E’ possibile che una terra come la Liguria, piena di straordinarie materie prime, di tradizione, di scorci naturali e paesaggistici di bellezza assoluta, non riesca ad esprimere un livello adeguato di ristorazione?
Purtroppo è possibile e i motivi sono molteplici. La posizione, la mentalità conservatrice, la dipendenza quasi assoluta da un turismo asfittico, una certa miopia della classe imprenditoriale e politica. Tutto questo fa sì che la ristorazione di qualità sia merce assai rara: la tendenza in regione è, nella maggior parte dei casi, quella di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, senza una visione a lungo termine e senza progetti al passo con i tempi.
In controtendenza con tutto ciò, lo chef e patron de “La Femme” Roberto Rollino, abbandonato il centro di Diano Marina, ha ricominciato la sua seconda vita professionale a due passi dal casello di San Bartolomeo al mare, in una bella e funzionale struttura che, nella stagione calda, vanta una piscina attrezzata, una ampia terrazza panoramica e la possibilità di ospitare catering e banchetti e permette quindi di ottimizzare il lavoro e affrontare con la necessaria serenità la lunga stagione invernale.
Nel nuovo locale lo sguardo spazia senza apparente soluzione di continuità dal mare, alle colline, alla chiesa di Nostra Signora delle Rovere, mettendo l’ospite nella condizione migliore per godere un’esperienza gastronomica di livello.
Qui nella pace del Borgo Meridiana il nostro chef sembra aver trovato la quadra della sua cucina, puntando deciso sull’eccellenza del pescato, sulle verdure di stagione, sulle carni e sulle molte eccellenze del vicino Piemonte.
Messa da parte la vena avanguardista più spinta propria della prima fase della sua carriera, Roberto propone oggi una cucina più concreta e matura, riproponendo i piatti della tradizione rivisitati ed alleggeriti con intelligenza.
Rispetto a qualche anno fa è netto il cambio di marcia: c’è maggior finezza ed eleganza nei suoi piatti, oggi molto più precisi nelle cotture, netti nei sapori, divertenti e colorati.
Ne sono esempio l’albese con insalata, tuorlo marinato e salsa all’uovo, bella a vedersi, elegante, golosa e molto centrata nel gusto oppure i ravioli liquidi al tartufo nero, un piatto gourmandPer "gourmand" si intende una persona amante della buona tavola, in particolare delle preparazioni di stampo classico, un cultore della gola. Ghiottone. Leggi, ma equilibrato e ben realizzato, con la sfoglia callosa al punto giusto e il ripieno che esplode in bocca, il tutto completato da qualche lamella di bianco pregiato a chiudere il cerchio gustativo.
Interessante la carta dei vini, non troppo ampia, ma personale ed intrigante, con un’ottima selezione di Champagne e soprattutto ricarichi miti.
Insomma come direbbe il buon Guido Meda “Rollino c’è” ed in questa sonnolenta Liguria sta diventando sempre più una solida certezza.
Il pane e una buonissima focaccia.
Fragranti salatini per ingannare l’attesa.
Crema bruciata al parmigiano e aceto balsamico.
Eccellente il crudo di orata, ricavato da un’orata locale di circa tre chili.
L’ottima albese di filetto con uova e uovo…
Polpo cotto sottovuoto, panissaLa panissa vercellese racchiude tutte i sapori della tradizione contadina piemontese: il riso, i fagioli freschi e salame della duja, un tipico salume che viene lasciato stagionare in un recipiente di terracotta riempito di strutto. Da non confondere con l’omonima ricetta ligure, è un piatto a base di riso tipico del Piemonte e di alcune zone della Lombardia, anche se... Leggi piastrata e crema di spinaci.
Ravioli liquidi al tartufo.
Baccalà su crema di patate.
Costolette di agnello e verdure, ottima la cottura e golosissimo il jus.
Pre dessert.
Divertenti profitterole ripieni di frutta e verdura.
Torta di mele.
Piccola pasticceria.
Bollicine.
4 Comments
Grande Roberto, poi adesso che Max Viglietti se ne è andato a Roma, L’ Agrodolce ha passato la mano e si sta riorganizzando altrove, ci sei rimasto solo Tu e ad Alassio il Lamberti…. Comunque complimenti te lo meriti
Certo Rollino, nel malinconico panorama della ristorazione ligure(il Savonese è quello che se la cava meglio)che ben hai analizzato ,riesce a far la sua bella figura quando in sala non c’è molta gente e lui può giocare, con simpatia e competenza ,a tutto campo compensando così gli evidenti limiti del servizio mentre a sala affollata anche la cucina mostra dei problemi sulla costanza della qualità dei piatti,almeno nelle mie esperienze.
numero 1 in Liguria poche palle!!
costa 21.9 non scherza