Passione Gourmet Radici - San Fermo della Battaglia - 2019 - Passione Gourmet

Radici

Ristorante
via Henry Dunant 1, San Fermo della Battaglia (CO)
Chef Mirko Gatti
Recensito da Giovanni Gagliardi

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Una cucina molto pensata, che presenta notevoli elementi di interesse.

Difetti

  • Location defilata rispetto alla strada e poco visibile di sera.
Visitato il 09-2019

La cucina degli habitat, a due passi dal Lago di Como

È indubbiamente un buon momento per la cucina d’autore nelle località che punteggiano il Lago di Como e i suoi immediati dintorni. Tra le novità più interessanti va inserito certamente questo piccolo ristorante aperto meno di un anno fa nel piccolo comune di San Fermo della Battaglia a due passi da Como. All’interno gli ambienti sono molto semplici, quasi a far capire che qui è la cucina a farla da padrona. Quella di Mirko Gatti.

La sua cucina complessa, ricca di stratificazioni, contaminazioni e contrasti, racconta molti dei suoi passaggi lavorativi in quasi 20 anni di esperienze all’estero – in particolare tra Londra e Copenaghen – con maestri come Nuno Mendes e Renè Redzepi. Poi la decisione di tornare a casa – Gatti è nato a pochi chilometri da qui – per mettere a frutto le esperienze maturate e aprire finalmente un ristorante con la propria firma. Dove lo chef dimostra di avere idee molto chiare e una grande passione, non troppo nascosta, per la natura. La sua è una cucina assolutamente concettuale declinata con stile originale e grande chiarezza di intenti. Al centro del suo lavoro c’è il concetto di biodiversità a cui sono ispirati i diversi percorsi di degustazione che intendono riproporre precisi habitat naturali: bosco, mare, campagna.

Cucina minimal, a tratti wild, dai diversi habitat

Cucina a compromessi zero, come confermato dal nostro percorso (avevamo lasciato carta bianca alla cucina) quasi interamente dedicato all’habitat boschivo: tuberi, vegetali, radici, pomodoro del tutto assente, ça va sans dire. Lo chef dimostra di essere perfettamente a suo agio nelle tonalità amare e acide e di utilizzare con grande padronanza fermentazioni e affumicature, frutti inequivocabili delle esperienze maturate in Nord Europa. Il risultato è sorprendente, il palato non si annoia mai, le sollecitazioni sono continue.

Diversi piatti meritano una menzione, ad iniziare dal Cervo nel bosco in cui la spalla del cervo viene avvolta nel fieno e letteralmente “incendiata”, per poi essere “impanata” nella cenere aromatica del fieno stesso. Il tutto è accompagnato da aromi tipici del bosco durante il periodo autunnale (castagne, noci, licheni, frutti di bosco, erbette). Una pasta di funghi fermentati regala la parte umami, mentre spicca la nota balsamica dall’olio di pino. Ottimo piatto anche gli gnocchi di barbabietola, di grande intensità gustativa. Notevole la sferzata acidula dell’oxalis rossa a cui fa da contrappunto deciso e ruvido la Terra di birra alle castagne. Barlumi di classicità, invece, nella sella di capriolo dove salsa e intingolo sono il vero cuore del piatto.

Una cucina giovane, interessante e con buoni margini di crescita quella di Mirko Gatti che, riteniamo, non tarderà ad essere riconosciuta come merita dalla critica più attenta.

La Galleria Fotografica:

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *