Ginza Shinohara

VALUTAZIONE

Cucina Classica

Cucina Moderna

17/20

17/20

PREGI
Uno dei più acclamati kaiseki a Tokyo.
Il prezzo, alto ma più ragionevole rispetto ad altri grandi tavole di simil livello.
DIFETTI
Prenotazione difficile ma non impossibile.
L’ubicazione non felicissima, in uno scantinato.

Kaiseki di lusso ma accessibile a Ginza

Siamo a Ginza, nel cuore (commerciale) pulsante di Tokyo. In uno dei tanti scantinati che diventano teatro di alta gastronomia per i quali bramosi appassionati si mettono in coda nei sistemi di prenotazione online nella speranza di accaparrarsi una delle poche sedie per un pasto sofisticato.

Il kaiseki non è la specialità di Tokyo ma, come ogni genere di ristorante nelle labirintiche vie della città, il livello è alto tanto quanto Kyoto anche in questa categoria. Shinohara ne è un esempio, a detta di guide gastronomiche locali e internazionali, nonché, cosa che in Giappone conta tantissimo, a detta del pubblico. C’è un tocco di modernità nella rigorosa rappresentazione del percorso degustazione “multi-disciplinare” tipico del kaiseki. Takemasa Shinohara, il maestro che orchestra le danze, è originario della Prefettura di Shiga, che si trova a pochi chilometri da Kyoto, ed è riuscito a replicare la sua interpretazione gastronomica di questo raffinato e complesso genere dalla tranquilla campagna al vibrante panorama gastronomico della capitale nipponica. Ciò che rende Ginza Shinohara particolarmente interessante è la sua accessibilità in termini economici (se si considera che nei migliori ristoranti della città non si spende meno di 500/600 euro a persona, qui il costo può limitarsi a qualcosa che si aggira intorno ai 230 euro). Un approccio inclusivo che ha contribuito rapidamente a far sì che il ristorante diventasse uno dei più acclamati della città.

Hassun: perdersi tra i sapori stagionali

Al bancone, allestito in una saletta spartana ma fine, impreziosita da ricercate stoviglie (le ciotole per bere vengono fatte scegliere direttamente al commensale), ci si diverte con un menu carta bianca che prevede prodotti stagionali e lussuosi (ricci di mare di Hokkaido, pesci ayu, tonno rosso, funghi matsutake, foie gras e altro) serviti con un bel ritmo serrato.

L’avvio è dei migliori, con dei Somen in brodo freddo di katsobushi e alga kelp, riccio di mare, shiso, yuzu e funghi matsutake, servito direttamente in un cubo di ghiaccio scolpito davanti ai commensali. Inizio folgorante in freschezza e persistenza salmastra in cui la temperatura di servizio è studiata per apprezzare la consistenza di specifici ingredienti vegetali. Dopo il delicato Ayu del lago Biwa, grigliato e spennellato con salsa di soia, le luci si spengono allorquando viene servito l’Hassun: un piatto che incarna il corso delle stagioni, realizzato, in questo contesto, con ingredienti distintivi della Prefettura di Shiga. In questa portata di mezzo, adornata con tanto di composizioni floreali e lampade accese, tra gli assaggi memorabili, ricordiamo un “semplicissimo” Fico con miso al sesamo, capace di sprigionare i sapori primari di una intera stagione, e una freschissima Insalata di Himanthalia elongata, più comunemente nota come “spaghetti di mare”. Un momento preciso del percorso, questo, descritto dallo Chef come “bello come un dipinto”, si svela progressivamente, illuminato dalla luce e servito in singole micro-portate al bancone. Un momento emblematico per comprendere come la presentazione, in questo genere di ristoranti, conti alla stregua del cibo servito.

Di grande interesse è, infine, la consuetudine di sistemare l’ospite straniero, neofita del locale, su una delle sedute ai margini del bancone. Lo Chef spiega che ciò è dovuto al rispetto nei confronti degli habitué, che devono poter accedere ai posti migliori in segno di riverenza per la loro fedeltà al ristorante.

IL PIATTO MIGLIORE: Somen, brodo freddo di katsobushi e alga kelp, riccio, shiso, yuzu, funghi matsutake.

La galleria fotografica:

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Leonardo Casaleno

Avvocato di professione e appassionato cinefilo, il suo cammino è stato segnato fin dalla giovane età da un sorprendente incontro con una passatina di ceci sulla via di San Vincenzo: un momento che ha acceso in lui un profondo culto per il cibo. Oggi sfugge con entusiasmo alla monotonia quotidiana per andare alla ricerca di tavole tradizionali o innovative che siano, purchè autentiche e capaci di sfamare la sua curiosità gastronomica. Nutre un altro grande amore per i viaggi che si manifesta in modo spontaneo: prenota un ristorante, quindi pianifica l’itinerario.

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VALUTAZIONE

Cucina Classica

Cucina Moderna

17/20

17/20

PREGI
Uno dei più acclamati kaiseki a Tokyo.
Il prezzo, alto ma più ragionevole rispetto ad altri grandi tavole di simil livello.
DIFETTI
Prenotazione difficile ma non impossibile.
L’ubicazione non felicissima, in uno scantinato.

INFORMAZIONI

PREZZI

Unico menu che varia da 35.000 a 49.000 yen.

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