Passione Gourmet Sine - Passione Gourmet

Sine

Ristorante
viale Umbria 126, Milano
Chef Roberto Di Pinto
Recensito da Giovanni Gagliardi

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • La persona di Roberto Di Pinto.
  • Cucina divertente che riesce ad abbinare creatività e concretezza.
  • L’atmosfera calda e conviviale.

Difetti

  • Non è più il luogo low cost degli inizi.
  • Non tutti i piatti convincono appieno.
Visitato il 05-2024

Roberto Di Pinto: l’Alta Cucina indossa i jeans

Suonna ca so suonne d’oro” questa la scritta che regna a caratteri cubitali all’interno del Sine. L’importanza di lavorare duro per realizzare i propri sogni. In questa frase c’è molto di Roberto Di Pinto. Napoletano, nato nel quartiere popolare di Fuorigrotta, ne ha fatta di strada e dopo avere retto per qualche anno le cucine milanesi del Bulgari è riuscito a creare un ristorante tutto suo. Un posto a suo modo unico, che nel giro di pochi anni è diventato un vero e proprio monumento all’ospitalità “Made in Neaples” nel cuore di Milano. Una vera e propria enclave partenopea, non solo e non tanto per i rimandi e le radici della cucina dello Chef, ma per il suo modo di porsi, per la creatività la simpatia e la solarità che lo contraddistinguono. Vulcanico, molto intelligente, attivissimo sui social, dotato di una naturale predisposizione alle relazioni umane, Di Pinto fa la spola tra cucina e sala intrattenendosi amabilmente con tutti i suoi clienti – e sottolineiamo, tutti! – raccontando aneddoti, spiegando i tecnicismi di alcune preparazioni, o semplicemente parlando del più e del meno, riuscendo a creare, in questo modo, un’atmosfera di casa nel vero senso della parola.

Si respira un’aria positiva e stimolante al ristorante Sine. Parola che in latino significa Senza. E qui si sta bene senza formalismi, senza pesantezze di alcun genere. Tutto è molto easy, e molto lontano da certo gastrofighettismo imperante. La parola d’ordine è semplificare, con l’intento di dare valore aggiunto: una cucina che ci piace definire Casual Chic, fatta di piatti che parlano di tradizione e delle origini napoletane dello Chef, ma che hanno ben presenti le lezioni della grande scuola francese e le esperienze maturate da Di Pinto in giro per il mondo tra Parigi, l’Asia e gli Stati Uniti, in un percorso formativo a 360 gradi di latitudine e longitudine.

Tecniche e contaminazioni in salsa napoletana

La Pizza Margherita ispira un Raviolo pizza, la Parmigiana è resa “Espressionista” ispirandosi ai “Tagli” di Lucio Fontana, il Risotto 100 si impone subito al palato: diretto, preciso, semplice e complesso insieme. Riuscitissimo il connubio tra la ricciola, magra e nobile, la grassezza del Patanegra e l’amaro dell’asparago cotto al Monolith. E si continua in un percorso ricco di contaminazioni in cui si rincorrono stili e proposte anche molto diverse: c’è il Soffritto napoletano con il provolone del Monaco e l’elegante Ostrica Kys al Pisco sour, il Rombo al beurre blanc e il Babà.

La squadra di sala, molto giovane e molto preparata, marcia alla grande e contribuisce al successo del locale insieme ad una bella carta dei vini che parla campano in profondità.

Ci si diverte e si sta bene al Sine, gli azzardi degli inizi sembrano ormai alle spalle la proposta complessiva ha toni più rassicuranti, ed equilibrati anche se qua e là riemerge ancora un certo manierismo che porta, in qualche passaggio, la forma a prevalere sulla sostanza.

IL PIATTO MIGLIORE: Risotto 100.

La Galleria Fotografica:

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