Un’orizzontale
Da emiliana amante dello champagne sono, ovviamente, innamorata anche del Lambrusco. Ci sono cresciuta, mi ha accompagnato nei momenti più felici e presenzia sulle tavole della terra in cui sono nata da sempre. Fa parte della mia famiglia, del mio DNA, il botto che ne accompagna l’apertura, che d’estate si ode nelle case vicine negli orari che precedono il pranzo o la cena, infonde serenità, pace: hai come la conferma che sia tutto a posto, che tutto segua i suoi ritmi regolari, ti senti parte di un territorio, di una comunità. Non credo vi sia casa, in Emilia, che al momento del pasto non abbia una bottiglia di Lambrusco sulla tavola. Che sia Sorbara, Grasparossa, Salamino, Marani, Maestri o Montericco, qui ognuno ha quello del cuore; c’è chi lo compra dal produttore di fiducia, due chiacchere fugaci e una fetta di salame non si negano mai, da queste parti, o chi lo prende in damigiana nella cantina del Paese e lo imbottiglia, perpetuando, ogni anno, un rito di famiglia. Così, capita di trovartene sulle tavole diversi e dalle innumerevoli sfumature: color oro rosa, pesca, salmone, ciliegia, rubino, viola cardinale… Io, pur appartenendo alla contrada reggiana, con il tempo e con l’evolversi delle mie esperienze eno-gastronomiche la tipologia che ho fatto più ‘mia’ è quella, ovviamente, del Sorbara. Non credo di dire nulla di nuovo, penso questo valga per ogni appassionato di champagne che si sia affezionato anche al ben più modesto, spensierato, vino emiliano.
Un Sorbara oggi portato in tavola da una generazione di interpreti che, ispirata da pionieri coraggiosi, è stata capace, poco più di una decina di anni fa, di rilanciarne la sua vera identità, restituendogli la dignità che si merita e contribuendo a determinarne il rilancio. Oggi il Sorbara è un vino raffinato, gustoso, vibrante, capace di donare sensazioni incredibili anche dopo anni (memorabile una verticale di Leclisse di Paltrinieri tenutasi all’Enoteca Giusti pochi mesi fa). Una nuova, e giovane, generazione di produttori che oggi si affidano sì alla tradizione ma anche all’estro, all’istinto, portando in bottiglia i tratti più autentici di questo vitigno e con un’interpretazione personale, intima, dribblando tra metodi di vinificazione diversi e con un approccio nuovo, originale e virtuoso. Così, puoi trovare il Sorbara stiloso ed elegante come quello di Christian Bellei; gaudente e succoso come quello di Paltrinieri; puro e saporito come quello di Silvia Zucchi; affusolato e tosto come quello di Podere Saliceto.
Per gli appassionati, è come essere a Disneyland. Il Sorbara è un’uva straordinaria, che trova la sua terra d’elezione nel territorio tra il Panaro e il Secchia, dove i suoli sono ricchi di argilla, sabbia, limo. È amica dell’uomo che se la prende a cuore perché, dalla fase di pigiatura a quella della vinificazione, raramente mette in difficoltà. Possiede un’acidità preziosa e un’alta quantità di acido malico, fatto altrettanto prodigioso, che permettono al produttore più ambizioso di interpretarla anche nella versione Metodo Classico, con risultati eccellenti, se non stupefacenti, in termini di evoluzione e complessità. Un’uva che, imbottigliata, diventa puro piacere per i sensi, una spremuta di vera felicità; a dirla come Gian Paolo Isabella di Podere Saliceto: “con il Sorbara non devo inventarmi delle storie per farmelo piacere”. In sintesi, il Lambrusco Sorbara è un vino che, soprattutto da queste parti, a volte “senti la necessità di bere”.
Con un gruppo di amici appassionati dopo esserci dibattuti su quale fosse il migliore, abbiamo deciso di assaggiare i più significativi, non per designarne il migliore bensì per divertirci e tuffarci tra tutte le innumerevoli sensazioni e sfumature che questo vitigno può offrire; abbiamo scelto, ovviamente, le migliori interpretazioni secondo noi.
La degustazione*
Silvia Zucchi 2022
Apertura olfattiva solare, raffinata, pura e trasparente. Un Sorbara che sfoggia i profumi puri e fragranti del fiore – la visciola – della macedonia di fragole, la marasca, la susina, le note di alloro, la cipria. ‘ecco, il vero profumo del Sorbara!’ esclama Federico. A preludio di un sorso che all’attacco spiazza per determinazione e salinità, fresco, pieno, rinfrescante, che diviene succoso di agrume e generoso di frutti rossi al centro bocca, per un finale che si riaccende sulle sensazioni amaricanti e rinfrescanti di pompelmo rosa. Sa di primavera, di spensieratezza, un Sorbara da bersi in aperitivo ma, ovviamente, soprattutto con pane, salame e le persone a noi più care. Brava Silvia! Gioioso
Fiorini Olmaccio 2022
Semplicemente magnifico. Dall’invitante e sontuoso color ciliegia, luminoso, cristallino, apre su un olfatto esplosivo nelle sue fragranti note di fragolina di bosco, agrumi, ribes, lampone ma anche fiori, viola mammola. Un sorso goloso, vitale e di una purezza senza pari, succosissimo di arancia e frutto rosso, vellutato ma dall’acidità scalpitante e salino nell’allungo. A tavola e ovunque, un vino che ti investe di gioia, calore e gusto. Per tutti
Cleto Chiarli e Figli Vecchia Modena 2021
Veste invitante, rosso ciliegia luminosa, limpida, viva. Così al palato, dove ad accendere i sensi sono la vividezza dell’agrume, quasi in confit, la ciliegia, i frutti rossi, la sontuosa mineralità salina, il ricamo speziato. È generoso, sontuoso, ma anche puro, fresco e ampio. Soprattutto, finisce in un attimo. Puro piacere
Cantina Sociale di Carpi e Sorbara Gino Friedmann 2022
Un Sorbara che, pur conservando stile di sempre (gustoso, aspro e teso), trova un senso di pienezza, di dinamicità e una progressione gustativa su note di erbe, rosa, fragola, che spiazzano ogni volta. Un’esplosione di profumi, fiori, frutti, panificazione, fiori d’arancio con l’evoluzione ma, soprattutto, e un sorso che sa continua ad essere energico, saporito, raffinato, preciso, splendente e salino nel finale. Una garanzia. Spensierato
Paltrinieri La Riserva 2021
(affinamento di un anno)
Colore oro rosa, dai riflessi vividi, cristallini. Al naso è fragrante, con sentori di pompelmo, lime e pesca che si intrecciano a riferimenti più territoriali, finemente minerali, quasi salmastri. Al palato la morbidezza e l’omogeneità sono vivacizzate da una bollicina finissima, efficace in termini di distribuzione, vigore; il sorso è delicato, soffice ma il sale ne ricama la trama e con la progressione diventa quasi protagonista, mentre la freschezza allunga nel finale che rimane fruttato, salino, quasi balsamico. È un vino spensierato, vivo, da aperitivo al mare o in campagna purché in totale spensieratezza. Vibrante
Sorbara Metodo Classico Silvia Zucchi 2018 Dosaggio Zero
Naso fitto, quasi cupo, polveroso… tremendamente affascinante: Pot Purry di fiori rossi, spezie, china, erbe officinali, cenere di camino ritornano in un attacco salino, ampio, dissetante, con le note scure a renderlo più severo di quel che è. Ha bisogno di un po’ di tempo perché poi sa distendersi in un sorso sapido, ma anche dalla succosa materia foderata, ricca di sfumature: ribes rosso, ciliegia, agrumi che si nutrono della proverbiale acidità . Infine, note balsamiche, nel finale. Chiama i piatti carne, perfetto con la selvaggina. Energico
Podere Saliceto Ringadora 2020
(Dég. aprile 2023)
Colore albicocca dai riflessi oro ramato, conquista subito all’olfatto nei suoi fragranti profumi di pane fresco, pesca saturnina, the, arancia amara e kumquat, fino sfumare su note di polvere da sparo. Un Sorbara che ricerca la pienezza e la precisione senza perdere di vista la verve del vitigno, la sua imprevedibilità. Bellissimo il sorso, che strizza l’occhio alla Champagne, pieno e preciso, rigoroso, ma anche vellutato, succoso, di agrumi e frutti gialli, con una nota amaricante e rinfrescante nel finale a rendere tutto più accattivante. Migliora con l’ossigeno dove ritornano le note si scorza di agrumi e la polvere di caffè in chiusura. Persistenza su note amaricanti (arancia amara), che invitano a un nuovo assaggio. Ha classe e succo da vendere. Elegante
Bergianti -Terre Vive Fine (a Simona)
La veste è magnetica, calda e orientaleggiante, color ciliegia dagli intensi riflessi rame e dalle vibrazioni vive, magnetiche. Un registro olfattivo semplicemente impressionante per complessità e finezza per un Sorbara capace di portare in superficie, assieme alla territorialità, il tratto più nobile del vitigno: la clementina, la rosa canina, il gesso, le erbe aromatiche, balsamiche, la scorza di arancia candita, la siepe di agrumi, il mirto. Il sorso è costruito con mano virtuosa, ha classe, è ampio, saporito, fresco e succoso, dallo sviluppo cremoso e fresco. Di persistenza infinita, chiude su note di di arancia e gesso. Assoluto
Cantina della Volta Rosè 2017
(Dég. aprile 2023, 6 anni sui lieviti, 3 g/l)
Un’esplosione di raffinato piacere. La veste, colore rosa salmone intenso, dai riflessi prillanti e ipnotici, è a preludio di un olfatto sontuoso ma delicato, tutto giocato sui registri dei piccoli frutti rossi come la ciliegia, il melograno, il con kumquat, poi la nocciolina, la mandorla, la crosta di pane, le note mineral-gessose. Un ventaglio di profumi di grandissima complessità ed eleganza. L’ingresso al palato è deciso e sottile, lo sviluppo vispo e succoso, l’agrume ritorna al centro bocca e la sapidità ne ricama l’allungo, caratterizzato da sensazioni agrumate e da una fine evoluzione iodata. Imperdibile
Cantina della Volta Christian Bellei Spumante di Qualità Bianco 2016
(Dég. febbraio 2023, 7 anni sui lieviti, 3 g/l)
Naso raffinato, delicato, finemente minerale – note iodate – e di una profondità dalla quale emergono, con l’evoluzione, ribes bianco, agrumi, fiori bianchi, thè, erbe aromatiche, nocciolina. Vive di una cremosità agile e sfumata, il sorso è avvolgente, soffice ma con uno sviluppo teso, affusolato, puntellato da un’acidità non ostentata ma perentoria. È puro, trasparente, mentolato e salino nel finale, rinfrescante. Un Blanc de Noirs da uve Sorbara di carattere ma, soprattutto, di inarrivabile raffinatezza. La classe
Paltrinieri Grosso 2020 Dosaggio Zero
(Dég. luglio 2023)
Al naso è estroverso e dal raffinato corredo floreale, con la rosa antica, il cassis e l’arancia, fino alla violetta e al tabacco. Il sorso è cremoso, succoso, ma anche pieno, quasi vellutato, di estrema freschezza e, soprattutto, gustoso, saporito, con una bollicina in grado di mostrare slancio e vibrazione. Slanciato e dall’ottima progressione gustativa lo sviluppo, la bocca è dominata dalle note sapide, che donano allungo e spessore. Goloso
Cavicchioli U. & Figli Rosé del Cristo
Dalla veste accattivante, raffinatissima, lascia emergere con una classe e pulizia senza pari i classici profumi più nobili del Sorbara: rosa, cipria, piccoli agrumi come il kumquat, la fragolina di bosco, il ribes ma anche sottili note minerali. La bocca è pura, affilata, salina e squillante di arancia, mandarino, soprattutto, freschissima, dinamica. Infonde fragranza, sapore e succosità con invidiabile sincronia e classe, chiudendo su un finale ampio, agrumato e sapido. Nobile
Sorbara rifermentato
Podere Saliceto Falistra 2022
Un Sorbara che, pur conservando l’acidità e l’asprezza di sempre, trova una dimensione di densità, elasticità e persistenza superiore a tanti altri della tipologia. Note di erbe, fiori, roccia, ribes, fragola di bosco e speziate di pepe rosa ritornano in un sorso appagante e ampio, risoluto, sapido, agrumato e succoso al centro bocca. Migliora a contatto con l’ossigeno per chiudere incisivo e nuovamente sapido, quasi a voler sottolineare, un’ultima volta, la sua grande personalità. Ritorni di e fiori frutti rossi negli aromi di bocca. Chapeau. Ammiccante
Tenuta Forcirola di Cavicchioli Retrò 2021
(rifermentato in anfora)
Colore ciliegia fitto, sfumato e vivo, vibrante. Apre all’olfatto con affascinanti, e inaspettate, note fumé che fanno da preludio a profumi di scorza candita. roccia, tamarindoIl tamarindo o "dattero dell'India", è un albero tropicale della famiglia delle Fabaceae, originario dell'Africa Orientale, ma ora presente in aree tropicali asiatiche e dell'America Latina. È l'unica specie del genere Tamarindus. Il tamarindo è utilizzato per l'alimentazione, per scopi ornamentali e anche per le sue proprietà medicinali.I frutti del tamarindo sono commestibili. La polpa dei frutti acerbi è molto... Leggi. Un olfatto che non vuole sedurti ma che si concede con gradualità a chi ama i vini d’autore. È pieno, solido e così il sorso: generoso nell’approccio, necessita di un po’ di ossigeno per sgranarsi. Solo allora arriva il frutto, in una bocca che è costruita con mano virtuosa, mai esuberante, mai eccessiva, bensì dalla texture raffinata, definita, elegante, vellutata e giustamente salina. Non ti vuole convincere con i registri del frutto, con la scalpitante acidità, ma conquista con la sua indole d’altri tempi e la sua profondità. Per appassionati e, a tavola, per tutti. Esperienza
Francesco Bellei Ancestrale 2021
Attraente nel suo colore albicocca e nel suo olfatto fitto, intenso, vivo e fragrante di profumi di fiori d’arancio, tamarindo, melissa. Una bella bocca, distesa nel frutto, sospeso tra erbe, agrumi e piccoli frutti rossi e una carbonica integrata e cremosa che si miscela alla trama, fino a una chiusura rinfrescante di arancia amara, quasi balsamica. Di un’eleganza assoluta. Ancestrale in abito da sera
Paltrinieri Radice 2021
Un Sorbara in purezza di gran classe e fascino, sospeso tra erbe, cipria, rose, arancia, pesca melba, more e tenui note balsamiche. Un sorso succoso, goloso, pieno, vellutato ma anche freschissimo e dolce di arancia e ribes rosso, ciliegia candita, perentorio nell’allungo, salino ed energico nel finale. Piccolo capolavoro
Bergianti St. Vincent
È complesso nei profumi: agrume scuro, erbe officinali, china, spezie ma anche la viola, l’alloro, il karkadèIl carcadè (o karkadè) è costituito dal calice carnoso del fiore dell'Hibiscus sabdariffa da cui si può ricavare per infusione una bibita dissetante dal sapore gradevolmente aspro e dal colore rosso intenso. Si usa prevalentemente come tisana, è un ottimo diuretico e antisettico urinario. Il suo infuso dà una bevanda dal sapore acidulo rinfrescante e dissetante, dal colore rosso vivo.... Leggi, la grafite. Per una bocca leggiadra nella struttura ma profonda nel sapore, solida di carattere ma anche succosa di agrume scuro, ribes nero, prugna. È sapido, molto sapido, dalla carbonica precisa e puntiforme e dal finale impreziosito dai tannini maturi, quindi asciutto e amarotico, a donare quel tocco di eleganza. Un Lambrusco da pane, salame ma anche da grandi piatti di selvaggina. Chapeau. Austero
Fiorini Vigna del Padre
Invitante già alla bottiglia, bella, raggiante e dove seduce nel suo colore ciliegia dai riflessi corallo e che anticipa i profumi di agrumi in confit, ciliegia, anch’essa in confit, melissa, erbe aromatiche, ligustro, mandarino e fragolina di bosco, a ricordarti che è un Sorbara. L’ingresso è stupendo, l’acidità slancia e rinfresca ma la trama rimane suadente, succosa di arancia e tamarindo al centro bocca e con una progressione gustativa incredibile, levigata, ampia, dove i toni dolci si uniscono al sale. Spensierato, goloso, luminoso. Esplosivo
Marchesi di Ravarino Baby Magnum 2021
Profumi ben disegnati su note di pesca, rosa selvatica, ribes bianco, fiori, erbe aromatiche, finanche sensazioni di vaniglia, gesso. L’ingresso al palato è brillante, il sorso pieno, succoso, croccante e fresco, sorprendono l’estrema purezza, la cremosità della carbonica. La materia prima è viva e vibrante, mai snervata dall’eccesso di tecnica e una scia salata, assieme alle note agrumate, accompagna l’allungo nel finale rinfrescandone il palato e riportando in superficie le note sapido-minerali, a richiamare il suo terroir. Pura piacevolezza
Cleto Chiarli Lambrusco del Fondatore 2021
I profumi ricordano le viscioleLe visciole sono il frutto del ciliegio aspro (Prunus cerasus), da cui deriva anche l'amarena, la varietà più diffusa di questa specie. I frutti si distinguono per il colore rosso intenso e per il sapore dolce e leggermente acido. Si consumano come tali, in confettura, in dolci come la crostata di ricotta e visciole della tradizione ebraico-romana e sotto forma di... Leggi, il ribes rosso, la rosa canina, poi emergono gli accenni minerali e rocciosi. Un palato giocato sulla sottrazione e sull’eleganza, nitido e ampio, dall’impianto gustativo profondamente leggiadro e succoso di agrume, con una trama acido-sapida a renderlo fresco e slanciato. Autorevole
L’OUTSIDER
La Scelta Sorbarè 2022
Rifermentato in bottiglia
Profilo olfattivo intenso, raffinato e di grande personalità, dai raffinati intrecci floreali, viola, lavanda (erbe provenzali), peonia, poi frutto, susina, agrume e ciliegia. In bocca le note del frutto sono amalgamante da una carbonica fine e puntiforme e trainate da una giusta dose di freschezza, che dà origine a uno sviluppo intenso, saporito, voluminoso ma anche, sorprendentemente, leggiadro, oltre che gustoso. Dal finale ampio e persistente, è ineccepibile anche la tenuta a bottiglia aperta. Avercene. Il migliore!
* la degustazione è stata tenuta alla cieca e non ha tenuto conto del metodo di vinificazione
Hanno partecipato Vania, Federico, Marco C., Marco S., Luca, Cristina, Stefano, Samuele, Gaia
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Esaustiva e spiegato con passione e competenza le varie etichette. Chapeau.