L’Asinello

VALUTAZIONE

Cucina Classica

14/20

PREGI
La pregevole tecnica.
Il rispetto per il territorio.
Il rapporto qualità prezzo.
DIFETTI
Qualche verdura fuori stagione.

Se cercate un luogo delizioso per un primo appuntamento o per una cena romantica alla prima vacanza con il nuovo partner, scorrete fino al fondo della pagina ed impostate sul TomTom l’indirizzo de L’Asinello. Siamo a Villa a Sesta, minuscola frazione di Castelnuovo Berardenga che ospita anche lo stellato La Bottega del 30. Il Chiantishire non è solo leggenda, e passeggiando per il borgo ci si rende conto che la prima lingua da queste parti non è l’Italiano.
In quest’oasi di pace Elisa Bianchini e Senio Venturi (un passato al Povero Diavolo con Piergiorgio Parini ma soprattutto con Riccardo Agostini) portano avanti una cucina solida, spiccatamente regionale e con molti spunti interessanti. Il risotto al dragoncello con prosciutto croccante è ad esempio un piatto di brillante esecuzione e meravigliosa freschezza che rende benissimo l’idea di dove questa giovane coppia potrebbe arrivare fra non molto tempo. Sullo stesso livello troviamo, alla fine della cena, l’eccellente crostata scomposta con albicocche e rosmarino (candito, uno spettacolo), un pezzo di pasticceria che non stonerebbe affatto su una grande tavola.
Per il resto, premesso che saremmo ottusi se pretendessimo una cucina completamente omologata in ogni regione, bisogna rilevare come i piatti provati risentano eccessivamente del palato “troppo toscano” dello chef, e ciò non tanto per quel che riguarda olio o sale quanto per l’abbondanza del pepe praticamente ovunque, che per chi non è abituato a tali quantità finisce per nascondere più che esaltare alcune sfumature. Ciò non toglie che tutte le portate si collochino su un livello già decisamente buono. Interessanti le crocchette di cinghiale con budino di asparagi e giallarelle, così come i ravioli di pasta di pane carasau, ripieni di trippa al forno ed accompagnati da una crema di cannellini che tuttavia si perde un po’ per strada.
Decisamente buono il piccione arrostito, di cottura “lunga” che non andrà di moda ma in un contesto del genere ha un senso, farcito di patate e tartufo nero ed accompagnato da pomodori e cavolfiori (che insieme agli asparagi non possono non far alzare il sopracciglio del talebano stagionalista). I ragazzi sono bravi, la sala funziona e la cucina convince. Ci sono tutte le basi per sperare in rapidi progressi.

Salumi toscani selezionati.

Raviolo di trippa al forno con cremoso di cannellini ed aceto basamico.

Polpettine di cinghiale con budino di asparagi e giallarelle.

Tartare di manzo con zabaione al parmigiano (un po’ scarico).

Piccione arrosto farcito di patate e tartufo nero.

Mela e stracchino.

L’ottima Crostata di albicocche e rosmarino.

Buona selezione di pani fatti in casa (a parte il toscano tradizionale).

Nella piccola pasticceria si distingue invece il cannoncino di cioccolato bianco con pistacchio salato.

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3 Comments

  1. Senio Venturi ha detto:

    Grazie molte per la bella quanto precisa ed accorta recensione. Fa sempre molto piacere avere a tavola persone così interessate e concentrate su cosa mangiano. Ci tengo solo a farvi notare che la mia esperienza al Povero Diavolo è finita prima dell’arrivo di Parini avendo deciso di seguire Riccardo Agostini nella sua avventura al Piastrino a Pennabilli.
    Grazie di nuovo e vi aspettiamo presto

    • Carlo (TBFKAA) ha detto:

      Grazie per l’intervento, chef.
      La fonte dell’informazione errata verrà percossa con un bastone nodoso.
      A presto.

      • Senio Venturi ha detto:

        hehe… ci mancherebbe altro. Non sono di quelli che si gonfiano il curriculum.
        Questa settimana usciamo con il menù nuovo. Ed ho messo il macinino del pepe un po’ più fuori mano… ci farebbe molto piacere una vostra visita ovviamente… se passate da queste parti!

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

14/20

PREGI
La pregevole tecnica.
Il rispetto per il territorio.
Il rapporto qualità prezzo.
DIFETTI
Qualche verdura fuori stagione.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù 35-46 euro.
Alla carta 40-45 euro

COSA DICEVAMO

Nessuna visita precedente trovata.

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