Passione Gourmet Wicky's - Passione Gourmet

Wicky’s

Ristorante
Corso Italia 6, Milano (MI)
Chef Wicky Pryan
Recensito da Fiorello Bianchi

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Eccellenza nella materia prima.
  • Cucina dalla forte identità.

Difetti

  • Moltitudine di ingredienti non sempre percepibili al palato.
  • Dessert non all’altezza del resto.
Visitato il 09-2019

Il samurai che guarda il mondo

A poca distanza da Piazza Duomo c’è l’elegante locale di Wicky Pryan: chef di origini cingalesi dedito alla nobile arte del sushi, con esperienze in Giappone dai grandi itamae, e del kaiseki, anch’essa affinata presso i più importanti maestri in materia.

Wicky è un grande appassionato di arti marziali e di spade, disciplina che traspare anche nell’uso dei vari coltelli, da lui utilizzati abilmente dietro al bancone. E proprio l’esperienza al bancone è quella che vi consigliamo, con tanto di menu omonimo, che è anche il più completo dei quattro proposti. E dietro al bancone Wicky è un samurai preciso, elegante, disciplinato e molto concentrato nell’eseguire alla perfezione il suo compito: regalare un’esperienza, un giro intorno al mondo da Oriente a Occidente, con il Giappone e la Sicilia come due punti di sosta fondamentali. Il fil rouge? La ricerca dell’eccellenza della materia prima, da qualsiasi luogo essa arrivi, e un attento studio sulle salse e sulle marinature.

Oriental Sicilia

…è anche il nome di uno dei piatti in carta e ben identifica la cucina di Wicky che, più che fusion, è di contaminazione. Il menù al bancone prevede 18 portate: pesce e carne, crudo e cotto, sushi e, per finire, dessert. In questa successione, grande importanza viene riservata al pesce crudo, di eccellente qualità, in molti casi di provenienza siciliana come il tonno rosso e i gamberi di Mazara.

Ma non solo: la Sicilia impera anche tra le carni col maialino nero dei Nebrodi o i capperi di Salina, mentre tutto il Sud è ben rappresentato dal Caciocavallo di Martina Franca alla Burrata, passando per la cipolla di Tropea, la bottarga e le cime di rapa. Tra le carni spicca poi certamente il manzo di Kobe, l’Angus così come anche l’ossobuco protagonista, insieme al riso, ovviamente giallo, di due bocconi molto gustosi. In generale, si nota che lo chef punta a ottenere, da ogni mini-porzione, una certa concentrazione di gusto grazie alla combinazione degli ingredienti con salse particolarmente originali come quella a base di agrumi, lemongrass, zenzero, semi di finocchio, erba cipollina, basilico, coriandolo e pepe nero. La moltitudine di ingredienti, tuttavia, talvolta non riesce a valicare la soglia della percezione in tutte le sfaccettature che invero meriterebbe: è il caso della burrata con baccalà mantecato, anguilla affumicata, gelè di melanzana, capperi, yuzu, miso e polvere di barbabietola.

Corretto e piacevole il sushi: sia per la materia prima utilizzata che per la consistenza del riso. Interessanti anche due piatti concettualmente più raw come il tonno rosso  con alga nori e wasabi fresco e per l’insolito accostamento tra ventresca di ricciola affumicata, sale di Maldon, emulsione di jalapeno e caciocavallo. 

L’esperienza presso questo samurai della cucina contemporanea è, in definitiva, sicuramente da consigliare: si tratta infatti di una cucina con un’identità forte che, nel suo genere, ovvero fusion d’autore, fa di Wicky Pryan, in Italia, uno dei suoi massimi interpreti. 

La galleria fotografica:

2 Commenti.

  • FABRIZIA17 Dicembre 2019

    Eccoti Fiorello anche qui, complimenti è sempre un piacere leggerti! Devo tornare da Wicky Pryan ma al bancone, credo sia molto più coinvolgente.

  • Fiorello18 Dicembre 2019

    Grazie Fabrizia, sempre carina! L'esperienza al bancone è sicuramente la più completa da fare.

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *