Passione Gourmet Bulgari, chef Luca Fantin, Tokyo di Alberto Cauzzi

Bulgari

Ristorante
Bulgari Ginza Tower 2-7-12 Ginza,Chuo-ku,Tokyo
Chef Luca Fantin
Recensito da Presidente

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • Un grande rappresentante dell'Italia nel mondo.
  • Una carta dei vini ben articolata.

Difetti

  • Non è facile parcheggiare nelle vicinanze.
Visitato il 10-2013

E’ oramai un luogo comune pensare che la cucina italiana all’estero sia intrisa di falsi ideologici, di ricette raffazzonate e spesso contaminate, di scarsa eleganza e raffinatezza.
Non si è mai mangiato così bene in Italia. Perché mai all’estero invece la nostra cucina è proposta come una fotocopia sbiadita di quella delle mamme, ricca di errori, imprecisioni e grevi digressioni che non aiutano certo la cultura culinaria del nostro belpaese?
Però qualche eccezione c’é, e per fortuna.
Non è la prima, e contiamo non sia nemmeno l’ultima, esperienza di cucina italiana al di fuori del nostro territorio che ci fa sobbalzare sulla sedia per la  felicità.
Perché trovare una così chiara, moderna, elegante, raffinata e filologicamente corretta alta cucina tricolore è stato davvero emozionante.
Luca Fantin, enfant prodige italiano, ha accettato la proposta del Bulgari a Tokyo dopo un’importante esperienza da Heinz Beck, ma anche da Andoni e Seiji Yamamoto solo per citare i nomi più altisonanti.
Dal tedesco ha certamente acquisito rigore, ordine e precisione germanica.
Il talento e la fantasia ci sentiamo di riconoscerla invece tutta a lui, italiano sino al midollo. Cuoco preparato, intelligente (si informa e legge tutto sulla nostra cucina), con una presenza elegante e distinta. Ed una cucina divertente, sofisticata, gustosa, piacevole e giustamente riconoscibile.
Solo apparentemente semplice: la sua comprensibilità, doverosa a queste latitudini, fa anche rima con ricerca, finezza e ricercatezza. Mai ci saremmo immaginati, sinceramente, di provare un’esperienza simile a Tokyo. Ed invece Luca ci ha stupito, conquistato ed ammaliato con le sue preparazioni.
Il cuoco trevigiano mixa abilmente prodotti della nostra terra, come il radicchio di Treviso o la mozzarella di bufala, con gli straordinari prodotti che offre il mercato di Tokyo, e non solo. Ci ha confessato che i pomodori qui sono fantastici. E ne abbiamo avuto la prova in una sua italica preparazione. Pomodori buoni, buonissimi, con un costo che si avvicina più ad una pietra preziosa che ad un ortaggio. Ma su questo siamo in tema con la maison ospitante.
E poi il pesce, che qui a Tokyo è semplicemente straordinario e su cui Luca ha avuto un Virgilio d’eccezione, figlio di un grande Sushi Master locale.
Siamo felici di avere un ambasciatore nel Sol Levante di questa portata. Forse l’unico rammarico è di non avere Luca qui, a casa nostra. Perché la sua bravura a dirigere una brigata importante, in un contesto ed un luogo tutt’altro che semplice, unita alla sua inventiva e ricercatezza nel pensare i piatti, ci dispiace che sia così lontana dalla nostra patria.
Peccato, ma al contempo siamo molto felici di avere rappresentanti di questa caratura che tengono alto il vessillo italico.
Bravo Luca, evviva il Bulgari di Tokyo, stella michelin stra-meritata, forse già un pochino stretta.

L’aperitivo alla Table du chef.

Chips di ricotta e peperone rosso.

Spugne al nero di seppia ripiene di seppia.

Sgombro, agrodolce d’anguria, pesto di rucola.

Milanese di tendine di vitello, lime e sale.

Fantastici grissini…

Polvere di mozzarella di bufala, gelatina di pomodoro, pomodoro e basilico.
La sublimazione della caprese, fantastico.

Piccolo Hamburger di sanguinaccio con salsa alla senape verde.

Raviolo di patate e caviale, et voilà.

L’Andoniano misto di verdure di Hokkaido, crema di parmigiano e purea di topinambur.
Freddo-caldo, cotto-crudo a rincorrersi in un apice gustativo esaltante.

Il fantastico pane…

Risotto, ricci, limone e erbe. Chapeau Luca.

Il rustico ma buonissimo piatto di maltagliati al ragù di guancia e coda, rosmarino e verza.

Un brodetto abilmente rivisitato: crema di finocchio, crudo di finocchio, salsa di vongole, astice blu, una specie di trigliona locale, tartara di scampi crudi.

Entrecote di manzo, crescione e variazione di melanzana, qui molto più dolce che da noi.

Biscotto al rosmarino, granita alla pesca, pesca marinata e il suo nocciolo finto (di nocciole).

Cioccolato, yogurt e cachi.

Divertimenti finali…


La Lounge Dom Perignon all’ultimo e undicesimo piano…


La sala ed alcuni scorci…

5 Commenti.

  • antonio6 Novembre 2013

    Cari, ci sono stato una settima fa, ottima cena. Bravo Luca Antonio

  • Marco 50&506 Novembre 2013

    Il pane alveolato e la “croccantezza” della milanese sono arrivati fin qui, ho salvato la foto del risotto per quando dovrò saltare la pausa pranzo, peccato non ci sia solo da girare l’angolo, beh, per consolarmi e rimanere in tema tornerò a far visita al Bulgari di Milano che non sbaglia location e nemmeno l’aperitivo. Ma la salsa alla senape, è solo della stessa famiglia o è proprio…il prediletto Wasabi… Saluti Marco 50&50

  • Alberto Cauzzi6 Novembre 2013

    Caro Marco, quella è salsa di foglie di senape ... fantastica! (non Wasabi, che non è senape, ne foglie ma una radice). Io però fossi in te non ripiegherei sul Bulgari di Milano, metterei in piano un viaggio a tokyo :wink:

  • Tommaso6 Novembre 2013

    Bulgari fu distrutto in quanto a cena qua su PG, ma cosa mi dite dell'aperitivo?

  • Carlo Cappelletti6 Novembre 2013

    Da allora è cambiato chef, e a giudicare dai voti che leggo in giro dev'essere cambiato mica di poco....

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