Queen of Taste Cortina
L’edizione 2024
Torna Queen of taste Cortina per la sua ottava edizione, quella 2024, nella splendida cornice delle Dolomiti ampezzane. L’evento riunisce lo Chefs Team Cortina formato da Fabio Pompanin del ristorante Al Camin con Roberto Piccolin del ristorante Ariston, Luca Menardi della Baita Fraina, Luigi Dariz di Da Aurelio – Passo Giau, Carlo Festini di Lago Scin, Michel Oberhammer di Piè Tofana, Nicola Bellodis di Rio Gere, Graziano Prest di Tivoli, la famiglia Bocus di Villa Oretta e Massimo Alverà della pasticceria omonima, con l’obiettivo di promuovere le tradizioni culinarie di questo luogo ricco di contaminazioni e sperimentazioni ma, più in generale, la cucina di montagna con le sue infinite possibilità.
In questa edizione i due giorni di evento sono stati divisi in quattro momenti: sabato 07 settembre, al mattino s’è tenuto un convegno che ha affrontato il tema della candidatura della Cucina Italiana come Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, con invitati provenienti da varie istituzioni e università; sabato sera c’è stato StrEat Chef: un evento itinerante dove ogni tappa offrirà prelibatezze gourmet della cucina di montagna preparate dagli Chef del Team Cortina, accompagnate da calici di vino di produttori del Triveneto.
Domenica 08 la giornata è cominciata con la colazione in alta quota presso il rifugio Col Drusciè preparata da ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, mentre a pranzo s’è tenuto lo StrEat Lunch organizzato in Piazza Dibona con la partecipazione di Marisa Maffeo, Claudio Sadler, Massimo Spigaroli, Graziano Prest e Luigi Biasetto.
Il Convegno di Queen of Taste
Sabato la giornata è stata aperta da Franco Sovilla, Presidente dell’Associazione Cortina for Us, ed Emma Aru, Fondatrice e Past President di EGA Worldwide Congresses & Events. Sovilla ha ripercorso la crescita di Cortina for Us e il ruolo dell’associazione nell’organizzazione di questo momento di confronto sulla Cucina Italiana tra autorevoli relatori, mentre Aru ha evidenziato l’importanza di promuovere la sensibilità verso le diversità bioculturali delle tradizioni culinarie italiane, rafforzando al contempo il legame tra il patrimonio gastronomico e l’UNESCO.
Il convegno si è articolato in due momenti principali: una relazione introduttiva seguita da due tavole rotonde, moderate dalla prof.ssa Simonetta Pattuglia, docente di Marketing all’Università di Roma Tor Vergata e direttrice del Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media. Pattuglia, nella sua relazione introduttiva, ha delineato i pilastri della candidatura UNESCO, evidenziando come le tradizioni culinarie italiane siano un elemento centrale del “brand Italia” e come queste tradizioni possano stimolare non solo il turismo e l’economia locale, ma anche contribuire all’attrazione di investimenti e all’incremento dell’export. Il riconoscimento dell’UNESCO, secondo Pattuglia, rappresenta un obiettivo chiave per rafforzare il settore agroalimentare italiano e garantire la protezione del patrimonio culturale gastronomico.
Nel corso della prima tavola rotonda Pierluigi Petrillo, docente di Diritto pubblico comparato, titolare della Cattedra Unesco sul patrimonio culturale, Unitelma Sapienza e tra i redattori della documentazione di candidatura, ha illustrato i potenziali benefici che deriverebbero dal riconoscimento, tra cui la crescita del turismo enogastronomico, lo sviluppo rurale e il rafforzamento delle economie locali. Maddalena Fossati, direttrice della rivista La Cucina Italiana, ha ricordato l’impegno della storica testata nella promozione e nel supporto alla candidatura, evidenziando come la cucina italiana sia un elemento centrale nell’evoluzione della cultura alimentare globale.
Claudia Maria Golinelli, docente di Management degli Eventi presso l’Università Tor Vergata e presidente di EGA Worldwide Congresses & Events, ha ribadito come un riconoscimento UNESCO possa amplificare l’attrattività del Paese, tanto nel settore turistico quanto nella capacità di attrarre eventi internazionali di grande impatto, come ad esempio le Olimpiadi invernali 2026. Golinelli ha inoltre annunciato l’organizzazione da parte di Ega della prima edizione della 1000 Miglia in Florida, prevista per febbraio 2025. Il prof. Enzo Patierno, Coordinatore del Progetto di valorizzazione del PAT – Prodotti Agroalimentari Tradizionali, ha proseguito circa l’importanza della collaborazione tra Ministero dell’Agricoltura e Ministero della Cultura, sottolineando il lavoro dell’Istituto Nazionale per il Patrimonio Immateriale verso il riconoscimento UNESCO, anche attraverso il Geo-Portale della Cultura Alimentare (GECA).
La seconda tavola rotonda si è concentrata sugli aspetti economici e di marketing legati alla candidatura: il prof. Roberto Ravazzoni, docente di Economia e Gestione delle Imprese e Marketing distributivo presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, ha evidenziato l’importanza delle alleanze tra territori per raggiungere risultati comuni.
Paolo Cuccia, presidente di Gambero Rosso, ha messo al centro del suo intervento il ruolo fondamentale del turismo di qualità come motore di sviluppo economico, collegando l’imminente svolgimento delle Olimpiadi invernali 2026 con le opportunità di crescita per il settore agroalimentare italiano.
Alberto Figna, Presidente di ALMA ha ricordato il sostegno della scuola alla candidatura UNESCO, sottolineando come ALMA, con i suoi 20 anni di attività, rappresenti un baluardo per la valorizzazione del patrimonio culturale e artigianale italiano.
Luigi Biasetto, Maitre Patissier e Campione del Mondo 1997, ha infine portato l’attenzione sui trend del settore pasticceria, analizzando le diverse scuole di pensiero sull’uso dello zucchero.
La StrEat Chef
La giornata di sabato è proseguita con la cena itinerante che si è svolta tra cinque dei più rinomati locali di Cortina d’Ampezzo: Al Camin, Chalet Tofane, Baita Fraina, Lago Scin e la Pasticceria Alverà. Ad ogni tappa sono stati proposti in degustazione tre piatti preparati dagli Chef locali Luca Menardi, Luigi Dariz, Luigino Anzanello, Federico Rovacchi, Carlo Festini, Fabio Pompanin, Graziano Prest, Nicola Bellodis affiancati da chef ospiti: Valentino Cecconi, Denis Begiqi, Alessandro Favrin, Marco e Claudio Mandara e due proposte enologiche per ciascuna delle cantine partecipanti. Nell’ultima tappa sono stati proposti due dolci da parte dei pastry chef Massimo Alverà e Sandro Maritani insieme ai distillati di Bonaventura Maschio.
Domenica in alta quota
Domenica mattina, il festival ha proposto la novità di quest’anno: la Colazione in quota by Alma al Rifugio Col Drusciè. Tra le leccornie proposte c’erano anche specialità della zona, come i casunziei ampezzani, ravioli ripieni di formaggio fresco di capra, fritti e poi coperti di miele, il tutto circondati dalle Dolomiti.
Il weekend si è concluso con lo StrEat Lunch, un pranzo di gala tenutosi nel cuore di Cortina, in Piazza Angelo Dibona. Il menù è stato frutto della collaborazione tra gli chef Marisa Maffeo, Claudio Sadler, Massimo Spigaroli, Graziano Prest e il pastry chef Luigi Biasetto, insieme ai membri dello Chef Team Cortina. Ogni piatto ha raccontato una storia di territorio e tradizione, reinterpretata con un tocco moderno.
L’affluenza e il successo di questa ottava edizione hanno dato slancio ed entusiasmo per l’organizzazione della successiva nel 2025, in prossimità delle Olimpiadi invernali 2026.
…dal nostro inviato Alessio Ippolito