Piazza Duomo – Chef Enrico Crippa, Alba (CN), Orson

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Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione Ristorante

E’ difficile mangiare meglio di così. Riflettendoci a freddo, dopo una decina di giorni, l’esperienza di un pranzo da Enrico Crippa lascia il segno di una cucina di eleganza quasi inarrivabile e di una padronanza e maturità oramai pienissime. Non che in passato questo ristorante avesse mai deluso, ma quello che si percepisce oggi è l’assoluta tranquillità nell’esprimersi ai massimi livelli della cucina contemporanea: non un piatto non dico sbagliato ma poco convincente, non un ingrediente di troppo.
Uno chef che lascia parlare la sua cucina, tra i meno mediatici in assoluto e che pure è già una certezza.

La nota sala rosa che divide i gourmet (a me non dispiace, anche se amo decisamente meno l’affresco di Francesco Clemente), la mise en place sobria, che già ospita qualche snack
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Il menu. Difficile scegliere tra il degustazione, una carta piene di attrattive e, in questa stagione, un menu abbinabile al sacro tubero. La scelta cade sul terzo perché nel primo un paio di piatti sono già noti e dopo 6 ore di autostrade trafficate la voglia di novità è alta.
Sicuramente diversi storceranno il naso: il tartufo bianco vince su tutto, come si fa a capire la cucina di uno chef se le si “aggiunge” tartufo? In realtà tutto il menu è costruito in funzione del tartufo: sono piatti eccellenti in sé, a cui il prezioso ingrediente aggiunge un’ulteriore nota, non necessariamente predominante. E il risultato finale è, sempre, straordinario.
Dopo gli amuse-bouche
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la spugna di funghi porcini è un primo boccone di grande intensità che già fa capire quanto alta sia l’asticella (per intenderci: da un assaggio così già si individua di che “categoria” fa parte uno chef. Come da Troisgros con i carciofi e molluschi, qui siamo nell’empireo, piatti così non nascono per caso)
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Il piatto successivo, la crema di topinambur con polpettine e tartufo disidratato è lievemente meno efficace per la troppo contenuta presenza del tartufo (è l’unico caso in cui una scelta, la disidratazione, non mi è sembrata migliorare l’ipotesi più classica, una normale grattugiata)
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Di nuovo in cielo con la cappasanta con patata americana, acciuga, fotografata in versione già “arricchita”:
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è inutile tediare con la qualità delle materia prima, precisione delle cotture e la proporzione perfetta tra ingredienti (datele, qui, sempre per scontate), resta la sensazione complessiva di incredibile piacevolezza senza ruffianerie e con la chiarissima percezione di ogni sapore. Medesima sensazione con la fassona con funghi porcini, crema di latte, leggera riduzione d’acciuga, in cui il tocco di genio finale è dato dalla caramella d’olio d’oliva
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Il fuori menù di coniglio a lenta cottura, barbabietola, rape bianche olive nere
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è “solo” molto buono (lievissimamente troppo virato sul dolce, secondo me). Lo segue un piatto che forse può essere preso come un manifesto della cucina di Crippa: crema di patate, uovo di quaglia, tè lapsang souchong. Al golosissimo boccone, il tè aggiunge non esotismo e richiami modaioli all’Asia che, chissà perché, fa moderno, ma una nota realmente necessaria per dare profondità e persistenza senza soverchiare. Perfetto
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Impareggiabili i ravioli del plin con seirass (che sfoglia!) e il commovente risotto ai funghi porcini, con il tocco dell’anice stellato padroneggiato al millimetro a rendere migliore il non migliorabile
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Chiusura con la, già citata da queste parti, pernice con salsa al foie-gras e spinaci selvatici: ideale ponte tra l’alta cucina “tristellata” –materia prima nobile, salse tirate a regola d’arte- e quello che si può vedere in giro dai migliori talenti che si esprimono in location più popolari (per intenderci: un piatto che non stupirebbe trovare da Petter Nilsson, Christophe Pélé o Giovanni Passerini). I migliori di questi tempi officiano in posti molto diversi.
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Al capitolo dessert si resta, cosa rara, così alti. Il montblanc, accompagnato da una incisiva riduzione di cachi si sposa incredibilmente bene col tubero, in una rilettura che dà una pista alle migliori interpretazioni dell’originale. Al punto che si domanda automaticamente un fuori menu ulteriore (a questo punto del pranzo, buon segno…), la spugna alla nocciola con riduzione al caffè, perfetta anch’essa.
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Impeccabili petit-fours finali, compresi gli inusuali spicchi di mela con una spolverata di cannella (grado zero della cucina, eccellente chiusura).
Per accompagnare il pranzo un’eresia territoriale e un piccolo infanticidio col Vaillons 2006 di Raveneau, già oggi molto interessante ricchissimo soprattutto al naso.
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Servizio professionale non ingessato con un giovane sommelier di provenienza da ben altre latitudini (Gazza Ladra di Modica nel suo recente passato) che dimostra un entusiasmo che sono sicuro manterrà grazie al privilegio di accompagnare un cuoco di questo valore.

il pregio: La straordinaria eleganza e finezza di tutte le preparazioni.

il difetto: Il ricarico sul tartufo, un po’alto in un’annata in cui i prezzi sono meno stellari del solito.

Ristorante Piazza Duomo
Enrico Crippa
Piazza Risorgimento 4
Alba (CN)
Tel. ( +39 ) 0173 442800

Menu degustazione:110 euro
Alla carta: 110 euro
Chiuso: domenica sera (anche a pranzo in giugno e in luglio), lunedì

www.piazzaduomoalba.it

Visitato nel mese di Ottobre 2010

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Orson

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26 Comments

  1. Massimo ha detto:

    Infanticidio si, ma che Bottiglia e che Produttore! Mi sa che alla fine del mese ci vado.

  2. The Dark Knife ha detto:

    Che piatti!
    Se il sommelier è Mauro Mattei questo ristorante diventerà ancora più grande..un gran surplus, lo considero uno dei sommelier più cortesi e preparati d’Italia.

  3. norbert ha detto:

    In questo momento Crippa e Bottura rappresentano la massima espressione di cucina moderna, italiana, assolutamente d’autore, ed intensamente golosa presente nel nostro paese.

  4. Carlo ha detto:

    Mano fenomenale sulle carni soprattutto! Come un Robespierre è ancora in carta?

  5. q.b. ha detto:

    ….M I T I C O… per me è già leggenda….
    Anche se non avete provato il suo miglior piatto dell’anno secondo me…capesante pecorino ricci di mare e alghe…..aaaaaaaaahhhhh

  6. simone ha detto:

    enrico e mauro una coppia che scoppia!!!!!! grande roberto piazza duomo e un posto da visitare assolutamente in italia!

  7. Gml ha detto:

    Il mio preferito di quest’anno… fatto sia il classico che il menu contemporaneo e che dire, ho mangiato davvero al di là del bene e del male. E posso aggiungere che ha un rapporto q/p strepitoso?

  8. velavale ha detto:

    mi sembra da non mancare
    a presto

  9. gino ha detto:

    Sul servizio, che mi diteeeee????? Io ci sono stato, e trovare un personale così giovane e professionale allo stesso tempo, non è da poco.

  10. Piperita Patty ha detto:

    Ragazzi qui ci vuole corraggio e bisogna giocarsi il primo 20/20 della storia di PG!

  11. vinic ha detto:

    Provato ieri sera, concordo pienamente con la recensione. Senza fare paragoni con altri “grandi” debbo dire che Crippa è senz’altro uno dei tre-quattro migliori chef della nazionale…In generale esperienza che vale il viaggio, sotto tutti i profili, con i picchi massimi nelle cotture: le consistenze sono perfette, c’è poco da dire. I meglio piatti sono stati: piccione cotto a bassa temperatura e capesante con salsa ai ricci di mare(!!!!!!!).
    Complimenti alla squadra di Piazza Duomo.

  12. chanandler ha detto:

    mi risulta che piazza duomo abbia alzato i prezzi ultimamente…il degustazione principale sta a 150 euro…aumento del 30-35 % sconsiderato o motivazioni plausibili?

  13. Caporalgourmet ha detto:

    Provato due volte quest’anno. E’ in uno stato di grazia pazzesco. I 150 continuano ad essere un qp assolutamente vantaggioso.

  14. Chanandler ha detto:

    …faccio il polemico…resta un posto fantastico ma con aumenti di prezzo di questo genere…io boicotto. Certo il suo costo era irrisorio rispetto a ristoranti di pari Ed anche inferiore livello, certo fosse a Milano il degustazione sarebbe a 200..ma siamo ad Alba ed e’ lo stesso ristorante..40 euro di aumento mi sembrano troppi.

    • q.b. ha detto:

      …non credo che per esperienze ed emozioni del genere ci si possa porre il problema di spendere 40€ in più…le spese lievitano paurosamente tutti i giorni e lo sforzo profuso al Piazza Duomo è nettamente aumentato rispetto al passato…quindi per me pienamente giustificato !

      • Mauro Mattei ha detto:

        Salve, scusate se intervengo. Lo faccio semplicemente per integrare le vostre osservazioni con dati effettivi e lo faccio da “insider” 🙂 . A Piazza Duomo abbiamo aumentato i menù di 10 euro per tipo. Il menù “La degustazione” è passato da 110 euro a 120, “Tradizione e Innovazione” da 120 euro a 130 euro e “Evasione e Territorio – il menù più ampio – ha avuto lo stesso tipo di rincaro, il prezzo è salito da 140 euro a 150 euro.
        Grazie ancora!
        Saluti Cordiali a tutti
        Mauro Mattei

  15. Lorena ha detto:

    Ieri sera in tandem Crippa & Uliassi. CENA MEMORABILE!!! Non sono una gourmet e non sono in grado di descrivervi le portate, ma quello che ho percepito e voglio comunicarvi è stata un’affinità magnifica tra di loro. Due grandi e umili chef. Cena durata dalle 21 all’1 di notte quindi più di 4 ore passate a tavola senza accorgersene, complimenti anche e soprattutto alle brigate ed alla sala.

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