Valutazione
Pregi
Difetti
Recensione ristorante.
E’ sempre un vero peccato varcare la soglia di un ristorante con buone aspettative, dovute a favorevoli referenze internettiane e personali, e ritrovarsi catapultati in una realtà decisamente diversa. E’ sempre un peccato, soprattutto, osservare come specialmente dove il turismo “di qualità” (leggi, di gente danarosa, come se quest’ultima fosse moralmente superiore a quella povera, ma tant’è) è fenomeno fresco, la superficie di separazione fra ristorazione gourmet e quella che il nostro avvocato Gagliardi definirebbe “ristorazione di mezzo” diventi molto, troppo sottile. L’Alex Bar di Lecce, collocato in posizione strategica a pochi metri dalla centralissima Piazza S.Oronzo, ci è sembrato il prototipo di questo modo a metà del guado (D di Domodossola, mi raccomando). Il livello della cucina, perlomeno nei piatti riusciti, è risultato accettabile, anche dal punto di vista gourmet, grazie a materie prime ittiche più che discrete (sinceramente non eccezionali come ce le saremmo attese), ed a una linea di cucina senza troppi ricami che punta alla valorizzazione dell’ingrediente, ma è mancato, fuori così come all’interno del piatto, praticamente tutto il resto che consente ad una tavola di fare il vero salto di qualità. Parliamo di finezza, persistenza, cura del particolare, perlomeno in forma embrionale. E’ comprensibilissimo come già così Alessandra Moschettini e lo staff riescano ad elevarsi un poco sopra la tristezza generale della ristorazione salentina, ma quanto fatto finora non ci pare ancora sufficiente per affrontare con successo il confronto con la realtà extraprovinciale.
La cena si apre con un inizio disorientale, hummus e chapati. Ben eseguito, con ottimo e abbondante olio. Che un’entrata a temperatura ambiente arrivi al tavolo con la mia consorte ferma ai box non fa però presagire un’attenzione maniacale da parte del personale di sala.
Non si lesina sui condimenti, da queste parti. Il loro arrivo in tavola mi fa raffigurare l’intero corpo dei marines che parte per andare a sedare una lite condominiale. La vastissima selezione di sali, elencata a voce come una poesiola delle elementari (quindi impossibile da ricordare, urge libretto delle istruzioni, pliis), con un lodevole intingolo a base di hibiscusHibiscus indica un genere di piante della famiglia delle Malvaceae che comprende circa 240 specie. Il nome deriva dal greco e probabilmente fu assegnato da Dioscoride, noto medico dell'antichità, vissuto nel I secolo d.C. fiori di Hibiscus sabdariffa si ottiene il karkadè (o carcadè), utilizzato per la produzione di tisane e confetture.... Leggi ed un altro, forse troppo invadente, agrumato,
e un’incomprensibile scelta di condimenti di produzione industriale
precedono un discreto assemblaggio di crudi, composto da buoni crostacei e pesci non indimenticabili. Peccato per l’amarognolo del gambero, a cui si poteva togliere l’intestino in anticipo evitando l’effetto non in toto controproducente, ma sicuramente non migliorativo.
Appena sufficienti le pennette all’assoluto di gamberi, pomposa definizione di una bisqueE' una ricetta della cucina francese tipicamente basata sul brodo di crostacei (aragoste, astici, gamberi di fiume). Si tratta di una zuppa che può essere servita in purezza oppure utilizzata come fondo di cottura per la preparazione di altre pietanze. È da considerarsi a tutti gli effetti un fondo bruno a base di crostacei. Per preparare la bisque è necessario... Leggi che permette di giustificare i venticinque europei richiesti in carta. Piuttosto grevi e senza contrappunti a dare persistenza, con una sola nota di piccante che tuttavia non fa che accentuare il potere coprente della salsa.
Va meglio, a scanso della presentazione da maestra di Asilo republic (in copertina), con lo spaghetto affumicato con vongole, qui sì c’è un’idea che rende diverso un piatto altrimenti frusto.
Il mare fritto ci riporta nel dubbio.
Come cani alla ricerca dell’osso ci affanniamo a cercare qualcosa che provenga dal mare. Troviamo i primi anelli di calamaro sotto tre dita di vegetali,
salvo scoprire che non otterremo altro. In compenso apprezziamo l’asciuttezza di una frittura eseguita da chi sa cosa significhino le basi della cucina di mare
La lista dei dessert arriva a voce, ed in verità ne elenca due. Gli altri riusciamo ad estorcerli faticosamente uno ad uno utilizzando l’antica tattica del poliziotto buono e poliziotto cattivo (ovviamente al tavolo a fianco i postres erano stati sciorinati con estrema professionalità, due passanti intervistati giurano di aver persino intravisto un sorriso).
Buono, ed assai, il sorbetto di pesche al Negramaro (anche se mi è rimasta la curiosità di provarlo con un Primitivo),
mentre è sconfortante la crema catalanaCrema a base di latte, tuorli d'uovo, zucchero, scorza di limone, cannella e maizena. Simile alla crème brûlée francese, differisce per la modalità di cottura, sui fornelli invece che in forno a bagnomaria e per la presenza del latte a differenza della brûlée, dove vi è la panna. È caratteristica per la crosta croccante di zucchero caramellato in superficie, ottenuta grazie a... Leggi (spesso è la stessa nomenclatura ad eloquire più del piatto stesso), dove lo zucchero a tratti era spesso quasi quanto una crema mal uscita dalla frusta (siamo inguaribili romantici).
Credo sempre che il tempo sia galantuomo. Possiamo esserci sbagliati, dipingendo una serata storta, vuoi per l’arrivo non annunciato alle 22.30 (che nel Salento, diversamente dalla Svizzera, in luglio e nel weekend non costituisce di solito un problema), vuoi per qualche, a noi non nota, defezione o ferie in cucina. Tutto il beneficio del dubbio. Quel che è certo è che la nostra visita, inattesa e debitamente regolata, ha deluso le nostre aspettative.
il pregio: potremmo esserci sbagliati…
il difetto: …ma anche no.
Alex Bar
via Vito Fazzi 17
Lecce
Tel. 0832 301107
D’estate sempre aperto
alla carta in media 70 euro
Menù euro 80 (8 portate), euro 60 (6 corse)
Visitato nel mese di Luglio 2011
Visualizzazione ingrandita della mappa
Carlo Cappelletti
http://espresso.repubblica.it/food/dettaglio/mare-assoluto/2152100
volevo metterlo il link a codesta pagina, che è quella che mi ha incuriosito verso questo ristorante...ma mi sembrava sarebbe stato troppo facile interpretarlo come una facile polemica, e non intendeva esserlo. In realtà questa tavola potrebbe, e lo dico senza offesa, essere tranquillamente da "cipolle". Ma la fascia di prezzo è decisamente up per una trattoria, materia prima o non materia prima. Dopodiché vista la tua innata (e per quanto mi riguarda, inspiegabile) simpatia nei miei confronti capisco anche perché tu l'abbia inserito.
mmm . ... ti sei incattivito :-)
No, dai. Mi sembrava giusto parlarne, tutto qui. D'altronde se avessi mangiato male non avrei scritto nulla.
Io comunque un piatto col nome della proprietaria disegnato sopra non lo ricordo da nessuna parte...:-D
non mi son tolto la curiosità su cosa abbiano utilizzato per scriverlo. Ad ogni modo segnalo che questo è l'8millesimo commento su PG (alcuni non inutili come questo :-) )
no Carlo, non e' simpatia o antipatia. e' una questione di "gusto". mi piace la scrittura e l'approccio critico di Alberto, Norbert e Roberto. non mi piace la tua. credimi, tutto qua. avevo deciso di non commentare, ma credo positivo questo chiarimento. ho inserito il link per evidenziare 2 interpretazioni soggettive completamente agli antipodi. chi avra' ragione? boh...non so neache se e' giusto porsi la domanda... voglio solo osservare come in tanti posts PG evidenzia che la valutazione su un risto viene data dopo diverse visite (possibilmente prima delle 22.30...il tuo discorso e' piu' valido in localita' di mare piu' che nella citta')...ecco, mi sembra che questa sia l'ennesima eccezione che conferma la regola...mica si puo' sempre andare a Lecce a provare e riprovare un potenziale 12/20. il downsize risk e' troppo alto. ed allora mi aspetterei un rece piu' rivolta alla critica costruttiva ed al confronto.
sul discorso delle 22.30 è necessario notare che nella maggior parte dei locali di Lecce difficilmente è prassi mangiare prima delle 22, persino i tedeschi riescono a tirare le 20 per mangiare, ed è tutto dire. Quando siamo arrivati semplicemente c'era un solo tavolo occupato, ed era agli antipasti. Rispetto al discorso delle visite multiple è vero che in alcuni locali si passa più volte, ma in tantissime occasioni (specie le nuove aperture non blasonatissime o in regioni periferiche) non è possibile effettuare passaggi multipli a stretto giro di posta, specie quando, è bene ricordarlo, le spese della faccenda sono completamente nostre, e di conseguenza scegliamo di andare a mangiare dove pensiamo si goda di più. Se leggi con attenzione ho rilevato che chi cucina sa che cosa siano le basi della cucina di mare, ma considera anche che la costruttività del dialogo si fonda anche sull'umiltà e la disponibilità di chi propone un servizio. Se proponi un menù "grande" che costa più di qualunque menù dei ristoranti stellati della regione non ti stai proponendo come un emergente, mi pare. Questo a stretto rigore di logica. Poi libero tu di gradire stili più ecumenici del mio, per carità, l'ironia non pare essere più di gran moda, ma per me la condiscendenza è una delle peggiori forme di disprezzo. Un caro saluto.
Dopo questo tuo commento è chiaro che navigate a vista . Alegher
Temo che anche la sua cucina navighi a vista se alle 19 di venerdì è davanti al pc a commentare
Ah, che tempi! Un tempo la femme stava in cucina e l'homme davanti al pc!
grazie Carlo per aver espresso il tuo pensiero. non commenterò più le tue rece dato che proprio non riesco a trasmetterti il mio pensiero...bada bene: io non riesco a trasmetterti il mio pensiero
a proposito...ho qui di fronte la mia mamma che frequenta Lecce (sai io sono un expatriate da 18 anni) e le ho chiesto se è proprio così necessario notare che nella maggior parte dei locali di Lecce difficilmente è prassi mangiare prima delle 22...mi ha risposto con un interrogativo "noooooooo...perchè???".....mia cognata è tedesca e non fa difficoltà a cenare alle 20.30.......elogio della banalità!!! buona notte
è tempo che io mi rivolga ad uno psichiatra, evidentemente da quattro estati per due mesi l'anno soffro di allucinazioni. Oppure ho problemi col fuso orario. Ciao!
Siamo sottocosta ,abbiamo i nostri punti di riferimento.. ;-) Alegher .
Io volevo porre una domanda a prescindere da questa recensione , ma è proprio obbligatorio pubblicare una recensione col voto di 12/20 ? Non sarebbe meglio , se non ci siamo trovati bene parlarne col proprietario e lasciare perdere il resto ? Non è che ci facciamo prendere la mano e indossiamo stabilmente i panni dei censori illuminati ? Così fascendo diamo del danno alla " vittima " ma siamo sicuri di aver capito tutto in una visita in un giorno qualunque ? Ripeto il mio è un discorso generale a prescindere dagli interpreti che stimo e da ristorante che non conosco . Io personalmente non scrivo di ristoranti per scelta , ma sui vini in questi casi stendo un velo pietoso e taccio se non altro per rispetto del lavoro e impegno altrui .
Il tuo è un ottimo spunto di riflessione, Franco, come sempre. Personalmente sono molte le volte in cui la scelta, mia o del gruppo, è stata di non scrivere. Stiamo parlando, però, di un ristorante valutato positivamente su guide nazionali, non di un ragazzino alle prime armi cui andrebbero, prima della valutazione, i miei forse comunque non graditi consigli. C'è poi un altro discorso. Sapete tutti che faccio il pianista. A me per ben 2 volte è capitato di non suonare bene (durante collaborazioni saltuarie a cui, per una ragione o per l'altra, non ero arrivato al meglio) e di non chiedere alcun compenso. Se vado al ristorante, ritengo che la valutazione sia SUFFICIENTE ma nulla più perché devo farmi tante pippe quando ho regolato un signor conto (ripeto, questo ristorante è più costoso di qualunque stellato pugliese)? Per pagare quel conto non ho lavorato forse? E chi ha detto poi che una persona intelligente non sappia trarre più giovamento da una recensione come questa che da una incensatoria? Sempre per tirare in ballo me stesso un giorno scrissero su un giornale che ero "abbastanza preciso ma con poca attenzione all'insieme", suonavo in duo. Ho lavorato su quello e son spesso chiamato ad esibirmi in duo. Onestamente sono così abituato al concetto di critica da avere difficoltà a vedere tutti questi problemi. Detto questo è chiaro che ci sono situazioni in cui il silenzio è d'oro su alcuni locali, e ce ne sono state, fidati!!! Un caro saluto.
Assieme a tre amici pubblico una guida alle pizzerie di Puglia. Concordemente abbiamo deciso di pubblicare solo recensioni positive, anzi, più che positive. Abbiamo deciso di scrivere solo di quelle che se lo meritano davvero: la mera sufficenza non basta per essere inseriti. Dico questo non per indicare una linea da seguire, solo per portare la ns esperienza. . In ogni caso, anche leggendo le vere Guide ai ristoranti raramente si trovano delle recensioni stroncatura. Ma comunque si capisce che siamo di fronte ad un locale sufficentemente apprezzabile. Locale che, probabilmente, se venisse paragonato a tanti mediocrissimi suoi conterranei, farebbe comunque un figurone. . Ciao
Tutto - o quasi - al mondo è relativo ... Se prendiamo, ad esempio, un forum di appassionati di hifi, tendenziamente son tutti lì a lamentarsi che le riviste di settore non stroncano mai nessun apparecchio :)
smontato Einstein per fortuna ci sei ancora tu! :-)
Franco propone un ragionamento con domande molto aperte. il mio punto di vista e' che e' inutile scassare un 12/20 (sapendo che chissa' se darai una seconda opp). e' utile proporre una critica costruttiva anche scritta e magari annunciata allo stesso chef (vedi recente 12/20 di Cauzzi elaborato con intelligenza e rispetto). Circa i tuoi spunti: 1. A me per ben 2 volte è capitato di non suonare bene (durante collaborazioni saltuarie a cui, per una ragione o per l’altra, non ero arrivato al meglio) e di non chiedere alcun compenso. ONORE A TE, AVRAI AVUTO LA TUA BELLA CONVENIENZA 2. Se vado al ristorante, ritengo che la valutazione sia SUFFICIENTE ma nulla più perché devo farmi tante pippe quando ho regolato un signor conto (ripeto, questo ristorante è più costoso di qualunque stellato pugliese)? ALLORA MEGLIO LAMENTARSI SUBITO DEL CONTO 3.Per pagare quel conto non ho lavorato forse? E' INEVITABILE SE NON HAI RICEVUTO UNA COSPICUA EREDITA' 4.E chi ha detto poi che una persona intelligente non sappia trarre più giovamento da una recensione come questa che da una incensatoria? QUALE E' IL MESSAGGIO COSTRUTTIVO PER LO CHEF DI QUESTA RECENSIONE? IO NON LO TROVO
Ciao Vignadelmar, la guida e' web o scritta? qualche info in piu' please..grazie, g
Peccato, un buon proposito tanto tostamente abbandonato..
@giancarlo Sinceramente non vedo come questa critica non possa essere costruttiva. I rilievi sono circostanziati e molto precisi. E, vivaddio, fatti non con spocchia notarile. Poi, chi vuole avere orecchie per intendere e sincero interesse ad avere un'opinione sul proprio lavoro, intenda. Lo stile con cui viene redatta una scheda è secondario. Ed ancora più sinceramente, ma forse mi sfugge qualcosa, non capisco questo fare le pulci, anche quando chiaramente esse non ci sono, ad una critica alludendo, tra le altre cose, anche ad una presunta, molto presunta, mancanza di rispetto.
@Norbert: ti rispondo con molto piacere, anche perche' le tue rece sono tra quelle che preferisco per contenuti e stile. 1. scrivere cosa non va (i rilievi circostanziati e molto precisi a cui ti riferisci) non e' costruttivo 2. proporre cosa/come per migliorare e' costruttivo 3. il "capisci amme" non era rivolto amme ;-)) penso 4. lo stile di una recensione non puo' essere secondario: noi siamo lettori e appassionati di cucina. accediamo a PG per leggere, mica degustare....spero che la tua sia una svista!! 5. non ci sono le pulci....Carlo ha mangiato male e cio' e' chiaro....non credo che abbia mancato di rispetto in generale (forse dietro ai fornelli come ad un pianoforte c'e' tanto lavoro e questo per Costituzione va rispettato :-) ma non e' questo il punto)
Non concordo su nulla.
sia d'accordo allora :-)
L'utilità di scrivere una recensione 12/20? Noi scriviamo per i lettori, e ai lettori bisogna anche scrivere e raccontare di quei posti che NON ci sono piaciuti, non solo di quelli che ci sono piaciuti. Sempre nel rispetto del lavoro dei ristoratori che, comprendo, non saranno felici di questa impostazione. Dice bene Vignadelmar, qualche passaggio critico, nessuna offesa, obbligo però di scrivere pe chi ci legge, e non per il recensito. Con tutto il rispetto possibile.
Scrivimi a oste@vignadelmar.it e ti darò ogni delucidazione. Non voglio approfittare dello spazio altrui. Ciao .
sono un lettore appena arrivato, e do per scontato che mi aspetto recensioni anche critiche, altrimenti a mio parere, verrebbe meno un qualsivoglia servizio fatto al lettore. poi, nel caso specifico mi sembra che le foto parlino da se, e che, giustamente, venga rilevato come un pò alto, il rapporto qualità prezzo. per quello che riguarda il parlarne con lo chef di essersi trovato non benissimo, è una cosa assolutamente personale del redattore che nulla toglie o aggiunge alla recensione per i lettori. facendo un esempio terraterra, scriviamo che quel fritto era eccezionale, ancorchè con poco pesce, solo perchè il cuoco si giustifica dicendoci che stavano per finire il pesce e avevano molti clienti in sala da accontentare. Per le persone intelligenti, la critica quando fatta con rispetto, è sempre estremamente costruttiva. @Vignadelmar; è evidente che se compro la tua guida alle migliori pizzerie, spero di trovare recensite ottime pizzerie, non pizzerie da evitare. P.S. la vendono a Termoli? così quando scendo la compro
Benvenuto, Gianlù, e grazie per l'intervento, adesso non ti resta che provarci con un argomento ontologico l'esistenza del Molise :-)
Le critiche costruttive, servono sempre. Non sono qui per scusarmi per una serata andata storta, perchè se si è professionali, non può accadere! Sicuramente quanto qui è raccontato ha del vero, alcune cose potrei controbatterle, ma non è polemica quella che cerco, se c' è stata incuria è bene che sia evidenziata. Potrei dire:"Non succederà più!" e "bla bla bla!"Certo è che ogni errore si paga caro in questo mestiere difficile che ha ragion di esistere solo se c' è la passione, che in questo caso, evidentemente io non ho trasmesso. Grazie e...magari...."alla prossima?"
Ha ragione, scusarsi non avrebbe senso, ma sua risposta le rende giustizia assai più di qualsiasi scusa. Il risultato del suo lavoro può in questa occasione non aver riscosso la mia totale ammirazione, ma mi permetto di ammirare il suo stile. Alla prossima ed in bocca al lupo, sperando che la mia critica corretta ma senz'altro non tenera le dia, come credo, spunti positivi per raggiungere i suoi obiettivi. Un saluto Carlo Cappelletti.
sottocosta, già. Di 3 punti, secondo gli amici di Passione.
Cara Alessandra, chapeau alla sua classe E grazie
congratulazioni per il suo intervento che dimostra grande carattere. chi ha scritto questa recensione e' stato forse sfortunato perche' e' venuto una volta, non si e' trovato bene ed ha deciso di scriverlo. credo che una serata storta possa accadere a chiunque lavori onestamente. per cui ad maiora!!