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A che gioco giochiamo?

di Irene Pinardi

Food & Beverage Business Game

Entriamo nel vivo del Food & Beverage Business Game, cercando di dare voce a chi ha partecipato a questa prima edizione. Sono i cuochi, i futuri manager e chi del settore è in cerca di uno strumento utile per migliorare il proprio business nella ristorazione o un’opportunità per aggiornarsi sul piano professionale, in maniera semplice e intuitiva, grazie al supporto online del portale REST λ SIM. Come abbiamo visto, punto focale del Business Game – creato in collaborazione tra ALMA e Stra-Le – sono le “giocate”, ovvero le manche di simulazione in cui i partecipanti, suddivisi in squadre, partecipano alle scelte per garantire il successo al proprio ristorante ed ottenere i migliori risultati dal punto di vista gestionale.

Al cuore nel business

Partendo dalle conoscenze pregresse che ognuno dei partecipanti mette a disposizione della propria squadra, si effettuano le prime scelte tra investimenti, menù, servizi, personale e competenze di sala e di cucina, retribuzione del titolare, prezzi, carta e scorta dei vini, attività di marketing e approvvigionamenti.

Il cuore, certo, va messo in ogni cosa, ma il business si fa con lungimiranza e scelte ben ponderate. La prima giocata, infatti, ci è sembrata quasi destabilizzante, i risultati non arrivavano e il ristorante era in perdita. Fabrizio Gargiulo, uno dei ristoratori tra i partecipanti, sottolinea come questa modalità simulativa “ti faccia capire di dover ragionare senza troppo cuore, analizzando di più i numeri, per capire come si ripercuotano sull’esito finale del gioco. Spesso siamo invece legati a cose più “sentimentali” che possono portare  a fare scelte sbagliate”.

Ma, giocata dopo giocata, imparando dai propri errori, si realizza quali siano le scelte migliori, finalizzate al massimo rendimento dell’impresa-ristorante: e il gioco inizia a ingranare! Dalla consuetudine quotidiana della gestione di un ristorante alla praticità delle simulazioni nel Food & Beverage Business Game la pratica viene messa al servizio della teoria, in una versione simulata della realtà e guidata, dunque, verso un apprendimento più rapido e intuitivo.

Matteo Pedretti, partecipante al corso e già attivo nel ristorante di famiglia, evidenzia infatti come “il corso sia un’ottima opportunità per avere un’infarinatura di base su tutto ciò che comporta la gestione di un locale. Particolarmente interessante è la modalità con cui il corso si presenti in maniera semplificata e alla portata di tutti.”

Del resto la possibilità di lavorare in gruppo, supportata da una sana competizione tra squadre, è di grande stimolo e motivazione e l’apprendimento stesso non termina all’ultima giocata, ma suscita nuovi spunti di riflessione e spinge all’approfondimento.

I manager del futuro

Di compendio alla parte di gaming trova spazio nel corso il supporto e la formazione studiata ad hoc sulle tematiche fondamentali per una buona gestione di business. Stefano Pivi, Nicola Chighine e Matteo Eritale, partners e formatori di Stra-Le con Andrea Sinigaglia, Direttore Generale di ALMA, si aggiungono agli ospiti e fondamentali interlocutori quali Carlo Maria Ricci, Antonio Cassano, Julia Kryuchkova e Giovanni Bassetto – docenti di ALMA e gli esperti di Stra-Le.

Le lezioni trattano tematiche come la costruzione di un menù e di una carta dei vini efficace – analizzando menù e carte dei vini di ristoranti reali e traendo considerazioni pratiche e operative a riguardo – la gestione e gli investimenti – attraverso esercizi pratici sull’amministrazione dei flussi di cassa e mettendo a fuoco il break even point – il dimensionamento corretto dello staff, il costo del lavoro e le varie tipologie contrattuali, non tralasciando la promozione strategica del locale con campagne di digital marketing e comunicazione online.

Ed è così che la sinergia tra il know how di ciascuno dei professionisti del settore che interviene e il confronto diretto all’interno della squadra nelle varie giocate portano a cesellare i manager del futuro.

Il gioco è bello quando dura poco

Investire in strumenti didattici come il business game non solo consente di apprendere i contenuti del corso più velocemente grazie alla simulazione, ma garantisce una crescita personale oltre che manageriale. Un elemento chiave è, peraltro, l’eterogeneità dei partecipanti, a garantire una pluralità di visioni e di interazioni. Il tutto con un dispendio di tempo davvero limitato, ma finalizzato al miglior apprendimento possibile.

Come sostiene Simone Ulivi, ex studente del corso di Manager della Ristorazione in ALMA nonché uno dei partecipanti, che chiosa “il Food & Beverage Business Game permette di continuare a crescere e capire come si muove il mondo intorno a noi e non soltanto dentro alle nostre strutture ristorative. Abbiamo infatti bisogno di continuare a informarci, formarci e migliorare, mirando sempre al futuro.”

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