Campo San Giorgio di Umani Ronchi
Le origini di Campo San Giorgio di Umani Ronchi
«Il vino è la poesia della terra.»
Così scriveva Mario Soldati in Vino al Vino, ricordandoci come ogni bottiglia abbia l’obbligo di raccontare il suo paesaggio. E il paesaggio del Conero è fatto di contrasti e armonie. Il monte si erge imponente sull’Adriatico, unico rilievo lungo la costa, mentre le sue pendici scendono verso il mare tra boschi, pareti rocciose e campi coltivati. In questo scenario il Montepulciano trova il suo equilibrio naturale, nutrendosi della complessità di un territorio calcareo e argilloso che restituisce al vino profondità.
Umani Ronchi, storica azienda marchigiana, da oltre cinquant’anni interpreta con rigore e passione i territori di Marche e Abruzzo. Fondata dalla famiglia Bianchi-Bernetti, ha saputo evolversi senza mai perdere di vista la centralità della terra e dei suoi frutti. Campo San Giorgio rappresenta il vertice della produzione a base Montepulciano, frutto di un progetto nato nel 2000 con l’obiettivo di creare un Conero Riserva capace di esprimere potenza ed eleganza, scavando in profondità nel carattere del vitigno.
Il nome
Il nome Campo San Giorgio è un omaggio alla località dove si trovano i vigneti da cui nasce questo vino. Siamo nel cuore della DOCG Conero Riserva, in una zona che per esposizione e caratteristiche pedoclimatiche si è rivelata ideale per il Montepulciano. Qui, tra la terra e il mare, ogni elemento plasma e forgia l’identità del vino: il suolo calcareo, le brezze marine e la protezione del promontorio del Conero. San Giorgio, evocando la figura del santo cavaliere, diventa metafora di un vino che affronta il tempo con forza e fierezza.
Il vino
Campo San Giorgio è un Montepulciano in purezza, concepito per raccontare al meglio la complessità e la longevità di questo vitigno. Le uve provengono da una singola vigna piantata nei primi anni Duemila e sono selezionate con cura per ogni vendemmia. La vinificazione prevede una lunga macerazione sulle bucce, per estrarre colore, tannini e aromi, seguita da una lenta fermentazione che consente al vino di acquisire struttura e profondità.
La maturazione
L’affinamento avviene in botti grandi di rovere per almeno 12-14 mesi, seguito da un lungo periodo in bottiglia prima della messa in commercio. Questa scelta permette al vino di arrotondare la sua potenza tannica e sviluppare un profilo aromatico ampio e sfaccettato, capace di resistere al tempo e raccontare nuove nuances a ogni sorso.
La degustazione guidata
Campo San Giorgio si presenta con un colore rubino profondo, quasi impenetrabile. Al naso emergono note di ciliegia nera, prugna e mora, intrecciate a sentori di tabacco, cuoio e spezie dolci. Il sorso è pieno e avvolgente, sorretto da tannini fitti e ben integrati. La freschezza bilancia la struttura, mentre la chiusura lunga e persistente regala ritorni di frutta matura e accenni balsamici.
Campo San Giorgio e…?
Quasi scontato è il parallelismo con San Giorgio e il Drago di Paolo Uccello. Come nella celebre tela rinascimentale, dove il cavaliere si staglia fiero contro la creatura mostruosa in un paesaggio sospeso, anche questo vino racconta una storia di forza e controllo. Campo San Giorgio affronta il tempo e la materia con lo stesso coraggio, offrendo un sorso deciso e mai privo di eleganza.
