riservato ai più piccoli.
Difetti
- Servizio non sempre all’altezza.
- Assenza di una brace in cucina.
Una cascina nel cuore di Milano
Cascina Cuccagna, come dice il nome, è una ex cascina inglobata nella città di Milano e rimasta pressoché intatta. Da qualche anno è stata riconvertita a struttura ricettiva, un posto informale aperto tutto il giorno, dove trascorrere qualche ora allietati da una buona e varia proposta gastronomica con un’attentissima selezione della materia prima.
Al suo interno ospita anche un vero e proprio ristorante, Un posto a Milano, appunto, creato in tempi non sospetti dallo chef Nicola Cavallaro, con l’intento di “svecchiare” il concetto tradizionale di trattoria. Come a volte succede per i cosiddetti first movers, la formula è piaciuta molto al mercato, così in tanti hanno cercato di replicarla e, oggi, mantenere il primato diventa sempre più difficile. Lo chef propone una cucina adatta proprio a tutti, con una specifica sezione del menù creata per i più piccoli. Si adotta inoltre la politica del chilometro vero, cioè si vanno a prendere le eccellenze in giro per l’Italia, lì dove sono prodotte.
Cucina della tradizione con un pizzico di innovazione
Le proposte in carta si ispirano ai cibi tradizionali della Penisola, non manca tuttavia qualche piatto originale in cui si osa di più e traspare tutta la bravura dello chef. Bella l’idea di creare un piatto attorno alla spesso bistrattata rapa rossa. Alla base un hummus di barbabietola e poi lo stesso vegetale a crudo, marinato all’aceto e fritto in chips, con una salsa di caprino a chiudere il cerchio. Il polpo al vapore con cavolfiore in giardiniera è ben eseguito sebbene al palato sia un po’ penalizzato dall’eccesivo sapore di aceto.
Tradizionalissimi i primi piatti, tra cui si distingue una classica e goduriosa tagliatella con sugo alla bolognese. Ci si ritrova di colpo sulle coste venete con il dentice alla Busara, servito con la polenta bianca e un intenso fondo di pesce. La tagliata di cavallo, invece, seppur ben eseguita, sconta un inevitabile confronto (anche nell’impiantamento) con delle creazioni già viste sulla piazza meneghina mentre si percepisce, purtroppo, l’assenza della cottura sulla brace e la mancanza del piacevole retrogusto affumicato. Una menzione speciale va fatta invece sui lievitati, prodotti in casa, davvero buoni e fragranti, oltre che variegati. Personale e per nulla scontata la carta dei vini.
Un’ottima trattoria, insomma, in grado di mantenere un buon livello di cucina nonostante il gran numero di coperti.
Milanese, questo è il mio posto sicuro per trovarci la sera e per portare gli amici da fuori.