Passione Gourmet In viaggio verso i Colli Euganei - Passione Gourmet

In viaggio verso i Colli Euganei

Vino
Recensito da Matteo Bernardi

Inconfondibili volumi conici

Un momento complesso quello che stiamo vivendo, ma non per questo privo di creatività. La mente può evadere verso luoghi e sapori, evocando ricordi che a breve riassaporeremo. Per questo ho deciso di farvi viaggiare verso una meta enologicamente molto interessante, il cui territorio è di formazione sia vulcanica che marittima, con al suo interno climi e vegetazioni diverse.

Dove vi porto?

“Se tu vedrai, o Clemente, prima di me
l’euganea terra patavina,
 con i suoi colli rossi di vigne,
 porta a Sabina d’Este
le mie poesie non ancora
toccate dalle mani del popolo ed in fresca
porpora legate.“

Così recitava Marziale – poeta vissuto nel primo secolo Dopo Cristo – parlando dei Colli Euganei, un insieme di colline con un’altitudine massima di 600m distribuite su una superficie di circa 200km quadrati.

È incredibile come in un piccolo territorio si abbiano terreni e climi così diversi. L’origine dei rilievi deriva dal fondale dell’antico Mar della Tetide e da importanti fenomeni vulcanici di carattere effusivo. La combinazione di questi due fattori ha portato ad avere rocce di origine calcarea – come la scaglia rossa e le marne euganee – insieme a rocce vulcaniche – come il basalto, nella parte centrale dei colli – e la trachite.

La morfologia dei Colli Euganei, unita a microclimi molto diversi tra loro, porta ad avere una grande diversificazione della flora, dove sono selezionabili un numero sorprendente di specie vegetali. Abbiamo quindi la macchia mediterranea, i boschi di castagno, i boschi di quercia, prati aridi e boscaglie di robinie.
L’aereale euganeo, in linea generale, presenta un clima più mite rispetto alla pianura, caratterizzato da variazioni termiche meno marcate. In particolare, le due condizioni microclimatiche principali sono: un clima di tipo sub-mediterraneo nella parte meridionale e uno di tipo sub-montano della parte settentrionale dei colli.

Enologicamente parliamo di un territorio storicamente vocato. I primi cenni di viticoltura risalgono all’Impero Romano, fino a concretizzarsi e fiorire come coltura usuale durante il Medioevo. Successivamente tra il ‘700 e il ‘900 si registrò una progressiva riduzione della produttività dovuta a gelate e malattie, tra cui la tanto temuta fillossera. Un aneddoto riguardante quest’ultima racconta che, proprio in queste zone, una nobile famiglia piantò per prima in Italia i vitigni bordolesi, all’interno dei propri possedimenti attorno al Castello di Lispida.

Tra i principali attori della denominazione Colli Euganei c’è il Moscato, vitigno protagonista con il noto “Colli Euganei Fior d’Arancio DOCG” che, con i suoi inconfondibili profumi di zagara, ritroviamo nella versione spumante, passito e secco. Altri importanti personaggi della denominazione sono il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il Carmenere, che con una piccola quota di Raboso compongono il “Colli Euganei Rosso”. Infine, non c’è da dimenticarsi del “Colli Euganei Serprino”, in cui l’omonima uva Serprina regala un vino frizzante fresco e leggero profumato di fiori bianchi. Oltre a questi troviamo anche il Pinello, l’Incrocio Manzoni, la Garganega e le varietà internazionali come Chardonnay e Pinot Bianco.

I Colli Euganei sono una zona circoscritta ma ricca di storia e di realtà viticole che hanno fatto della qualità il loro punto di forza! Citare tre vini è riduttivo, quindi mi limito a consigliare qualche cantina da visitare e scoprire:

Vignalta (https://www.vignalta.it)
Vignale di Cecilia (https://www.vignaledicecilia.it)
Salvan (https://www.salvan.it

credit photo: http://www.stradadelvinocollieuganei.it 

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *