Passione Gourmet Casa Rapisarda - Passione Gourmet

Casa Rapisarda

Ristorante
Via IV Novembre, 35, Numana
Chef Alessandro Rapisarda
Recensito da Filippo Boccioletti

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • La valorizzazione di uno degli ingredienti più pregiati della costa adriatica: il mosciolo di Portonovo.
  • Una cucina in crescita evidente.

Difetti

  • Con la sala piena cucina e servizio sono andate in affanno.
  • Alcuni ricarichi sui vini e sui distillati, anche locali, paiono francamente ingiustificati.
Visitato il 10-2019

A casa dello chef, nel cuore di Numana

Proprio a metà della scalinata medievale della “Costarella” di Numana, Alessandro Rapisarda ha dato vita al suo ristorante eponimo, definendolo appunto “casa”. In effetti, l’ambiente intimo e raccolto, declinato nei colori marinari del piccolo locale da una ventina di coperti, così come la cucina, quasi celata subito dopo l’ingresso, ma soprattutto la rassicurante presenza dello chef in sala a raccontare le preparazioni, fanno sì che ci si senta davvero accolti in una casa. Peccato solo che il tutto esaurito durante la nostra visita abbia leggermente appesantito i tempi del servizio, ma va detto che tale momento è stato brillantemente superato, non appena segnalato.

Esagerare ma con equilibrio 

Sicuramente la tecnica non manca da queste parti, vista anche la formazione di prim’ordine dello chef, e questo emerge lapalissianamente da piatti come le Alici scottadito, che dissimulano un piatto di pesce azzurro crudo dalla panatura croccantissima, limone candito e intensa salsa al prezzemolo, e la sorprendente Capasanta alla carbonara, piatto icastico dello chef, coi suoi molteplici livelli di lettura  tra il guascone e il gourmand, che ai palati più allenati svelerà una tecnica di alta scuola.

Menzione speciale all’originale yougurt d’Amare, un barattolino personalizzato che gioca sui toni acido/marini, passaggio di rottura dalla parte ittica al notevolissimo piccione, sul podio di quelli assaggiati quest’anno, caratterizzato da una complessa marinatura post cottura che rende fondente la carne pur rispettandone le fibre: impeccabile il fondo a base di melassa, nel limen dolce/salato. 

Altre preparazioni, pur senza errori o sbavature, si sono susseguite senza lasciare il segno, perché caratterizzate da un approccio più rassicurante e moderato, pur nel lodevole ricorso a materie prime di grande qualità come nel caso del gambero moscow mule o del mosciolo con Fassona e coulis di pomodoro e così via, fino a degli scolastici spaghetti alla bottarga o il riso, di cui abbiamo apprezzato l’inusuale brodo e le sue note limose, di pesci di fondale, guattoli e busbane. 

Tra i dolci, standing ovation per il sorbetto di yuzu, camomilla, rosmarino, finocchio selvatico gelificato: profumatissimo e molto tecnico.

Mettiamo dunque agli atti la crescita di Rapisarda, che suggelliamo con un punteggio aumentato di un punto, non raggiunto con pienezza: continueremo a seguire con attenzione questa tavola con l’auspicio, parafrasando il motto del ristorante, di trovare da queste parti sempre più “esagerazione”, anche a scapito dell’equilibrio.

La galleria fotografica:

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