Passione Gourmet Bordeaux en Primeurs 2020 - Passione Gourmet

Bordeaux en Primeurs 2020

12-05-2021
di Erika Mantovan

Verona, Villa Ca’ Vendri per un giorno si è trasformata nella “Place de Bordeaux”.

L’iniziativa è stata voluta da Les Grands Chais de France, società della famiglia Helfrich, proprietaria di diverse Case a Bordeaux (700 ettari) sotto il marchio Crus et Domaines de France ma anche in altre regioni viticole francesi (Jura, Loira, Borgogna, Provenza); un grande protagonista dunque sulla scena mondiale quanto a esportazione che ha scelto lo Stivale e, in particolare, Verona, nella intima cornice della villa patrizia Ca’ Vendri, per la sua attenzione, cultura e assorbimento dei vini di Bordeaux per vendite che hanno raggiunto fatturati, negli ultimi dodici mesi, pari a quelli dei tre esercizi precedenti.

A presidiare l’evento, Romina Romano, country manager per l’Italia di Crus et Domaines de France e Vittorio Frescobaldi, export manager per il mercato italiano. 

Oltre ottanta tra player del commercio e giornalisti, invitati a giudicare, in anteprima, i Bordeaux 2020. Vini difficili da analizzare in questa loro fase embrionale, prima del cosiddetto elevage, ma che certamente restituiscono un’immagine chiara dell’annata e sopratutto delle uve. In cui a spiccare c’è il Cabernet Sauvignon per un millesimo che lascia intuire essere portavoce di un grande potenziale di invecchiamento e di equilibrio, caratteristica che si unisce poi alla direzione intrapresa da molti Château in virtù del cambiamento climatico in corso. Che vedono vini più piacevoli già nelle loro prime fasi di vita in vetro. In degustazione quasi 100 i vini provenienti da tutte le zone: Saint- Estephe, Saint-Émilion, Pomerol, Graves, Sauternes.

L’annata 2020 sotto la lente

Caratterizzata da una primavera ricca di piogge cui sono seguiti mesi più caldi ma equilibrati che riportano in termini di parametri alle 2016, 2018 e 2019 sebbene la produzione sia stata inferiore del 10%. Siamo di fronte a una triade nel Bordeaux (2018, 2019 e 2020) che agevola questo territorio che punta a cambiare la propria immagine nel mercato prima ancora di riconquistarlo. Le alte temperature iniziano a influenzare anche questa regione che ricorda, per struttura e acidità, i vini di una Napa Valley degli anni Settanta. Tra le righe si legge nitidamente la capacità di presentarsi ai mercati con una crescente presenza di etichette di “secondi vini”, veri e propri biglietti da visita per introduttore la zona e la stilistica produttiva a prezzi decisamente più abbordabili a conferma di un raro e strategico rapporto qualità/prezzo che si trova in ogni fascia di prodotti che vedono i Sauternes, ad esempio, riposizionarsi con una veste più secca e armonica nonostante i residui zuccherini si attestino sempre intorno ai 100 grammi/litro.

Risultati immagini per Saint - Emilion

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