I Masanielli di Francesco Martucci
Valutazione



Pregi
- Il sistema di prenotazione online.
Difetti
- Inevitabili code all’ingresso per un locale di grande successo.
Non è più solo questione di pizza
Da I Masanielli partiamo dalla fine: dal dessert. Come, direte voi, ma non stavamo parlando di una pizzeria? Già, proprio così, parliamo di una pizzeria e cominciamo discorrendo di una sfoglia al burro di Normandia. Perché la qualità di questo dessert, creato da Lilia Colonna, è l’emblema della crescita del mondo che gira intorno alla pizza da una ventina d’anni a questa parte.
Naturalmente la pizza rimane l’elemento fondamentale per poter giudicare un indirizzo, ma c’è dell’altro. Una bella sala, un servizio efficiente, la facilità di prenotazione, una carta dei vini e delle birre votata al godimento completo: tutti i tasselli al posto giusto e non solo uno di questi elementi. Sta tutta qui l’evoluzione della pizzeria italiana. Nello sviluppo di questo concetto, ai Tigli di San Bonifacio va senz’altro riconosciuta la primogenitura.
Ma c’è qualcosa di diverso nella crescita delle grandi pizzerie del Sud: non è stato reciso il cordone ombelicale con l’elemento popolare, questi luoghi sono stati e rimangono democratici, non per élite, accessibili economicamente sempre e comunque. I Masanielli è il prototipo della moderna pizzeria campana. Come lo sono Pepe a Caiazzo o i Fratelli Salvo a San Giorgio Cremano: grandi pizze e grandi locali di accoglienza, per tutti. Per chi con la pizza vuole lo Champagne e per chi vuole la Falanghina o, ancora, per chi solamente una fresca bionda alla spina, con una margherita a 5€ e mezzo.
Solo dopo avere maturato questo concetto possiamo parlare della grandezza di Francesco Martucci, ad oggi tra i più bravi, se non il più bravo, pizzaiolo nel panorama mondiale. Perché sta portando, al I Masanielli, la pizza napoletana in una nuova era: la sua “Futuro di Marinara”, cotta al vapore a 100°, poi fritta a 180° e infine cotta al forno a 400°, è più di un manifesto. Croccantezza e leggera, senza perdere identità. Una concentrazione di sapori unica per ogni ingrediente utilizzato.
Lo scrivevamo anche a seguito della nostra precedente visita: Francesco Martucci ha il palato, e il gusto, per portare la pizza in una dimensione nuova. Rovistando nei ricordi, nei sapori della sua infanzia e della tradizione campana, per portarli a un nuovo livello, più alto, più completo, più appagante. Dove il migliore impasto e la migliore cottura possibile si abbinano a ingredienti e abbinamenti unici: preparazioni di alta cucina appoggiati su un “piatto” di acqua e farina. Il tutto unito e amalgamato in una nuova identità.
I Masanielli potrebbero già ambire a riconoscimenti da cui fino ad oggi le pizzerie sono rimaste escluse. Ma l’esplosivo dinamismo di questo grande uomo del Sud non ha minimante esaurito la sua energia.
Cosa dobbiamo aspettarci, ancora?
La galleria fotografica:
Crocchè e frittatina di pasta di gragnano “Pastificio dei campi”, besciamella fatta con latte nobile dall’Appennino Campano, parmigiano reggiano di vacca bianca modenese 30 mesi, provola, prosciutto cotto artigianale di suino nero casertano. Futuro di marinara: crema di pomodoro arrosto, pesto di aglio orsino, capperi di Salina – Presidio Slow Food, olive caiazzane – Presidio Slow Food, alici di Trapani, origano di montagna. La Parmigiana: pomodoro, fior di latte, melanzana fritte in cottura, parmigiano. Fior di zucca al quadrato: fior di latte, crema di fiori di zucca. Dopo cottura: zucchine marinate con aglio e menta, fiori di zucca garum di tonno, conciato romano 14 mesi. La riccia di mammà: scarola riccia, pomodorino ciliegino semi-dried, capperi di Salina – Presidio Slow Food, olive caiazzane – Presidio Slow Food, stracciata di Corato, alici di Trapani, olio EVO Itran’s – Presidio Slow Food. Alice nel paese delle meraviglie (impasto integrale): fior di latte, cavolo nero. In uscita: alici, maionese allo zafferano (Terra di lavoro), chips di cavolo nero croccante, more. Dettaglio. Genovese di tonno rosso: tonno rosso, fior di latte, cipolla ramata di Montoro croccante, cipolla saltata al burro di Normandia, chips di scorza di pecorino dei Monti Lattari. Margherita Pomodoro San Marzano DOP, fiordilatte, olio EVO Koinè – Presidio Slow Food. Pasta sfoglia al burro di Normandia, namelaka di ricotta di bufala e vaniglia del Madagascar, melassa di fico bianco del Cilento e fichi essiccati. Pasta sfoglia al burro di Normandia, namelaka di ricotta di bufala e vaniglia del Madagascar, melassa di fico bianco del Cilento e fichi essiccati. Una fresca bionda dalla bella lista delle birre.