Locanda Ca’ del Moro

VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Un ritiro amenissimo.
Un luogo dove gustare la Lessinia contemporanea.
DIFETTI
La sala, un po’ asettica negli arredi.

La tavola de La Collina dei Ciliegi

Massimo Gianolli una ne fa e cento ne pensa. E difatti oltre alla barricaia della cantina seminterrata dove ha ricavato un caveau per i suoi emprimeuristi, accanto al Wine Retreat – ristrutturato seguendo la tradizione lessina con tecniche di miscelazione di pietre, calci vive, legni e fibre naturali per sei suite – da qualche anno si trova anche il ristorante Locanda Ca’ del Moro, guidato dalla promettente alleanza tra Giuseppe LamannaLina Maffia.

Siamo all’interno di quella fu un’antica casa di campagna circondata dai ciliegi, gli stessi che, battezzando l’intero progetto de La Collina dei Ciliegi, lasciano il posto alle vigne per gli imperiosi Amarone, ai disinvolti Valpolicella e alla bella Garganega, per non parlare di quanto l’imprenditore sta facendo in Valpantena, ma questa è un’altra storia.

Qui, si diceva, va in scena una cucina fatta di territorio e, di conseguenza, di materia, ivi comprese le tradizioni che l’hanno animata, questa materia, nell’opera collettiva della cucina domestica del luogo tanto che ci volevano forse due forestieri – lui è calabrese, lei pugliese – per tradurre queste tradizioni in un’opera ecumenicamente leggibile, universalmente codificabile. Passpartout gastronomico, da sempre, il gusto, che in cucina fa rima col piacere: lo stesso che permette loro di conciliare, chissà come, Calabria, Puglia e Lessinia ma con discrezione e decisa primazia dell’ultima sulle prime due, e difatti proprio dalla Lessinia proviene il giardino delle delizie che abita ogni piatto, e in particolare quelli a base di carni – Gallina Grisa e Agnello di pecora Brogna, su tutti – che testimoniano del rapporto idefesso, delicato ed esigente con gli allevatori della zona.

I piatti sono la summa di questa cultura studiata e stratificata nelle rispettive individualità: lo Zafferano della Lessinia diventa il traghettatore di gusto privilegiato per l’estratto di gambero e le capesante del bel risotto che inaugura il ciclo dei primi piatti, ma spicca anche il Tagliolino all’uovo al ragù bianco di vitello, fiori di ibisco e aglio nero per la tensione aromatica tra ibisco e aglio nero, di cui il ragù bianco di vitello, delicatissimo, funge da supporto, così come, in masticazione, la plastica callosità del tagliolino. Un percorso, questo, che culmina, incredibile a dirsi, con gli Spaghetti con ‘Nduja, la cui piccantezza decisa è smorzata da una sensazione di clemente dolcezza, di complessiva morbidezza, che colloca il piatto esattamente dove dovrebbe: prima del dolce.

Una cucina solo apparentemente semplice e libera da ogni convenzione che non sia imposta dall’imperativo del gusto. Questa è la cucina della Locanda Ca’ del Moro.

La Galleria Fotografica:

Visited 1 times, 1 visit(s) today
Picture of Andrea Grignaffini

Andrea Grignaffini

Andrea Grignaffini nasce a Parma nel 1963. Dal 1990 inizia a collaborare con Gino Veronelli scrivendo la guida “Buone Cose d’Italia” e articoli sull’Etichetta. Diventa quindi condirettore del bimestrale Spirito diVino, inoltre ha insegnato Metodologia di Degustazione critica presso vari atenei (Parma, San Raffaele, IULM) nei Corsi di Laurea in Scienze Gastronomiche. E’ membro della direzione esecutiva della Guida Ristoranti dell’Espresso e consulente enogastronomico di ALMA dalla sua nascita e dallo studio di fattibilità. E’ co-curatore della Guida Espresso Vini e della Guida Espresso salumi, è stato coautore dell’Enciclopedia del Vino (Dalai Editore). Con libro Nella Dispensa di Don Camillo (Tommasi Editore) si aggiudica il secondo posto al Premio Bancarella Cucina, vince il premio Luigi Veronelli come miglior giornalista, è finalista dell’Oscar del vino 2010. Ha partecipato numerose volte a programmi televisivi in veste di giurato o di opinionista come La Prova del Cuoco, Matrix, Masterchef, Cuochi e Fiamme. Inoltre ha collaborato come aiuto-sceneggiatore con Taodue nella serie televisiva “Benvenuti a Tavola”. Nel 2012 ha curato e ideato il premio Best Italian Wine Awards con Luca Gardini. E nello stesso anno vince il Prix du Sommelier dell'Académie Internationale de la Gastronomie. Collabora con Gazzetta di Parma, Gazzetta dello Sport. E’ finalista premio Bancarella 2016 con il libro Edito da Marsilio il Cuoco Universale. E’ fondatore di Future Cooking Lab spin-off dell’Università di Parma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

VALUTAZIONE

Cucina Classica

15/20

PREGI
Un ritiro amenissimo.
Un luogo dove gustare la Lessinia contemporanea.
DIFETTI
La sala, un po’ asettica negli arredi.

INFORMAZIONI

PREZZI

Due menù degustazione da 5 e 9 portate a 70€ e 100€
Prezzo medio alla carta 80€

RECENSIONI CORRELATE

Il Desco

Il Desco

La Cru

La Cru

Visite PRECEDENTi

Nessuna visita precedente trovata.

RECENSIONI CORRELATE

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:236

Ausa

Ausa, ristorante dei giovani Anisia Cafiero e Pasquale De Biase, propone una cucina dal concreto...

Recensioni Ristoranti Italia Visualizzazioni:347

Mudec – Enrico Bartolini

Enrico Bartolini, al Mudec, ha la propria casa, l’epicentro e il fulcro del suo mondo. Qui si...

Editoriali Visualizzazioni:309

Passione Gourmet 2025

Una nuova linea editoriale di trasparenza e selezione: queste le importanti novità di Passione...

Close