Fattoria Borrello – Osteria del Maiale Nero
Valutazione



Pregi
- La materia prima di eccellenza.
- La visione creativa del giovane Chef.
Difetti
- La strada non asfaltata.
Un’oasi di serena goduriosità
Siamo in un posto incantevole, immerso nel verde del Parco dei Nebrodi dove, una strada sterrata da percorrere, permette già prima dell’arrivo di scorgere i bei suini neri che scorrazzano nei campi. Qui c’è la Fattoria Borrello, di Franco Borrello, il padre, allevatore, della giovane figlia Anna Laura, che gestisce con sicurezza la sala, e della nonna, che è ancora la prima ad arrivare al lavoro in cucina. Da qualche anno hanno puntato sul giovane Chef Alessandro Maniaci, un talento che è tornato a casa dopo alcuni anni di esperienza da Trippa a Milano; si è trovato a gestire una macchina da guerra che arriva a 150 coperti a cena e 100 a pranzo ma, soprattutto, una materia prima di eccellenza, da valorizzare, lavorandola il meno possibile. Un’oasi di sostenibilità a 360 gradi dove i salumi, i formaggi, le carni, le verdure, l’olio, il pane e le conserve sono tutte autoprodotte o arrivano da piccoli produttori locali. Sostenibilità anche nel consumo dell’animale in tutte le sue parti, con quinto quarto che arriva solo ed esclusivamente da animali macellati in casa.
La fattoria del gusto
Cotture alla brace ottimamente eseguite, stracotti che sublimano il gusto. Batteria sontuosa di antipasti con gli eccellenti e pregiati prosciutti, crudi e cotti, mortadella di suino nero. Una ricotta da volare via, canestrato e poi i fritti, fatti a regola d’arte, fra cui spicca il mini arancino, super porn, con pochissimo riso e tanto stracotto di agnello. Curioso trovare il Vitello tonnato ma, visto i trascorsi, ci sta eccome. Squisite le Puntine fondenti di suino nero, senape e miele. Nonostante fossimo in agosto, e quindi in stagione pienissima, lo Chef tiene comunque alta l’asticella e propone una carta con pregevoli chicche: in particolare la Crema di fegatini di coniglio, marmellata di cipolla rossa, marsala e tartufo nero estivo è fantastica. I Ravioli del plin sono un perfetto connubio fra Piemonte e Sicilia: il ripieno, eccellente, è di melanzane cotte nel forno a legna, la salsa è di burro e tartufo e ci sono pure le scaglie sempre di tartufo nero. Lo Scamone di vitello affumicato è strepitoso; la cipolla, cotta sempre nel forno a legna si sposa perfettamente con una salsa alle acciughe e capperi, pomodoro arrosto e pesto di basilico. Quando siamo arrivati sullo spiedo, da ore, girava una Punta di petto di manzo che ovviamente dovevamo assaggiare, servita su crema di peperoni e accompagnata da zucchine alla scapeceFrittura di un alimento (pesci o verdure) con successiva aromatizzazione all’aceto e menta fresca. La scapece è molto diffusa in tutta l’Italia meridionale.... Leggi. La carta dei vini è in corso di espansione.
Un posto del cuore, per la cucina, la location e la grande accoglienza della famiglia Borrello.
IL PIATTO MIGLIORE: Crema di fegatini di coniglio, marmellata di cipolla rossa, marsala e tartufo nero estivo.
La Galleria Fotografica:
Il pregiato e fenomenale prosciutto crudo dei Nebrodi. Il delizioso prosciutto cotto dei Nebrodi. La gustosa mortadella dei Nebrodi. Il pane fritto. La soave ricottina. Gli arancini con zafferano e stracotto di agnello. Scamone di vitello affumicato al fieno. Crema di fegatini di coniglio, marmellata di cipolla rossa, marsala e tartufo nero estivo. Cipolla di Giarratana cotta nel forno a legna, salsa alle acciughe, pomodoro arrosto, capperi e pesto di basilico. Anguria arrosto e bottarga di ricciola. Lingua, peperoni e salsa verde. Ravioli del plin ripieni di melanzane, salsa burro e tartufo nero. La punta di petto cotta per ore allo spiedo sulla brace… …nel piatto, su crema di peperoni e zucchine. Torta di nocciole e mascarpone. Esterno. Vista sulle montagne.