Valutazione
Pregi
- Lo charme del luogo e del piccolo borgo.
- La carta dei vini curiosa e ricercata sul territorio.
Difetti
- Il capitolo dolci da migliorare.
- Alcuni tavoli troppo vicini alla porta d'ingresso e ai servizi.
L’eleganza del desco chiantigiano
Se non fosse per la bellezza incontaminata del paesaggio, di fama mondiale, del Chianti, difficile sarebbe individuare sull’atlante Villa a Sesta. Un minuscolo gioiello di 40 anime fortunate, che vivono circondati da colline su cui scorrono interminabili i filari delle viti. Su questo palco va in scena la performance gastronomica de L’Asinello dello chef Senio Venturi e della moglie Elisa Bianchini, donna di sala dal tocco discreto e premuroso. Ricavato da un’antica stalla per gli asini, questo ristorante sembra aver conservato la testardaggine, positiva, dell’equide: la tenacia nel far scoprire, e valorizzare, lo scrigno delle tradizioni e dei prodotti locali.
L’ambiente caloroso richiama immediatamente la classica allure toscana, carica di storia e calore rurale. Pochi coperti per un percorso che mostra scorci di solido classicismo tecnico e territoriale. Tra i piatti che ci hanno maggiormente colpito, la zuppa di funghi e vitello, dove il capovolgimento di consistenze tra la carnosità del fungo e la fondente morbidezza della tartareLa bistecca alla tartara (conosciuta anche come carne alla tartara, steak tartare o più comunemente tartare) è un piatto a base di carne bovina o equina macinata o finemente tritata e consumata cruda. La ricetta prevede che dopo essere stata triturata la carne deve o marinare nel vino o in altri alcolici oppure viene aggiunto del succo di limone e... Leggi di vitello nel suo fondo esprimono un intrigante equilibrio. Oppure gli ottimi ravioli cacio e pepe, ragù di agnello, pere e zafferano sembrano distillare in maniera inequivocabile gli ingredienti iconici raccontando, in golosi bocconi, il bucolico toscano circostante. Peccato per il risotto fagiano e mandorle, da cui ci saremmo aspettati una spinta molto più marcata sulla timbrica della cacciagione, autentico feticcio regionale, in questo caso ulteriormente indebolito dalla delicatezza della mandorla.
Ciò detto tutto il percorso esprime, a L’Asinello, grande calore, specchio della cura e della dedizione che Senio ed Elisa dedicano ad ogni ospite, in perenne omaggio al loro territorio: le colline del Chianti.