Recensione ristorante.
Dimenticate sifoni e sferificazioni, Ferran Adrià, Striscia la notizia, texturas e tapiri.
Stiamo per entrare in un grande ristorante della tradizione italiana.
Fuori moda perché sempre di moda. Senza tempo.
Campione di accoglienza e di professionalità; dove, ancora una volta, siamo stati benissimo.
Parliamo del Gambero, a Calvisano, poco lontano da Brescia, ristorante da sempre gestito dalla famiglia Gavazzi, che ha ormai superato i duecento anni ( era nato come albergo con annesso stallaggio ) di vita ma, come i grandi campioni, è ancora qui a dettare le regole della grande ristorazione.
Fatta di sobria eleganza negli arredi e sulle tavole, di un’accoglienza che spicca per gentilezza e professionalità; di un servizio impeccabile, senza essere ingessato, orchestrato dal patron e dai suoi validissimi collaboratori di sala.
Fatto di una cucina che, evidentemente, non punta a stupire con effetti speciali, ma con la “normalità” del buon cibo, di ottime materie prime, di sapori netti, sempre riconoscibili.
Ristorante di pancia e non di testa, dunque, il Gambero, dove abbiamo iniziato con un calice di Franciacorta “Gatti” ad accompagnare tre deliziosi bocconcini: PATE’ DI VENTRESCA DI TONNO, AMATRICIANA DI POMODORO FREDDA, GAMBERI DI FIUME CON OLIO E PREZZEMOLO, semplici ma assolutamente intriganti.
A seguire SPAGHETTI DI SEPPIA AL LORO NERO CON OLIO E PEPERONCINO, concretezza e grande gusto; tre ingredienti i cui sapori si colgono netti nella loro essenzialità: freschissima e cotta perfettamente la seppia, gradevole il peperoncino, splendido l’abbinamento con un meraviglioso olio del Garda.
Quindi proseguiamo con un golosissimo RISO CON PORCINI FRESCHI E FIORI DI ZUCCA. Correttamente Riso e non Risotto. Niente onda, infatti, ma grande armonia in bocca tra l’aroma caratteristico dei porcini e la dolcezza dei fiori di zucca. Perfetta la cottura del riso ed azzeccatissimo l’uso dell’olio che aumenta la succulenza del piatto.
Ben fatte, anche se un po’ anonime, si sono poi rivelate le LASAGNETTE BIANCHE CON FORMAGGIO DI PECORA E PESTO DI BASILICO.
Coraggio, evviva la semplicità, ma si può “osare” di più.
Ma a spiccare nel nostro pranzo è stato il PICCIONE DISOSSATO CON SALSA AL ROSMARINO, una delle migliori declinazioni di questo ormai nobile pennuto da noi mangiate negli ultimi tempi. Magnifico per presentazione, cottura, consistenze. Insomma, grande esecuzione!
Grande generosità nei pre-dessert composti da CREME BRULEE’ AI PISTACCHI, BUDINO FRAGOLA E VANIGLIA e GELATINA ALLA PESCA CON YOGURT ALLA BANANA.
Segue una ricchissima e assai gustosa PICCOLA PASTICCERIA.
Per finire ci siamo fatti tentare da un interessante e ben eseguito BISCOTTO GHIACCIATO, ZABAIONE E CIOCCOLATO.
Assai ricca la cantina.
Da sottolineare il correttissimo rapporto qualità prezzo, con un menu degustazione di 6 portate ad 87 Euro vini inclusi.
In conclusione, che dire: un grande ristorante campione di una ristorazione che non indugia alle mode. Da preservare e da coccolare, perché è bello sapere che c’è.
Ad Majora
Alcuni piatti in immagini:Lasagnetta.
Seppia
Risotto…
“Piccola” pasticceria …
il pregio : Cucina di grande concretezza ed ottimo rapporto qualità/prezzo.
il difetto : Qualche passaggio (vedi lasagnette) un po’ banale.
Il Gambero
Via Roma 11 – Calvisano (BS)
Tel. 030.968009
Numero coperti 30-40
Chiuso : Mercoledi ed in Agosto
Prezzi: alla carta 60 – 80 euro
Menu degustazione : 87 euro vini compresi
Visitato nel mese di Luglio 2009
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Giovanni Gagliardi
14 Comments
Uelaaaaa, compliments al sig Gagliardi, bella recensione. Ps: come sta la Sua signora?
Pardon l’indiriss di cui sopra was wrong!!!
Bene grazie caro Sola, ci siamo felicemente moltiplicati.
Ad Majora
se sostituisco” fatta di sobria eleganza” ecc. con” banale mobilia solo vecchia” e” fatto di cucina che non punta a stupire con effetti speciali” con buona cucina solida e noiosa( basta guardare la piccola pasticceria per dire la piu’ piccola delle cose) ottengo esattamente il mio parere . quasi sempre in disaccordo con gagliardi, peraltro. il quale vede sifoni ovunque, anche quando non si usano:-)). farei 15/20 .
complimenti per il blog, scoperto solo oggi. e tanti saluti al guardiano….
vi terro’ d’occhio ,se non vi scoccia…..
Caro Giancarlo innanzitutto benvenuto!
Occorre fare una piccola precisazione. Questo è il blog di un gruppo di appassionati che, nel rispetto delle singole individualità, cercano sempre di confrontarsi il più possibile e di giungere ad un giudizio, ove si riesca, condiviso dai più. Aggiungo inoltre che, non avendo i mezzi voti, le scelte di campo sono decisamente più estreme (questo per dirti che forse non sarà un 16 pieno ma sarebbe stato penalizzante, da un lato, il 15). Il voto del gambero è frutto di visite plurime, anche con preparazioni provate che non trovano riscontro nelle foto della visita di Giovanni che, mi rendo conto, stridono rispetto al voto. Poi Giovanni ha le sue idee ed ama esprimerle con decisione e questo, permettimi, e tutt’altro che un difetto. Io invece ti dico che la cucina del Gambero non ha nulla di noioso, sopratutto se confrontata con taluni figuri che se usassero il sifone avrebbero almeno un alibi. Invece no, pretendono di fare alta cucina, funambolismi di ogni genere, musetti di maiale con uova di Salmone o Piccioni con anguria e calamari e si fregiano del sigillo di creativi, salvo poi propinarti sonore e ridicole accozzaglie. Meglio il gambero, tutto sommato fermo su se stesso da tempo, una certezza … ma le certezze, a tavola, servono. Ultimo particolare : il ristorante risente meno di molti altri della crisi di questo periodo, almeno in zona. Questo perché sa dare certezze e qualità ai suoi clienti, con un ottimo rapporto rispetto a quanto pagato. Certo, eviterei una cena in pieno luglio al Gambero, questo anch’io 🙂
A presto