Passione Gourmet Spazio Roma, Chef Stefano De Cesare - Passione Gourmet

Spazio Roma

Ristorante
Via Guido d’Arezzo 5C, Roma
Chef Gaia Giordano
Recensito da Claudio Persichella

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • La nuova ambasciata capitolina di Niko Romito è già un punto di riferimento cittadino.
  • Spazio Pane e Caffè è un vero e proprio scrigno di eccellenza gastronomica.

Difetti

  • La posizione del ristorante non è molto centrale.
Visitato il 11-2018

Il primo azzeccato rinnovo di un avamposto della galassia Romito

Accanto al ristorante Reale a Rivisondoli Niko Romito ha inaugurato una Scuola di alta formazione e specializzazione professionale dalle cui fila sortisce, ogni anno, una leva di professionisti che allignano tra gli “spazi” inaugurati, in lungo e in largo per lo Stivale, dall’indomito chef abruzzese. Quasi come se la sua condizione di autodidatta  abbia propiziato la trasmissione di una cucina libera, immune dai vizi e dai vezzi della professione, il nuovo locale Spazio Niko Romito Roma, aperto a fine Gennaio 2018, amplia e definisce meglio il precedente indirizzo, sua prima tappa capitolina all’interno di Eataly Ostiense.
Il progetto, che ha preso piede nel quartiere Parioli, è ora più articolato. Al ristorante rinnovato per l’occasione, con la distribuzione su due piani in un affascinante giardino d’inverno, si è aggiunto l’adiacente Spazio Pane e Caffè. Qui si gusta un’ottima colazione con brioche, ciambelle, o ferratelle abruzzesi o con una fetta del celeberrimo pane in abbinamento a prelibatezze dolci, come miele e ricotta, la crema di nocciole Casadonna, oppure alle uova strapazzate per un’eccellente colazione salata. A pranzo, fra le golose proposte selezionate e cucinate, domina il pane, in tutte le sue vesti – toast, panini e focacce – e in abbinamento agli intingoli a base di ragù, funghi trifolati, bufala, origano e olio e baccalà mantecato.

Spazio alle conferme

Nello Spazio vero e proprio, invece, il format sembra aver superato con slancio le pur piccole incertezze che avevano caratterizzato il suo primo esordio romano per riproporsi in tutto e per tutto come un ristorante di standard elevato. La cucina, affidata allo chef Stefano De Cesare con la supervisione di Gaia Giordano, va dritta al cuore dei sapori, alla loro essenza, conformemente a quanto professato e ricercato dal maestro. Per questo motivo, come al Reale finisce per esprimersi mediante un repertorio di ingredienti familiari, presentati nella quintessenza delle loro caratteristiche essenziali e, tramite queste, esaltati.

Della nostra visita abbiamo ancora ben impressi l’eloquenza della Zuppa di ceci, cardoncelli e castagne nel suo valore quasi didattico; il magnifico Cavolo arrosto, mandorla, olio al carbone e peperoncino e il commovente, quasi emotivo Pollo alla cacciatora, patate e funghi.
Va da sé che il livello dell’offerta non scende di un millimetro quando si passa ai dolci, come sempre curatissimi ed eseguiti alla perfezione. Bontà, golosità e benessere garantiti per un locale che si staglia netto sullo skyline gourmet della capitale.

La galleria fotografica:

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